Infine Marinette comparve nella sala da pranzo indossando un vestito dalla stampa floreale corto alle ginocchia.
Adrien la guardò estasiato e con la bocca spalancata, lei si sentì avvampare appena vide gli occhi verdi dell'ex modello posarsi su di lei.
L'abito aveva un accenno di scollatura, ma non era lì che il suo occhio cadde, ma bensì sulla luce che aveva il suo volto illuminato da un bellissimo sorriso.
"Era ora, mamma. Io ho fame." Protestò Louis prendendo un pezzo di pizza ai formaggi direttamente dal suo cartone, già preventivamente tagliata dal padre.
La camicia di Adrien iniziò a bagnarsi a causa di Plagg, il quale stava continuando a sbavare grazie a quel profumino di latticini stagionati, sciolti, succulenti, che gli arrivavano alle narici."Shhh... non è carino dire a una signora che si è fatta attendere." Lo corresse Adrien sussurrando.
Marinette sogghignò e cercò di fare finta di nulla mentre prendeva posto accanto a loro.
"Non è una signora, è la mamma." Precisò.
"In ogni caso, non è carino."
Adrien ammiccò verso Marinette e lei si sentì avvampare all'improvviso come una liceale alla prima cotta, ovvero quando lo aveva conosciuto e lui le aveva rivolto quello sguardo di cui si era perdutamente innamorata.
Quello stesso sguardo capace di penetrarti l'anima a fondo per un uscire più, e Adrien sapeva benissimo quali tasti toccare per arrivare direttamente al suo cuore e scoccargli la freccia dell'amore eterno.
E a giudicare dall'espressione di Marinette, ci era riuscito.
Ormai Adrien era partito con l'idea di conquistarla e avrebbe giocato qualsiasi carta in suo possesso per ammorbidirla e farla così cedere alle sue lusinghe, perché era solo di questo che si trattava. I sentimenti di Marinette erano chiari come il sole in una giornata splendente e puri come l'aria che si respirava.
Ma c'era solo un ostacolo che gli separava: la paura.
Anche Adrien ne aveva, ma trovò il coraggio per ammettere con sé stesso che senza Marinette non poteva vivere e l'unica persona che lo stava tenendo in piedi ora era proprio il loro bambino. Così simile a lei per ogni cosa, Louis aveva ereditato tanto dalla mamma, soprattutto il suo sguardo a volte impacciato a volte fiero, puntiglioso e coraggioso.
Ed era per lui che Adrien avrebbe lottato, perché vedere Louis felice era la sola cosa che gli permetteva di provarci nuovamente con Marinette ed essere così una famiglia felice.
Entrambi avevano sofferto molto in passato a causa dell'altro, ma era stata quella sofferenza che un bel giorno gli aveva portato la luce nella loro vita e che gli aveva permesso di rincontrarsi e coraggiosamente chiarirsi.
"E'... è buona, la pizza." Mormorò Marinette spezzando il silenzio imbarazzante che si era creato all'interno della stanza.
"Una delle migliori che abbia mai mangiato." Fece Adrien, ed era vero, quella era l'atmosfera giusta per gustare un'ottima pizza in compagnia, cosa poteva chiedere di meglio se non quella di condividerla con le persone che amava?
"L'ho ordinata io, sai mamma? E la signorina mi ha dato anche una caramella." Intervenne Louis con aria innocente sbuffando perché la pancia era ormai satura di cibo.
"Bevi un po' d'acqua." Marinette si prodigò per versargliela, ma nel farlo ne spanse un po' sulla tovaglia a causa dell'agitazione che le stava salendo a causa del suo ospite.
"Ah-Ah! Mamma pasticciona." La schernì ridendo.
"Scusami, piccolo. Sono ancora impacciata nei movimenti."
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Non e' mai troppo tardi
Fanfikce[MIRACULOUS LADYBUG] Adrien scopre per puro caso chi si cela dietro la maschera di Papillombre e il suo mondo crolla immediatamente come un castello di sabbia, proprio come quello di Marinette quando viene a sapere che Adrien dovrà lasciare per semp...