Capitolo 22

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Un ringraziamento speciale va alla dolcissima LUCY del gruppo Telegram 'Miraculous Fanfiction' di cui vi lascio il link di seguito, per il meraviglioso disegno che trovate a fine capitolo.

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Quella serata all'insegna del divertimento era partita decisamente con il piede sbagliato e non poteva finire peggio di così, con l'incubo di ogni madre.
Marinette poteva sopportare la presenza di Adrien, ma non poteva stare in quella palestra sapendo che a suo figlio era improvvisamente comparsa la febbre.
La voce di Manon era tremolante e nonostante la musica della festa, Marinette aveva potuto sentire le  lacrime di Louis e le invocazioni del suo nome che le spezzarono il cuore, facendole credere di essere una pessima madre.

Marinette deglutì il nulla e il suo sguardo era perso nel vuoto, non sapeva bene ancora che cosa doveva fare e la testa iniziò a vorticarle pesantemente e percepire i suoni ovattati e distorti attorno a lei.

In una situazione normale se ne sarebbe andata senza troppi giri di parole: mio figlio sta male e devo andare a casa, punto. Ma ora non poteva uscirsene con quella frase senza che Adrien iniziasse a fare domande.

Lo avrebbe sconvolto più di quanto non lo fosse lei in quel momento.

Louis aveva una semplicissima febbre, normale in quel periodo e soprattutto perché frequentava l'asilo (covo di batteri e microbi!), ma quando gli saliva alta, la testa e le ossa gli iniziavano a far così male da mettersi a piangere. Infondo era un bambino e si spaventava per ogni minimo cambiamento del corpo.

Manon era una bravissima babysitter e amava stare con Louis, Marinette le aveva espressamente vietato però di somministrargli medicinali di qualsiasi tipo anche in caso di febbre, piuttosto avrebbe dovuto chiamarla e attendere sue specifiche istruzioni.

In quel momento a Marinette sarebbe bastato dirle di prendere una siringa di paracetamolo e di fargliela bere, ma alla corvina serviva una scusa per lasciare la festa e allontanarsi da Adrien prima che le potesse salire qualsiasi tipo d'istinto, quindi prese la palla al balzo dicendole di aspettarla prima di fare qualsiasi cosa.

Adrien continuava a guardarla sconvolto e in attesa di una qualche spiegazione.

Una miriadi di sensazioni si stavano facendo strada dentro di lui mandandogli le viscere in subbuglio, soprattutto vedendo l'espressione alquanto preoccupata di Marinette, e non capiva perché, ma era come se quella cosa riguardasse anche lui, per questo non dovevano separarsi senza aver avuto il chiarimento desiderato.

"Marinette, aspetta!" Adrien bloccò la corvina per un polso e di rimando ricevette un'occhiata truce e di traverso. Fulminante, che lo colpì fin dentro il cuore.
"Lasciami subito." Ruggì Marinette "... Devo andare via immediatamente!"
"Che cos'è successo?" Adrien però non accennava a mollarla.
"Non ho tempo adesso. Aiutami piuttosto a trovare Alya e Nino, ho bisogno della macchina per tornare a casa."
Adrien capì dal suo alito dal retrogusto alcolico che non sarebbe stata in grado di mettersi alla guida di un qualsiasi mezzo di trasporto, o meglio, avrebbe rischiato grosso se si fosse messa al volante, non gli sembrava alticcia, ma qualche bicchiere di troppo e l'agitazione non avrebbe giocato a suo favore.
"Ti accompagno io." Marinette aveva la soluzione sotto gli occhi, Adrien era la persona più vicina e più disponibile per aiutarla in quel momento, ma non voleva. Tutti, tranne lui.
Sicuramente avrebbe voluto salire a casa sua e avrebbe visto Louis.
No, non poteva rischiare e in quel momento non aveva nessunissima voglia di affrontarlo e subirsi un suo sproloquio.
"No." Si liberò dalla sua presa e cercò i suoi amici per tutta la palestra, ma il buio , la musica tremendamente alta, qualche bicchierino di troppo, nonché l'agitazione, non le furono d'aiuto e in più i suoi amici sembravano essersi eclissati. Puff... spariti nel nulla.
Marinette continuava a scandagliare ogni volto che incontrava, ma nessuno di esso le sembrò amico, finché ogni profilo iniziò a sembrare uguale all'altro.
Caldo, Marinette aveva caldo e iniziò ad annaspare alla ricerca d'aria.

Non e' mai troppo tardiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora