Althea pov's
Sapere. Avere la sicurezza di sapere qualcosa è utile, ti fa affrontare con più tranquillità un esame, ti dà la certezza di saper superare una situazione difficile.
Ecco, non credo che esista un momento, più di quello che sto vivendo adesso, dove io abbia desiderato sapere, davvero, cosa succederà in questa orribile foresta.
Da fuori somiglia a tutte le altre che abbiamo attraversato, alberi giganteschi ricoperti di foglie e muschio, non c'è niente fuori dall'ordinario, eppure il gelo si sta insinuando nelle mie vene.
Non so se questa paura sia solo la mia, o se la stia assorbendo anche dagli altri, in ogni caso posso asserire che l'umore di tutti è sulla stessa lunghezza d'onda.
<<Ci avventureremo alle prime luci dell'alba.- asserisce Caleb -Sarebbe stupido farlo con il buio.>> non posso che essere d'accordo con questa sua osservazione.
C'è qualcosa dentro di me che vorrebbe tenermi fuori da questo luogo, come un filo legato al terreno che prova a tenermi ancorata qua fuori, nella più totale ignoranza.
Finché non sarò entrata non saprò dov'è mio fratello, se sta bene, e allo stesso tempo non saprò nemmeno se è morto. Non avrò la certezza finché non lo vedrò con i miei occhi.
E se fosse vero? Se trovassi mio fratello lì senza vita? E se non ci fosse? Se fosse davvero scappato, come la prenderei se non volesse tornare da me? Prendo un respiro profondo ed aiuto gli altri a montare l'accampamento.
L'altra parte di me vorrebbe correre là, entrare nei meandri della foresta e scandagliarla dal primo all'ultimo centimetro, per avere finalmente una risposta.
Sono irrequieta ed anche dormire è difficile, non che nei mesi precedente sia mai stato facile. Dopo una delle cene più silenziose che abbiamo mai vissuto da quando è iniziata questa avventura, ci infiliamo tutti nei sacchi a pelo. Ognuno con le proprie paure che fanno a pugni tra loro ed anche con il cuore per uscire fuori.
Le sento, ed ora sono sicura che siano quelle degli altri e non le mie. Percepisco ogni battito, ogni pensiero, ogni parola taciuta nella speranza che scompaia da sola.
La paura invece è come una pianta con radici profonde che scava sempre più in basso per cementarsi lì e non lasciarti più andare. Mi giro di nuovo su un lato, ed inizio a pensare che se continuo così è probabile che riesca a scavare un solco nel punto esatto in cui mi trovo.
Riesco a dormire per piccole pause di qualche minuto, finché alla fine mi alzo e esco dalla tenda, notando che fuori sia Tolin che Li stanno già smontando la loro parte di accampamento, mentre Clark è seduto a gambe incrociate.
<<Ti abbiamo svegliata noi vero?>> chiede Tolin.
<<No...ho la testa piena di pensieri, qualcuno non è il mio ma non cambia niente, comunque non riuscirei a dormire.>> Li ha appena chiuso il suo zaino, ed anche Caleb è uscito dalla sua tenda.
<<Kane e Dan riescono a dormire?>> chiede Li, stupefatto dalla cosa. Beati loro, penso io, mentre smonto anch'io la mia tenda e Caleb segue le mie stesse operazioni.
<<A breve sarà l'alba.- commenta il generale quando torniamo tutti intorno al fuoco -Poi entreremo lì.>>
<<Potresti dirlo come se non te la stessi facendo sotto anche tu?- chiede Clark strappandomi un sorriso -Sai com'è tu dovresti essere il motivatore.>> vedo Caleb scoccare un'occhiataccia a Clark, il quale si abbraccia le ginocchia al petto ed appoggia il mento in mezzo ad esse.
<<Stai bene?- mi chiede Caleb ed io annuisco prontamente -Cerchiamo di rimanere uniti, non sappiamo cosa troveremo là dentro.>> mi accarezza il viso con il pollice.
<<Va bene...grazie, per avermi portata fino a qui.>>
<<Non credo che possa essere definita una gita romantica.- trattengo una risata -Sappi che una volta a casa pretendo un appuntamento, uno vero.>>
<<Va bene, signorina Osav.- lui mi spinge lievemente e tutta quella tensione che avevo sentito sulle spalle si allenta al suono della sua risata -Anch'io voglio un appuntamento vero, sempre che..>> vediamo Dan e Kane alzarsi.
<<Quando avete finito di smontare venite qui con noi, voglio parlarvi per un attimo.- i due annuiscono, ancora mezzi addormentati. -Qualunque cosa accada l'affronteremo insieme, non siamo soli Althea.>> gli sorrido e con Dan e Kane ci riavviciniamo al gruppo. Ci sediamo sull'erba ed osserviamo Caleb in piedi di fronte a noi.
È autorevole esattamente come la prima volta che l'ho visto, adesso però ci conosce e sa benissimo cosa pensiamo di lui e del suo comando.
<<Il giorno che stavamo aspettando da diverso tempo è arrivato...>>
<<Caleb, fa un discorso bello, potrebbe essere l'ultima volta che ti sentiamo e le stronzate dell'accademia non mi interessano.>> lo riprende Clark che si prende la seconda occhiataccia da parte di Caleb.
<<All'inizio non volevo questo ruolo, anzi, ho fatto di tutto per convincere il re ad assegnare qualcun altro a questa missione.- prende una pausa, abbassa lo sguardo -Ed ora non ho idea di quanto mi sarei odiato, sapendo quello che siamo diventati e tutto ciò che mi sarei perso se mi avesse tolto l'incarico.- rialza lo sguardo su di noi -Siete...anzi, siamo persone complicate, con passati difficili ed intricati, che portiamo con onore sulle spalle.>>
Fa una pausa di qualche secondo poi riprende, con ancor meno solennità, sapendo che su di noi queste cose non attecchiscono.
<<Abbiamo passato mesi difficili, in cui mi avete odiato, lo so. Adesso, però, quegli insegnamenti ci saranno utili per affrontare qualunque cosa troveremo qua dentro. Un giorno una persona mi disse che la nostra strada a volte si intreccia in modi inspiegabili con quella delle altre persone, si sovrappongono alla nostra direzione e noi non possiamo fare altro se non accettare quello che abbiamo davanti.- schiudo le labbra riconoscendo le parole di Kira nelle sue -Ed anche se so che quella persona ha sbagliato tanto nella sua vita, so che su questo aveva ragione. E che oggi non sarei qui senza di voi. Quindi ora alziamoci e portiamo a termine questa missione.>>
Ci alziamo in piedi con una carica incredibile, saremmo pronti a scendere e risalire dall'inferno se fosse necessario. Mettiamo gli zaini in spalla, lasciamo il carro fuori mentre io tengo Neve per le briglie.
Ci avviciniamo lentamente alla foresta e quando siamo ad un passo ci fermiamo. Mi volto alla mia sinistra verso Caleb che è al mio fianco e lui annuisce. Mi manda un bacio con un gesto delle labbra ed io faccio lo stesso, immaginando la sua pelle ed il suo sapore su di me.
Torniamo a guardare la foresta, entriamo tutti insieme, prendo un respiro profondo e mi rendo conto che in un attimo tutti i nostri propositi di restare uniti sono spariti, perché quando mi volto a sinistra c'è solo un muro erboso.
Di Caleb e gli altri non c'è più traccia.
Spazio autrice:
Hola! Come state?
Il primo accenno alla foresta è stato fatto, ansia per ciò che succederà poi? Io un pochina sì. Avete iniziato ad intuire cos'è davvero questa foresta?
Ora mi silenzio fino al prossimo capitolo, altrimenti faccio spoiler.
Un abbraccio,
Belle
STAI LEGGENDO
La guardia del re
Fantasy-Sei sicuro di quello che fai?- mi chiede con riluttanza, mi ha afferrato il braccio per evitare che io possa proseguire nella manovra. -Ti fidi di me?- si morde il labbro carnoso e mi guarda ancora titubante. -Sei il mio uomo migliore.- mi lascia i...