Capitolo 16

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Era da tre giorni che camminavo senza sosta. Finalmente dopo vari tentativi,ero arrivata alle porte del paradiso. Mi ero dimenticata di quanto fossero belle. Dorate,dorate come i capelli di tutti gli angeli.

Il custode mi vide e subito sgrano gli occhi. Si chiamava Pietro.

P: Per l'amor del cielo. Fiamma...che ci fai fuori dal paradiso.

Io lo guardai impassibile. Stare agli inferi mi aveva cambiata radicalmente.

F:Salve Pietro. Sono inciampata nel dirupo che conduce alla reggia di Lucifero.

P:Entra pure. É la tua casa e non ti posso cacciare.

Entrai nella mia vecchia dimora. Aprii le mie ali e ricominciai a volare dopo tanto tempo. Ricominciai a sorridere in modo angelico come facevo tutti i pomeriggi. Andai a casa di Michele nella casata dei Serafini. Tutti facevano un piccolo inchino quando mi vedevano passare. Bussai nel suo piccolo appartamento.

M:Avanti

Entrai e lo guardai che era in accappatoio. Notai che gli andó in storto quello che stava bevendo. Andai verso di lui e gli battei la mano sulla schiena per farlo stare meglio.

M: Fiamma? Ma sei proprio tu? ...comunque grazie..

F: Si sono proprio io...sono tornata in paradiso.

M: Oh Signore...fatti guardare,sei diventata piu bella di prima

Michele mi fece fare la giravolta,come quando eravamo piccoli.

F: Gentile come sempre vero? Come sei messo?

M:Abbastanza bene...senza di te era brutto vivere.

F:Be ora sono tornata no?

M: Gia ma cone hai fatto a scappare dalle grinfie di Lucifero? Non eravate sposati?

F: No..quell'idiota voleva solo recitare.

Michele mi abbraccio. Mi mancava essere abbracciata. Decisi di andare a casa mia e finalmente potei rimettermi quei vestiti corti con le bretelle trasparenti. Mi mancava essere fresca come una rosa. Decisi di farmi una passeggiata per le strade del Paradiso.

Decisi di andare a rilassarmi nel giardino dell'eden. Mi sedetti sull'erba fresca e verde.

All'improvviso sentii un sibilo. Assomigliava a quello di un serpente. Mi misi a gattonare per cercare l'origine di quel suono. Quello che vidi era effettivamente un serpente tutto nero. Aveva degli occhi azzurri molto,troppo familiari.

Il serpente continuò a sibilare.

Io lo guardai come per dire "che cazzo di problemi hai"

F: Lucifero,so che sei tu che ci fai qui?

Lui si ritrasformó nella sua vera forma demoniaca.

L: Te ne sei accorta quindi.

Si sedette vicino a me e cominciò a fissarmi. Dovevo resistere alla tentazione di saltargli addosso.......MA LUI É LA TENTAZIONE!!!!!!

L: Torna da me.

F:Tsk...fottiti!!!

L:Ed dai...ero incazzato.

Io di rimando lo guardai male e me ne volai via. Non sopportano l'idea di dover tornare all'inferno. Circondata da puttane sia a destra che a sinistra

Lucifero e Fiamma: Il ballo Oscuro delle Tenebre e della LuceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora