La concentrazione ti permette di avere il pieno controllo sul tuo corpo, la meditazione che ci obbligano a fare da quando siamo bambini serve a questo in teoria. I miei insegnanti ripetevano continuamente "Un giorno ci ringrazierete per tutte le ore di meditazione che vi facciamo fare ogni giorno". Bene quel giorno non è ancora arrivato.
Trovare la concentrazione giusta con i polsi appesantiti da quattro chili aggiuntivi, sentendo le risatine dietro di te e percependo gli occhi del tuo migliore amico che ti stanno guardando con profondo rimprovero, non dico che sia impossibile ma quasi. Respira Al, respira. Non dovrebbe essere così difficile, stringo ancora le cinghie ai polsi, mi do lo slancio ed inizio a salire. Il reale problema di questa sfida non è il peso, ma il movimento. I pesi muovendosi vanno a ledere il tuo equilibrio di per sé già precario. L'unico modo per arrivare in cima è tenere fermi i pesi che però rispondono ad ogni movimento. Rimango ferma in stile koala per qualche secondo.
<<Non abbiamo tutto il giorno.>> commenta Kane, tagliente.
<<E' comunque più in alto di te.>> risponde Osav. Stringo le gambe intorno al palo e muovo le mani, con i polsi do uno strattone alle cordicelle che tengono i pesi, facendole intrecciare. Ora i pesi sono fermi e non sono più di intralcio, anzi, sono diventati utili per mantenere la posizione.
Arrivata a tre metri e mezzo sento le braccia iniziare a perdere forza, devo continuare però, anche perché se cado, oltre a farmi malissimo, non avrò una seconda opportunità per riprovare.
Salgo ancora, mentre sento l'acido lattico formarsi ed appesantire i miei muscoli, il legno diventa sempre più scivoloso, sento aprirsi varie ferite per l'effetto abrasivo della corda, sento altri parlare ma ormai, all'ultimo metro è diventata una sfida personale. Non mi interessa più cos'hanno da dire gli altri, voglio solo zittire la voce nella mia testa, non voglio essere quella protetta, non ho bisogno di Li che mi tratta come una bambina. Io troverò mio fratello, vestita da uomo, fosse l'ultima cosa che faccio. Mi concentro sul vento, mi sento di nuovo come da piccola quando volavo stretta tra le braccia di mio padre. Sento quella brezza sulla pelle, solleticarmi gli avambracci scoperti dalle maniche del maglione.
Arrivata in cima sto per scivolare, mi arriva però dritto nelle orecchie un "Forza" gridato da Li e Dan. Stringo la presa sulla corda e mi tiro ancora più su. Stringo le mani tra loro, facendo diventare le nocche praticamente bianche. Ho lasciato andare i pesi che hanno ripreso a muoversi, conto mentalmente più lentamente che posso. I secondi nella mia mente sono diventati interminabili minuti. Ma rimango lì, appesa, come un koala a qualche centimetro dalla fine del palo. Un ceppo largo almeno novanta centimetri dove potrei sedermi e riprendere fiato.
Come cosa è struggente dal punto di vista psicologico, sei a tanto così dal raggiungere la cima, sei stanco, dolorante e l'unica cosa che vorresti sarebbe sederti. Invece no, rimani lì appeso.
<<Al, scendi ce l'hai fatta.>> dice Clark con una nota incredula nella voce.
Utilizzando ancora i pesi come freno, scivolo giù ad una velocità accettabile per evitare di scottarmi le mani. Mi siedo sopra uno dei sacchi, completamente sfinita, Li e Dan mi vengono vicini.
Dan è orgoglioso, tutti i suoi allenamenti in palestra mi sono serviti a qualcosa infondo. Li è sollevato che non mi sia fatta male e felice che sia riuscita ad ottenere l'immunità. Solo ora mi rendo conto della presenza di Osav dietro le spalle di Dan, del resto, considerando la larghezza delle spalle del mio amico non mi sorprendo di non averlo notato.
<<Non è corretto.- asserisce Kane, che si è ripreso fin troppo egregiamente dal mio calcio. Tutti ci voltiamo verso di lui -Ha usato l'ostacolo della prova per avvantaggiarsi...tu avevi.>> Caleb lo interrompe con un gesto della mano, in questi mesi, ormai, ogni formalità è venuta meno. Dopo tre mesi che mangiamo e dormiamo insieme, 24 ore su 24, è stato lo stesso generale a dirci di dargli del tu.
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La guardia del re
Fantasy-Sei sicuro di quello che fai?- mi chiede con riluttanza, mi ha afferrato il braccio per evitare che io possa proseguire nella manovra. -Ti fidi di me?- si morde il labbro carnoso e mi guarda ancora titubante. -Sei il mio uomo migliore.- mi lascia i...