FEDERICO
Passarono parecchi giorni da quella discussione e, per fortuna, Claudia ed io eravamo tornati ad essere noi. Eravamo ormai a iniziosettembre e mi ero messo d'accordo con vari compagni dell'Università di incontrarci in Biblioteca per studiare insieme.
Di lì a pochi giorni sarebbe stato il compleanno di Cla e sapevo che voleva fare una festa molto privata, con i suoi amici più intimi: lei non era una ragazza da feste o eventi grandi e sfarzosi.
Mi sedetti svogliatamente insieme ad altri due miei colleghi e tirai fuori il pc dallo zaino. Per fortuna quella mattina la biblioteca era veramente poco affollata e l'atmosfera era perfetta per studiare. Non appena accesi il computer, il suo schermo si illuminò, mostrandomi una bellissima foto di me e Claudia, che ci eravamo scattati al nostro primo appuntamento. Sorrisi spontaneamente e mi persi a fissarla, eravamo così timidi quel giorno, me lo ricordavo così vividamente! Mi ricordavo ogni minima sensazione che avevo provato in quell'occasione, ogni minimo sguardo, ogni minimo tocco.
Claudia è stata ed era tuttora per me una boccata d'aria fresca in mezzo a quella frenetica e caotica mente in cui mi ero ritrovato, che mi aveva reso claustrofobico ed estremamente riservato. Claudia era la mia di fuga da quel labirinto senza fine, lei mi prendeva senza chiedere nulla in cambio e mi portava al sicuro.
«Fede ci sei?» mi chiamò a bassa voce Daniele, il ragazzo biondo di fronte a me. Io annuii, scusandomi in fretta e arrossendo. Mi sentivo come una stupida ragazzina delle medie innamorata, ci mancava solo che iniziassi a scrivere il nome di Claudia tra mille cuoricini.
Aprii i miei appunti e mi concentrai al meglio che potei, dovevo assolutamente passare l'esame che mi rimaneva, poiché era molto complicato e non volevo trovarmelo più avanti. Dopo un'ora e mezza circa, decidemmo di fare una pausa e di recarci in un bar a pochi metri dalla biblioteca.
«Quindi tu e la ragazza dello schermo state insieme?» chiese Martino, sedendosi ad un tavolino.
«Esatto. E per la cronaca, si chiama Claudia!» esclamai, ridendo per come aveva soprannominato la mia ragazza.
«Va avanti da molto?» continuò Daniele, che era conosciuto dal gruppo di colleghi come il ragazzo ficcanaso.
«No no, circa tre mesi. Nonostante ciò è una persona davvero importante per me, non so come farei certe volte se non avessi il suo sostegno. E' una ragazza dal cuore d'oro, la amo moltissimo. So cosa pensate, non sto affrettando nulla; sin dal primo momento in cui l'ho vista mi sono sentito inspiegabilmente attratta da lei. Ho da subito sentito una forte connessione con lei, ed ora eccoci qui.» dissi velocemente, sorseggiando il mio caffè.
Spero che Daniele si soffochi con quel tè che sta bevendo.
Troppo cattivo?
Dopo tre ore uscimmo definitivamente dal luogo che mi aveva visto protagonista di mille sbuffi e crolli mentali. Dovevo ammettere che Medicina era una delle facoltà più esigenti e pesanti, ma ogni volta che pensavo di rinunciare e mollare tutto, l'immagine di Matteo e del suo sorriso mi davano la carica per continuare.
Se avevo scelto di studiare in quell'ambito, era anche grazie a lui. Non ero riuscito a salvarlo, perciò volevo evitare di commettere lo stesso errore con altre persone che, come il mio fratellino, si meritavano di vivere al meglio.
Con questi pensieri tornai a casa, stanco e con la testa che mi scoppiava: avevo un terribile bisogno di riposarmi e di svuotare la mia mente.
Ciò che mi aspettava sulla soglia però, era al di fuori di tutte le mie aspettative: i miei genitori se ne stavano lì, a braccia conserte, con un grande fastidio dipinto sul volto.
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Anche le stelle parlano di te
Literatura FemininaL'amore può avvicinare due persone, ma allo stesso modo può allontanarle. Può guarire delle vecchie ferite e causarne di nuove, molto più profonde, molto più dolorose. Claudia ha ormai finito il quinto anno del liceo classico e non è ancora sicura d...