Adrien si ritrovava spesso a passeggiare per quella via e ogni volta che vedeva quella determinata vetrina gli veniva un tuffo al cuore e lo assaliva una tristezza profonda.
E guarda caso, puntualmente, gli passava sempre accanto una coppia felicemente sposata con prole al seguito, una volta una bambina che avrà avuto sì e no quattro anni che stringeva la mano del papà, gli sorrise.
Pensò che la sua vita era solo un'enorme delusione fatta di sacrifici e di cocci da raccogliere.
Ma lui riusciva sempre a rialzarsi e andare avanti, anche se con il cuore a pezzi.
In quei mesi aveva spesso pensato Marinette, ok, ogni giorno e più volte anche, finche una volta prese il telefono con l'intento di mandarle un messaggio e sentire come se la passava, chiamarla sarebbe stato troppo azzardato e avrebbe rischiato di svegliarla visto che a Parigi era notte inoltrata, ma fu quando vide l'immagine del profilo della messaggistica istantanea che cambiò idea: semplicemente due cuori rossi.
Adrien aveva interpretato che finalmente Marinette fosse felicemente innamorata e non si era domandato altro a proposito, rinunciando così al suo intento. Mise il cellulare in stand by e lo infilò nella tasca dei pantaloni, almeno lei era felice.
Non aveva dimenticato quella notte e Adrien poteva ancora sentire su di lui il suo corpo sudato e profumato mentre si strusciava sul suo in maniera decisa, ma così sensuale da togliere letteralmente il fiato.
Chiuse gli occhi e subito la sua mente lo catapultò in quel momento avvertendo l'essenza di fiori freschi che caratterizzavano la sua stanza da letto e le lenzuola.
I baci di Marinette gli fecero vibrare il cuore e il basso ventre... se solo fosse lì con lui non esiterebbe a farla di nuovo sua su quel tavolo di mogano pregiato, o sulla poltrona in stile chester del suo ufficio personale.
Ma lei non è lì e non lo sarà mai più, il suo volto eccitato sparì con un alito di vento.
Adrien aprì gli occhi non appena udì bussare alla sua porta, era la sua segretaria che gli annunciava che la riunione sarebbe iniziata tra cinque minuti.
"Grazie." Il suo occhio cadde sulle lunghe gambe coperte dai collant. "Non male" Pensò.
Se fosse stata un'altra vita avrebbe pensato che cinque minuti gli sarebbero stati sufficienti per soddisfarla e soddisfare soprattutto sé stesso, scacciando via quella voglia irrefrenabile di sesso che gli era salita pensando a Marinette.
Era anche vero che la sua segretaria non era la ragazza che gli aveva rubato il cuore e che forse ci avrebbe messo molto più di cinque minuti per raggiungere l'orgasmo, ma non sarebbe stato certamente sufficiente a reprimere il suo istinto animale, ci voleva ben altro, e sapeva esattamente cosa: Marinette.
Ma Marinette non era lì con lui e non si sarebbero mai più incontrati su di un letto peccaminoso a dar sfogo alle loro emozioni represse. Forse sì, si sarebbero rivisti, ma in altre circostanze e non era certo che la corvina avrebbe avuto voglia di parlargli ancora una volta.
Ricordava bene la delusione dipinta sulla sua faccia angelica e innocente, i suoi occhi pieni di lacrime e di ira, e percepiva anche la rabbia e la repulsione che aveva nei suoi confronti.
Era tutto sbagliato. Se solo Adrien avesse avuto il coraggio di raccontarle la verità prima che succedesse...
Scosse la testa e bevve un sorso d'acqua buttandola giù d'un fiato e per poco non si strozzò quando vide suo padre comparire sulla soglia dello studio con aria austera.
Schiaffò quel plico sulla sua scrivania con arroganza e rabbia.
"E' arrivata la sentenza!"
Adrien sbuffò e si sistemò i capelli prima di aprirla dal laccetto già violato dal padre stesso; sull'intestazione del mittente si leggeva 'Studio legale associato Avvocato...'
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Non e' mai troppo tardi
Fanfic[MIRACULOUS LADYBUG] Adrien scopre per puro caso chi si cela dietro la maschera di Papillombre e il suo mondo crolla immediatamente come un castello di sabbia, proprio come quello di Marinette quando viene a sapere che Adrien dovrà lasciare per semp...