Capitolo 3

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Ero in piedi davanti a lui, incredula su quello che mi aveva appena detto. Stavamo scherzando spero! Io, un angelo, non avrei mai diviso il letto con il Diavolo. Se lo avessi fatto, avrei passato mezza esistenza al tempio per espiare le mie colpe. Stavo odiando Michele con tutta me stessa! Non cadere Fiamma, non cadere. E alla fine, l'allocco é stato lui. La cosa che mi preoccupava in assoluto, era che nessuno si era preoccupato di venirmi a prendere... Chissà. Nel mentre stavo formulando questi pensieri, non mi ero accorta che Lucifero, si era tolto giacca e camicia. Era a petto nudo!! Arrossii come non mai. Quel ragazzo emanava testosterone ed erotismo da tutti i pori! Purtroppo per me, Lucifero si accorse della mia faccia da ebete.

-Angioletto!! Non mi starai arrossendo! Non vedevo quel colorito nel viso di una donna, dai tempi in cui vivevo lassú con voi pennuti.-

Stava e voleva giocare con me. Una parte di me, voleva sottomettersi a quel giochetto mentale, ma un'altra parte di me mi stava dicendo di stare in guardia. Per un breve istante, avevo dimenticato come si camminava. Avevo le gambe tutta una gelatina. Lucifero mi guardava divertito e disse:

-Angioletto, guarda che non mangio ancora. Non è neanche ora di cena perciò, puoi sederti sul letto almeno riposi la tua ala.-

Mi diressi verso l'enorme letto matrimoniale e mi sedetti, facendo scomparire le mie ali mettendole a riposo. Lucifero si distese e si mise a fissarmi.

-Ho una domanda per te Fiamma. Perché mi sembra di conoscerti da tempo? Io non mi ricordo di te. In piú non riesco a trattarti male come di norma, dovrei fare con ogni angelo. Perché?-

Lo guardai dritto negli occhi.  Perché anche a me sembrava la stessa cosa? In effetti ogni angelo che varcava le soglie dell'inferno, non resisteva abbastanza per raccontarlo. Morivano per mano di Lucifero o si suicidavano direttamente. Perché voleva dividere la stanza con me invece di buttarmi in qualche sporca cella?

-Bhe, Lucifero... non so perché ma io sto pensando la stessa cosa io non...-

Mi tappó la bocca con una mano ma senza farmi male. Voleva solo farmi stare in silenzio.

-Cambio domanda per evitare di dividere la stanza con un pomodoro anziché una donna. Come fai a tenermi testa senza avere alcun minimo timore di me?-

Mi tolse le mani dalle labbra per permettermi di rispondere.

-Se ti devo rispondere in tutta sincerità, quando cominci a sparare minacce di morte mi fai ridere perché sembri un bambino capriccioso. Insomma, non riesco a prenderti sul serio.-

Lui mi guardò stranito. Poi notò un particolare che lo fece sobbalzare. Io prima di uscire dal palazzo, mi ero messa una specie di mantella che mi copriva praticamente tutta la testa. Avete presente la Vergine Maria? Ecco, prendetela come esempio. Nell'agitarmi, qualche ciocca di capelli era fuoriuscita.

-Questo colore di capelli..-

Nel dire queste parole, lui mi tolse la mantella e fece scendere a cascata, tutti i capelli che mi ero legata in uno chignon disordinato. Erano troppo lunghi perciò cercai di tirarmeli tutti indietro. Lucifero indietreggió quasi spaventato, sconvolto.

-C-che ti prende?-

Andò verso il camino, dove teneva i suoi bicchieri con sempre la bottiglia di vino vicino. Prese una foto incorniciata ma anche molto impolverata. Me la porse. La cornice era dotata. Il vetro era rotto ma vedendo con attenzione la foto, sbarrati gli occhi. Nella foto ero ritratta io, il giorno della mia incoronazione come principessa degli angeli.

-Non capisco, che significa questa storia?-

-Prima di farmi qualsiasi altra domanda, leggi l'anno in cui è stata scattata la foto.-

-Non serve che io legga la data. Me la ricordo a memoria. Sono salita al trono il 1 gennaio 2013.-

-Leggila ho detto!!-

Mi spaventò. Lucifero mi sembrava davvero sconvolto. Non sembrava, lo era. Ma la mia reazione fu di gran lunga peggiore. La data non corrispondeva, nella foto c'era scritto: 1 gennaio 1935!

Lucifero e Fiamma: Il ballo Oscuro delle Tenebre e della LuceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora