Capitolo 42 parte 2

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Calore. Le mani gelide di Althea sono in contrasto con la mia pelle calda e sembrano congelarmi l'anima.

Dan è ammutolito dopo le domande ed i commenti della donna, che si è fatta raccontare tutto ciò che è successo nella mente del ragazzo e cosa ha fatto Althea nello specifico. È incredibile vedere il gigante completamente taciturno, perfino quando aveva discusso con Althea, comunque, continuava a parlare.

La donna congeda il mio soldato con un semplicissimo gesto della mano e si fa portare da una delle sue adepte, una tazza d'acqua calda e delle erbe.

<<Cos'è?>> chiedo arricciando il naso per il disgusto.

<<Aletheia è molto provata, queste servono a rimetterla in sesto...- le apre la giacca e spalma quella poltiglia sulle clavicole e sul costato -...l'acqua calda è per te.>>

<<Per me?>> lei annuisce.

<<Hai bisogno di un tè, mio caro ragazzo...- la copre con un paio di coperte pesanti -...vieni, staremo di fianco a lei, forse però posso darti qualche risposta in più.>> vedendo che non sono propriamente disposto a lasciar andare la mano di Althea, mi porge la tazza con delle erbe in infusione. L'odore della vaniglia mi rimette al mondo.

<<La conosce?>> le chiedo e lei sorride, si volta verso la ragazza e le accarezza il volto con fare materno.

<<Quando l'ho vista...ho capito subito chi fosse.>>

<<L'ha chiamata Aletheia prima...lei si chiama Althea.>> preciso.

<<Lo so...immagino che tu non sappia la storia dei suoi genitori?- scuoto la testa -Alma, colei che fa del bene, ha incontrato in queste terre il padre di Althea...- lei sorride -...ai tempi i Mong accettavano solo donne nei loro gruppi, i pochi uomini che erano con noi avevano dimostrato ampiamente di essere vicini alla natura, e di riuscire a vivere in completo ed assoluto contatto con essa...Il padre di Althea, Saul, era la persona più assurda che io abbia mai conosciuto. Ai tempi non ero ancora l'anziana, eppure credo che nemmeno l'anziana di allora ricordasse un personaggio tanto bizzarro. Aveva una missione e per portarla a termine, si era travestito da donna ed è rimasto in questo gruppo per quasi un mese. Poi si è allontanato, ha fatto quello che doveva fare, ma è rimasto ferito.>> alzo la testa di scatto.

<<Dove?>> chiedo incuriosito.

<<All'addome, Alma l'ha trovato e lo ha medicato, andando contro le nostre regole. Noi non curiamo chi uccide per professione.- abbassa gli occhi guardando di nuovo Althea -Lei continuava a dire che l'animo di Saul era buono, che lo faceva perché obbligato da una legge diversa dalla nostra. Quando lo ha visto, tra loro è scattato qualcosa di più forte di tutto il resto. Quello che senti anche tu con lei, è un nodo vero? Un nodo che vi unisce e che non si scioglierà mai.- annuisco -Io non l'ho mai provato, probabilmente gli Dei avevano altri piani per me. Alma poteva scegliere, uscire dalla comunità o far entrare lui.>>

<<E lei ha scelto di uscire vero?>> la donna di fronte a me annuisce.

<<Il mio più grande rimpianto Caleb è non aver mai visto i miei nipoti imparare a camminare, a parlare. Essermi persa tutto in nome di qualcosa di più grande. E quello di cui sono più felice è non aver fatto nulla per fermarla. Alma si meritava di vivere appieno il nodo e tutto quello che ne è conseguito.>> schiudo le labbra.

<<Lei è...>>

<<Io sono la nonna di Althea...- dice con una voce talmente morbida da accarezzarmi il viso. -...E solo Alma poteva chiamare sua figlia Althea.>>

<<Perché?>> chiedo ancora stordito dalla rivelazione.

<<Alma era la guaritrice qui, poi lo è diventata del suo villaggio...- sorride e mi stringe le mani -...Quello che ti ha detto prima Li, è vero, ma solo in parte...Alma ha portato sicurezza e guarigione dovunque andasse, ma nessuno pensava a curare le sue di ferite. Althea significa questo, Althea è colei che porta cura e amore, in chi gli sta vicino...e so che lo sta facendo anche con te.>> cerco di nascondere un sorriso, che però mi muore sulle labbra.

<<Lei non ha mai visto i suoi nipoti?- scuote il capo e la treccia bianca si muove creando delle onde sulla schiena della donna. -Perché? Come...Non era curiosa?>>

<<Va contro le nostre regole...I Mong sono un ordine antichissimo, esiste da prima delle Alte. Dobbiamo rispettare regole secolari o forse millenarie. Qualche volta li ho visti, da lontano...ma non ci ho mai parlato. Almeno fino ad oggi.- sospiro pesantemente continuando a non comprendere, lei mi posa la mano sul braccio e quel contatto sembra bruciare talmente tanto da bruciare il tessuto della divisa -Credo fortemente che gli Dei abbiano un piano per ognuno di noi. Tutti noi viaggiamo su delle strade che sembrano uniche, a volte ci sono dei bivi altre sono a senso unico. La cosa assurda è che non ci rendiamo conto, quante volte la nostra vita si intreccia con quella degli altri. Non sappiamo perché, quando o come, ma abbiamo la consapevolezza che prima o poi succederà e sarà allora che il nostro cuore dovrà essere pronto.- alzo un angolo delle labbra in un sorriso appena accennato. -So che non sei convinto, che non credi nel loro potere.- dice indicando il cielo con un dito nodoso -Ma Caleb la storia si ripete, e sono stati loro a metterti sulla sua strada. Un uomo, come te, convinto di non poter amare dopo tutto il male che ha fatto. Ha trovato sulla sua strada una donna, travestita da uomo, che ha come unico compito quello di dare amore e cura agli altri. Non ti sembrano un po' troppe coincidenze?- schiudo le labbra e lei sorride compiaciuta -Ora sta con lei, vi lascio da soli.>> fa per alzarsi ed io l'aiuto.

<<Grazie...se Althea volesse parlare con lei potrebbe?>> lei sorride di nuovo ed annuisce.

<<Anche se credo che non abbiate tanto tempo a disposizione...- guarda fuori -...manca poco all'alba.>>

Spazio autrice:
Hola! Nuovo personaggio in circolazione, cosa ne pensate di questa donna misteriosa?

Per scoprirne di più rimanete sintonizzati su questi canali, ci si vede venerdì prossimo.
Un abbraccio,
Belle

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