Capitolo 9

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Ero lì. In piedi davanti ai due amanti. Michele si levò di dosso la,a quanto pare, demone infiltrata. L'unica cosa che volevo fare in quel momento, era mollargli un cazzotto in faccia ma mi trattenni. 

"Fiamma...finalmente ti ho ritrovata..sai..ti stavo cercando ovunque. Pensavo che mio fratello ti avesse ucciso o peggio...abusato di te e della tua purezza."

Mi avvicinai lentamente facendo notare in modo provocante la coscia che fuoriusciva dallo spacco della gonna. Michele, abbassò lo sguardo. Ma io ormai a pochi centimetri da lui, gli alzai il viso, prendendolo per il mento.

 "Proprio tu mi parli di purezza, proprio tu mi parli di preoccupazione...l'unica puzza di impurità proviene da te. Tu ora mi spieghi cosa era quel discorso che faceva la tua siacquetta. Cosa hai fatto a me e a Lucifero?"

Ero così furiosa. Così ferita. Il ragazzo a cui un tempo volevo un bene infinito era diventato il mio peggior nemico. All' improvviso, sentii delle mani cingermi i fianchi e una grande mano, togliere le mie mani dalla faccia di Michele. Quando mi voltai, mi ritrovai Lucifero. 

"Bene ora che siamo tutti qui, possiamo finalmente far venire a galla la verità , non credi fratello?"

Michele sembrava piuttosto agitato. Lucifero era in piedi, dietro di me. Solo a sentire la sua presenza mi faceva scaldare nelle zone più intime del mio essere. Nel frattempo Michele, mi guardò quasi schifato, quasi come se avesse sentito le sensazioni che Lucifero mi trasmetteva. 

"Seriamente Fiamma? Provi desiderio? Sono pensieri impuri quelli che ti scorrono nella mente? Stai mandando a rotoli progressi di anni e anni?"

Avevo ragione. I due Serafini più potenti mai conosciuti sapevano leggere nella mente. A sentire quelle parole, ebbi la conferma che Lucifero in tutto questo tempo non aveva mentito. Mi aveva semplicemente detto in faccia la verità..e io..non gli avevo voluto credere. Questo mi fece ribollire dalla rabbia.

"Adesso io voglio la verità Michele o giuro sul Padre che marcirai tra le sbarre delle prigioni dell'Inferno."

Lucifero si mise vicino a me come per sostenermi.

"Avanti fratello, racconta le cose come stanno. Siamo io, te, la mia futura sposa e la tua amante."

Michele indietreggiò e si librò in alto nel cielo. Sorrise e cominciò il racconto.

"Bene, se volete la verità allora l'avrete ma non c'è rimedio per quello che io ho fatto. Anche perchè lo rifarei mille altre volte. Quindi lo chiedo a te Fiamma. Sei sicura di voler ascoltare questa storia?"

Mi bastò un mio sguardo. Michele guardò con una freddezza tale da congelare mezzo universo, Lucifero.

"Sai cosa devi fare Stella del Mattino, pronuncia quelle frasi e tutti i suoi ricordi per questo breve attimo, torneranno a galla, su queste cose non serve parlare. Io me ne torno in Paradiso presto manderò una legione a prenderti Fiamma e ti farò fuori davanti a tutta la comunità angelica. Così che anche il Padre possa vedere l'essere impuro che sei diventata!"

Con queste parole, Michele prese il volo e se ne andò. Rimasi lì da sola con Lucifero che mi guardava. Stavolta non era uno sguardo malizioso su come ero vestita, non era uno sguardo feroce. Era uno sguardo che facevo fatica a riconoscere. Alla fine quello a spiccicare parola fu proprio lui.

"Questa decisione spetta a te. Io sono pronto a ridarti i ricordi che quello stronzo ti ha tolto oppure.. potresti tornare con me ma senza questi. Esattamente perchè lo vuoi tu non perchè sei obbligata intesi?"

Lo guardai e delle lacrime mi solcarono il viso. 

"Ho bisogno di pensarci..mi devi dare del tempo per capire che cosa fare."

Mi sorrise. Quasi come se fosse davvero innamorato di me..

"Sai dove trovarmi nel caso. Qualsiasi decisione tu prenderai sono qua. Ma è giusto che tu sappia questo."

Mi prese per i fianchi e mi sussurrò ad un orecchio: "Sappi che ti desidero come non ho mai desiderato nessuna perciò anche se non avrai i tuoi ricordi cercherò in tutti i modi di farti innamorare di me a costo di legarti al letto senza nulla addosso. Sappi che io sono questo di natura." Mi scostò e rabbrividii a sentire quell'odioso formicolio in mezzo alle gambe. 

"Chiudendo questa piccolissima parentesi, io avrei bisogno di un Martini. Guardare quella faccia da culo di mio fratello mi porta sempre all'alcolismo. Tu cosa prendi? Incamminiamoci intanto."

In effetti io non avevo quasi mai bevuto. Solo una volta ma venni scoperta e fatta stare in un tempio di preghiera per quasi 12 anni. 

"Fai un Martini anche per me. E' da anni che non bevo qualcosa che non sia acqua santa."

Lucifero mi guardò e sorrise. Mi portò in una sotto specie di salottino privato con un tavolo enorme e tante sedie. C'erano Belial e anche..Valentina? Che si stavano...toccando?

"Mi dispiace interrompere questo momento erotico tra la mia segretaria e il mio generale ma..vi devo chiedere di trovarvi una stanza vorrei parlare in privato con Fiamma e bere senza sentire orgasmi in sottofondo!"

Valentina, scappò via con Belial sorridendomi e facendomi l' occhiolino. Quella ragazza era troppo forte e doveva avere un bel rapporto con Lucifero per non avere paura di lui. 

"Vedo che sei in buoni rapporti con Valentina."

"Siamo diventate buone amiche tutto qui!"

Lucifero prese due bicchieri e cominciò a preparare i due Martini. 

"Oltre che il Signore degli Inferi sei anche un ottimo barista vedo."

"Impari molte cose quando sei il Signore dell'Inferno e hai del tempo libero. E comunque non sei nella mia sala delle riunioni per parlare delle mie doti da barman. Sono qua per proporti un qualcosa che piacerà ad entrambi."

La cosa mi cominciò a preoccupare. Le sue proposte erano quasi sempre di natura sessuale.

"Visto che tra poco Michele tornerà qua a prenderti, e non si sta parlando di lui ma di un' intera legione di angeli, dovrai cominciare a nutrirti di me e io di te"

Sbarrai gli occhi.

"Spero che tu stia scherzando Lucifero!! Dammi sto Martini!!"

Bevvi a grandi sorsi la bevanda e già mi stava cominciando a girare la testa. 

"Io..non sono una demone sono un angelo non posso nutrirmi di sangue demoniaco."

"Brutta stupida, io ho sangue puro di Serafino che mi scorre nelle vene. Come anche tu. Abbiamo lo stesso sangue qua all'inferno una cosa del genere si fa per fare capire agli altri, che non ti devono toccare e già qualcuno ha messo gli occhi su di te. Devo per caso trovarti morta dissanguata in qualche posto sperduto dell'Inferno??"

Abbassai lo sguardo. Aveva ragione. 

"Cosa vuoi che faccia?"

Lucifero sorrise malizioso.

"Oh.. Lo saprai al momento opportuno."

Lucifero e Fiamma: Il ballo Oscuro delle Tenebre e della LuceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora