Capitolo 37

742 47 18
                                    

Althea pov's

Spogliarsi. Essere nuda di fronte a qualcuno non mi aveva creato problemi quelle poche volte che era successo. 

Spogliarsi della propria pelle, invece, è tutto un altro paio di maniche. 

Essere nudi, di fronte a qualcuno, non è l'atto più intimo che si possa concedere, non dimostra fiducia incondizionata nell'altro. 

Non mi ero mai spogliata della mia pelle di fronte a qualcuno, non gli avevo mai permesso di vedere il mio alter ego. Ed ora, di fronte a lui, mi sento timidamente nuda, mentre i suoi occhi passano su di me, sulle gambe che non sono più zampe, sulle braccia di nuovo coperte dall'uniforme e non dal pelo scuro della mia volpe, poi sul viso che non è più il muso furbo dell'animale. 

Ora che sono di nuovo solamente io, mi sento a disagio, mi sento nuda nonostante i mille strati di tessuto che porto addosso, nonostante le bende che mi stringono il seno. 

Adesso mi sento spogliata dell'unica cosa che avevo sempre tenuto gelosamente per me.

<<Non sembri turbato..>> osservo, il suo viso è rilassato e qualunque emozione ci sia sotto, riesce a nasconderla alla perfezione. Aggrotta improvvisamente le sopracciglia e quell'ondata di rilassatezza che si stava insinuando nelle mie ossa, si ritrae improvvisamente.

<<Non hai le ali.- constata ed io sospiro rilassandomi di nuovo -Pensavo che le incantamenti avessero tutte le ali.>>

<<Non ho mai imparato ad evocarle...mio padre diceva che il volo è rischioso, quindi lo usava di rado.- è sorpreso dalle mie parole -Non hai mai volato?>> chiedo esterrefatta, ed io che pensavo che tutti i Sirase sapessero farlo.

<<Non ho mai conosciuto un Sirase in grado di farlo...pensavo fosse una legenda.>>

<<Mio padre mi ha fatta volare diverse volte e ti assicuro che sapeva farlo benissimo...lui diceva di esserci riuscito dopo aver incontrato mia madre.- ricordo tutte le volte che abbiamo volato insieme -Forse il nostro nodo riuscirà anche con te.>> sorride divertito, non aveva pensato a questa possibilità.

<<Sarebbe fighissimo...te l'immagini? Generale Osav, sia di terra che aria.- lo spintono appena continuando a ridere. Tutta la tensione che sentivo addosso si è dissolta nel giro di pochissimi secondi, mi porta un braccio intorno alle spalle ed i nostri visi si incontrano di nuovo, mi accarezza la guancia con il pollice della mano, mentre le altre dita si posizionano sulla nuca. -Non riesco a capire quanto ti sia costato quello che mi hai appena fatto vedere...spesso riesco a scorgere solo delle sfumature di quello che sei e mi sento già fortunato così.- schiudo appena le labbra -...Posso immaginare che non sia facile...che non sai se fidarti o meno di me, non voglio prometterti che ti salverò da tutto.- ed ecco che si sta per rimangiare la promessa -Anche perché sarebbe un insulto per le tue capacità, hai appena dimostrato di essere una potenziale arma da guerra, senza offesa, sia chiaro.- ci tiene a precisare -e mi devo ricordare di non farti arrabbiare, e  sarebbe anche un insulto per il mio faticosissimo addestramento.- lo schiaffeggio sul braccio -Comunque, lo apprezzo molto e posso dirti che qualunque cosa accada io ci sarò.>>

<<Li mi ha messo in guardia su di te, ha paura che le tue parole....che il nostro nodo non sia davvero così forte.>> ci sediamo sul prato, uno di fianco all'altro.

<<E anche tu hai paura di me?>> 

<<No, credo che tu sia l'unico che si sta davvero impegnando con me, e non lo faresti se non ti importasse.- mi porta una mano tra le scapole ed accarezza dolcemente la mia schiena -Dovremmo dormire un po', domani affronteremo il passo di Heng, vero?>> lui trattiene una risata.

<<È impressionante quanta roba ci sia in quella tua testolina...sì, domani dovremmo superare il passo di Heng...stavo pensando ad un'alternativa, ma ci metteremmo troppo e non so se poi torneremo davvero sul sentiero.>> annuisco, guardando quella valle che si estende di fronte a noi. 

<<È qui che vorrei vivere..>> rifletto ad alta voce. 

<<Non credo che obietterebbe nessuno...certo, rimani ben isolato.>> commenta lui divertito.

<<In un posto come questo, dove c'è un senso di calma disarmante...sembra quasi che non possa accaderti nulla.>> sembra rifletterci per qualche secondo.

<<Ti seguirò dovunque andrai.>> 

<<È una minaccia o una promessa?>> a questo punto la sua risata gutturale invade l'aria intorno a noi.

<<Entrambe forse.>> 

La guardia del reDove le storie prendono vita. Scoprilo ora