Capitolo 39

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Prima di iniziare...vorrei che ognuna di voi la smettesse di dire sempre "l'autrice si è dimenticata, l'autrice non vuole continuare le storie". Io non vado a dire queste cose nelle storie di qualcun'altro. Posso capire che volete là storia completa perché vi piace ma abbiate pazienza. Adesso che ho trovato l'ispirazione spero che questi episodi finiscano qua. Grazie.


Mi svegliai all'improvviso. Non ero nella camera da letto di Lucifero. Ma...

-Cosa ci faccio in Paradiso? Dov'è Lucifero? Dove sono i miei figli?-

Sentii una mano calda sfiorarmi la fronte bollente e bagnata di sudore.

-Fiamma stai bene? Ti sei svegliata finalmente!-

-Michael....cosa ci faccio qua?-

-Fiamma...sei entrata in una specie di coma...quando per sbaglio sono caduto su di te,sei caduta dal burrone e li mi sei svenuta tra le braccia quando sono sceso per venirti a prendere. Deliravi..continuavi a dire il nome di Lucifero, il nome dei suoi consiglieri...-

Era stato tutto un sogno. Tutto un bellissimo, complicato e schifoso sogno. Mi scese una lacrima lungo la guancia. Tutto quello che avevo passato era stato frutto di uno schifoso sogno.

-Michael...-

-Dimmi..-

-Portami da Lucifero.-

-Questo non posso farlo. Non voglio portarti in un posto del genere. Guarda come ti ha ridotto essere caduta per 3 secondi...non sei ancora pronta.-

Mi rassegnai. Anche perché ero troppo stanca per poter controbattere. Ero priva di energia. Volevo solo annegare nel pianto.

All'improvviso, sentii un calore familiare nella tasca della veste bianca. Era il gioiello che avevo trovato nel mio sogno. Un pezzo della corona di Venere. Tutto questa situazione non aveva un filo logico.

-Michael...-

-Fiamma, devi tornare di qua.  Dov'è la luce che solcava sempre i tuoi bellissimi occhi azzurri?-

-Michael...vorrei restare sola al momento...devo riflettere su alcune cose...mi faresti il piacere di uscire.-

-Si...vostra altezza....desiderate altro?-

-Fa' chiamare Gabriel...devo parlargli-

Lo congedai. Mi alzai molto lentamente dal mio enorme letto a baldacchino e mi andai a fare una doccia. Ne uscii tutta profumata. Indossai dei vestiti umani che solo le donne toste di solito mettevano. Misi un paio di pantaloni mimetici aderenti, una canottiera nera e due anfibi neri. Dovevo scendere giù all'Inferno e come aiutante avevo scelto Gabriel.

-Mi avete fatto chiamare, mia principess.....COSA TI SEI MESSA? TUTTO QUESTO NERO È INDECENTE AI MIEI POVERI OCCHI.-

-Fai meno il prezioso e vieni qua. Ho bisogno del tuo aiuto Gabriel e non accetterò un no come risposta.-

-Con questo tono che usi,sento che è una cosa piuttosto seria.. qual'è il piano?-

-Mi porterai giù all'Inferno. Devo fare due chiacchere con il Principe delle Tenebre-

-Una cosa decisamente seria...adesso dovrei andare sulla Terra...posso accompagnarti nella foresta dove pensiamo sia "l'ingresso sul retro" ma dovrai continuare da sola.-

Mi accompagnò nella fatidica foresta. Era nera come la pece. Perfetta per nascondere dei cancelli infernali. Dopo varie ore di cammino, trovai finalmente i cancelli. Indossavo un logoro mantello marrone chiaro. Entrai direttamente nella sala del trono. Era proprio uguale al mio sogno. Vidi il Diavolo girato di spalle che stava firmando due documenti.

-Finalmente ti rivedo Lucifero.- dissi, togliendomi il mantello.

Il demone, si girò sbarrando le sue lame ghiacciate che aveva come occhi.


Lucifero e Fiamma: Il ballo Oscuro delle Tenebre e della LuceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora