Capitolo 7

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Alla fine, Marinette non voleva salutarlo e non voleva che se ne andasse.
Trasse a sé Adrien e lo baciò senza alcun preavviso e il biondo non ci mise molto a ricambiare a quel bacio tanto desiderato per tutta la serata.
Fu un bacio lungo e appassionato dove nessuno dei due aveva l'intenzione di staccarsi per non rovinare l'alchimia che si era creata tra loro.
Sembravano amanti da sempre e ognuno di loro sapeva perfettamente cosa fare per compiacere l'altro.
Le mani di Marinette percorsero le braccia e spalle di Adrien fino a insinuarsi all'interno di quei fili dorati.
Adrien, ormai preso dalla frenesia del momento sollevò Marinette per i glutei alzando leggermente la gonna stretta e facendo aderire perfettamente i loro bacini.
Marinette sogghignò e riprese a baciare il biondo senza nessun ritegno, lo desiderava ardentemente e lui la voleva.
"Forse è meglio se saliamo." Disse lei ansimando mentre Adrien le lambiva il collo.
Qualcuno sarebbe potuto passare di lì e vederli in atteggiamenti poco casti, nonostante l'ora tarda.
Adrien annuì con il capo contro il suo volto e la mise a terra in modo che potesse prendere le chiavi e aprire il portone.
Quando si richiuse dietro di loro, Adrien non perse tempo e riprese a baciare l'amica assaggiandone la lingua in maniera ancora più desiderosa.
Per fortuna l'ascensore si trovava all'ingresso e Adrien la spinse al suo interno, Marinette pigiò il numero tre che apparteneva al suo piano riprendendolo a baciare con sempre più foga.
Il campanello dell'ascensore li avvisò di essere arrivati a destinazione e Adrien con la schiena spinse la porta all'indietro trascinando l'amica.
Non sapeva se andare a destra o a sinistra del corridoio, non era mai stato lì.
Marinette gli prese una mano e lo condusse verso destra, aprì la porta di casa e vi gettò letteralmente a terra la borsa, saltandogli poi addosso.
Adrien aprì un occhio, l'appartamento era buio, ma rischiarato dalla luce della luna piena che filtrava tra le tende.
Il divano era un luogo allettante e sembrava anche comodo, ma pensò che Marinette non meritava di essere sbattuta in quel posto, e non era il luogo ideale per la loro prima volta.
"In fondo al corridoio" Ansimò contro la sua bocca indicandogli dove si trovava la camera da letto.
Adrien la tirò su lei avvinghiò le lunghe gambe al suo bacino e affondò la testa nell'incavo del suo collo, poteva sentire la giugulare pulsare come il suo cuore.
Brividi di piacere le attraversarono il corpo desideroso di sentirlo presto su di sé.
Marinette sapeva che tutta quella situazione era sbagliata e che era ancora in tempo per fermarsi, staccarsi da lui e ridere assieme ad Adrien per la troppa sfrontatezza.
Ma di lasciarlo andare non ne aveva nessuna voglia, l'unica cosa che desiderava era svuotare la mente e lasciarsi andare per la prima volta in vita sua senza tenere conto delle conseguenze che le sue azioni avrebbero causato.
Adrien di certo non si aspettava di finire a letto con la sua ex migliore amica, ma se Marinette non avesse preso l'iniziativa, quasi sicuramente ci avrebbe pensato lui.
Nel tragitto dal portone alla macchina parcheggiata si stava trattenendo nel girare i tacchi e suonare al suo campanello, continuando a ripetersi mentalmente che tra loro non poteva più esserci niente, che non sarebbe stato giusto, in quanto Adrien l'indomani era atteso su un volo di linea, e chissà quando si sarebbe ripresentata l'occasione di ritornare a Parigi.
Non era troppo tardi per tornare indietro e fermarsi prima di commettere un errore, ma sembrava che nessuno dei due lo stesse considerando tale.
Tikki e Plagg potevano sentire il rumore dei loro baci e i sospiri provenienti dalla camera da letto e scossero la testa nello stesso momento.
Adrien adagiò Marinette sul letto per poi sovrastarla con il suo peso, continuando a baciarla appassionatamente.
Marinette sentiva il cavallo dei pantaloni di Adrien premere contro la sua femminilità con forza, ma forse era solo perché la sua gonna si era sollevata del tutto lasciandola coperta solo da uno striminzito pizzo nero.
Poi la corvina iniziò a spogliare il suo compagno, partendo dai bottoni della camicia, dando al biondo il tempo di prendere respiro, in quanto Marinette era così bella e sensuale da togliere il fiato.
Non dissero niente per rovinare il momento, bastò uno sguardo fugace per capire le intenzioni dell'altro.
Quando finalmente la camicia bianca finì a terra, da qualche parte, Marinette si beò della sua figura perfetta.
Lasciò poi dei baci a stampo prima sui pettorali e poi sugli addominali, slacciando la cintura e di seguito i bottoni del pantalone.
Le mani di Marinette tremavano e poteva sentire indistintamente gli occhi di Adrien puntarla mentre ne seguiva ogni movimento con curiosità, ma anche con tanta tenerezza, non ci voleva un esperto per capire che la ragazza non aveva molta esperienza di quel genere, ma non gli importava, in ogni caso, si stava muovendo bene e questo non poteva fare altro che aumentare l'eccitazione.
Marinette massaggiò il profilo del membro con entrambe le mani facendo sussultare il suo amante e costringendolo a deglutire perché la bocca si era riempita improvvisamente di saliva.
Aveva urgenza di baciarla, così la fece distendere sotto di lui, con un movimento del piede si liberò dei pantaloni e tolse a lei il vestito.
Non disse nulla, ma notò che il suo corpo era molto magro, s'intravedevano le costole sotto il reggiseno.
Adrien le sfilò anche quel capo e con i polpastrelli della mano delineò il profilo di quei bellissimi seni, chiuse la bocca attorno a uno dei due capezzoli e la sentì contorcersi dal piacere.
Aprì gli occhi per vederla ed eccitarsi ancora di più: il volto di Marinette era disteso e sorrideva quando sentiva la lingua avvolgere quel punto sensibile.
Adrien, con la mano libera, scese fino al suo ventre che rientrò per il solletico.
Ormai stavano raggiungendo il punto di non ritorno, e da lì in poi sarebbe stato difficile fermarsi.
Entrambi erano nudi uno sopra l'altro e Marinette divaricò le gambe per accogliere Adrien dentro di lei per la prima volta.
Lo desiderava con tutta sé stessa e anche lui non aveva più alcun dubbio: il suo cuore stava battendo fortissimo a causa sua.
Non era di certo la prima volta per Adrien, ma quella era sicuramente la prima volta in vita sua che temeva di fare cilecca o che la performance non fosse all'altezza delle sue aspettative, era importante per lui fare bella figura, ma non per una questione di ego, ma per lasciare qualcosa di indelebile a Marinette.
Si guardarono negli occhi e sorrisero, Adrien poggiò la fronte sulla sua.
"Stai bene?" Gli domandò vedendolo teso, sperando non avesse alcun ripensamento, perché Marinette non aveva alcuna intenzione di fermarsi proprio sul più bello, nonostante era tesa come una corda di violino.

Non e' mai troppo tardiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora