Capitolo 39 parte 2

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Althea pov's

Quelle parole mi sono scivolate fuori dalle labbra come se non mi appartenessero. Sono talmente tanto abituata a parlare di Althea in terza persona, di fronte a loro, che mi sembra impossibile quello che è appena successo.

<<Tu...tu sei..>> inizia Kane, gli occhi sbarrati, il solito nocciola ha assunto delle sfumature scurissime.

<<Sei una donna?- chiede Dan esterrefatto -Porca puttana..- si porta una mano sulla testa pelata. Tolin mi guarda ed alza le spalle. -Tu lo sapevi?>> chiede verso il ragazzo.

<<Me lo ha detto Neve...aspettavo che me lo dicesse lei, hai un cavallo logorroico sai?>> sorrido sentendo Neve nitrire in risposta.

<<Me lo dicono tutti i Ruin che incontro.>>

<<Io ti ho quasi ammazzata..- conclude Kane, portandosi le mani sulle guance, decisamente sotto shock -Voi due non dite niente?>> chiede verso Clark e Caleb, i due si guardano e si voltano verso di me in sincronia perfetta.

<<Lo sapevamo, ed anche il re lo sa...anzi, credo lo abbia scoperto per primo.- conclude Caleb -All'inizio avevo la vostra stessa espressione, meditate su quello che direte da adesso in poi. Ricordatevi che è stato grazie alle sue abilità se siamo riusciti a difenderci dai Ramiz ed è stato sempre grazie a lei se oggi alcuni di voi sono ancora qui. Come lei ha capito le vostre divergenze, impegnatevi per farlo anche voi.>> annuiscono in risposta, mentre io mi sento di nuovo un pesce fuor d'acqua. Non mi ero resa conto quanto fingere di essere un ragazzo mi avesse aiutata a far parte del gruppo.

<<Per questo oggi...- Dan fa un respiro profondo -Per questo hai preso la mano del ragazzo oggi.>>

<<Sì...sono entrata nella sua mente e mi ha detto quello che era successo...voleva liberarsi di questo peso prima di andarsene.>>

<<E cosa ti ha detto?>> chiede Kane, guardo Caleb che annuisce.

<<Si chiamava Josh, aveva venticinque anni, viveva lì con la sua famiglia, una moglie e due figli piccoli. Era un Sirase assoldato per le missioni marginali e sarebbe dovuto partire ieri per aspettarci a qualche metro dal villaggio.- mi torturo le mani mentre racconto tutto ciò che mi ha detto -I Ramiz ci hanno preceduto, si sono intrufolati nel villaggio passando da un albero all'altro. Le sentinelle non hanno ne visto ne sentito niente.- sospiro -Ha combattuto fino alla fine, e per punirlo hanno ucciso la sua famiglia davanti a lui. Hanno bruciato i corpi per non farci trovare niente...la cosa peggiore è che hanno un ergasia, è come un incantamenti, ma non controlla il suo potere e quando ti entra dentro distrugge tutto ciò che trova. Infatti, non abbiamo trovato segni di sangue, oltre a Josh e le due sentinelle.- respiro profondamente -Josh ha anche detto che sono rimasti in tre, compreso l'ergasia.>>

<<Si muoveranno solo sugli alberi, per avere un po' di vantaggio.- conclude Clark -Considerando che dobbiamo attraversare tre boschi, non è la notizia migliore.>> annuisco, sgrano gli occhi ed un lampo mi attraversa il corpo. Delle scariche elettriche si irradiano a partire dalla colonna vertebrale.

Improvvisamente vengo attraversata da brividi di freddo. Una fitta mi colpisce allo stomaco, provo un dolore che non avrei mai pensato di poter sentire sulla mia pelle.

Poi la delusione, orrore prendono forma nella mia mente. È l'ergasia. Sento il suo potere. Sento la tenaglia che ha stretto intorno alla mente del ragazzo. Un grido di aiuto mi fa trasalire, è solo nella mia testa, poi il nulla. Li mi ha poggiato una mano sulla schiena, quel contatto per quanto breve possa essere stato, mi aiuta a lasciar andare quella voce.

<<Sono rimasti in due.- concludo, rendendomi conto di avere gli sguardi di tutti addosso. Mi volto verso il generale -Sono qui vicino.>> Caleb indurisce la mascella.

<<Quanto vicini?>>

<<Un paio di chilometri forse...- mi mordo il labbro e sento un rumore che potrebbe esserci utile -...ma si stanno allontanando.>> dico, sconvolta quanto lui. Perché dovrebbero andarsene? Con un ergasia sarebbero in vantaggio su di noi, ed anche di parecchio. Caleb annuisce.

<<Faremo i turni a gruppi stasera, e parteciperemo anche Clark ed io. Il primo gruppo sarà formato da Al, Dan, Li e Clark il secondo da Tolin, Kane e me.>> annuiamo alle sue parole.

'Non uccidere nessuno.' mi dice Caleb ed io sorrido.

'Non prometto niente.' e stavolta strappo un sorriso anche a lui.

Essere di guardia per quattro ore non è semplice, ci sono dei momenti in cui non sai più che cosa fare, abbiamo perlustrato i confini dell'accampamento. Ci siamo messi seduti a terra, poi abbiamo controllato di nuovo i confini.

Ora ci siamo divisi, Li e Clark sono andati sul lato nord, mentre Dan ed io siamo su quello sud.

Il gigante, seduto di fianco a me, ha diverse domande che vorrebbe farmi, le sento, percepisco la sua impazienza e non capisco cosa lo stia facendo trattenere.

<<Dan.- lui si volta verso di me -Puoi chiedermi tutto ciò che vuoi, mi hanno fatto domande assurde negli anni, quindi non mi scandalizzerò.>> lui sospira e torna a guardarsi le mani.

<<Mi prometti che sarai sincera?- annuisco invitandolo a proseguire -Quella notte, quando mi hai trovato per caso, cos'hai sentito? Immagino che tu sia venuta da me con un'idea ben precisa.>>

<<Ho sentito che eri stanco...non la stanchezza che avevamo tutti addosso. Ho sentito una debolezza.>> stavolta è lui ad annuire.

<<Immagino che quelle cose tu me le abbia dette per trarne vantaggio.>> lo guardo sbalordita.

<<Dan ma che dici?>>

<<Se fossi rimasto non avresti dovuto ammaestrare nessun altro no? Sei stata tu a farmi dire di sì alla prova? È così che abbiamo vinto no?...Tu le sfrutti le persone, è questa la verità che non vuoi sentire.- lui scuote il capo, mentre dentro di me sento che quell'amicizia sta andando in frantumi. -...ed io che pensavo, stupidamente, di aver trovato un amico. Di aver trovato qualcuno che mi volesse bene per l'uomo che sono...invece mi hai riempito di balle e basta.>>

<<Mi sembra che anche tu sia stato poco sincero o sbaglio? Come la storia delle ninfe, delle fate...finiva sempre che andavi a letto con qualcuna, invece mi pare che tu abbia detto l'esatto opposto stasera.>> lui mi guarda sprezzante ed indurisce la mascella, si alza in piedi.

<<Io e te non abbiamo più niente da dirci. Mi fai schifo, tu che parlavi di gruppo e di amicizia, sei entrata qui solo per i tuoi scopi...lasciami in pace, anzi stammi alla larga.>> si porta una mano sulla fronte, poi si allontana e da me arriva Li a prendere il suo posto. Raggomitolo le ginocchia al petto.

<<Gli passerà.- mi dice Li con voce soffice mentre mi accarezza la schiena -Sono sicuro che gli passerà.>> scuoto la testa mentre reprimo le lacrime che minacciano di scendere.

<<No...non gli passerà.>> mi stringe la spalla, mentre continuiamo a tenere d'occhio la foresta, tranquilla come tutte le altri notti, mentre dentro di me è scoppiato un uragano.

Spazio autrice:

Heylà! Come state?
Che ne pensate di quello che è successo?

Ho seguito un consiglio che mi è stato dato nei commenti ed ho staccato i vari paragrafi così da agevolarvi.
Come promesso, per festeggiare i 10k di letture, ancora grazie ❤️, oggi e domani ci sarà un doppio aggiornamento 🎉🎉

Grazie a tutti coloro che stanno commentando, lasciando stelline e leggendo la storia. ❤️
Nelle conversazioni sul mio profilo ho lasciato uno spoiler dei prossimi capitoli, andatelo a leggere se vi va.

Belle ❤️

La guardia del reDove le storie prendono vita. Scoprilo ora