Capitolo 14

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Caleb pov's


La parte più deludente è stata vedere quanta poca convinzione abbiano nelle proprie abilità ed in quelle dei compagni. Due menti su due, si sono rifiutate di portare a termine la missione. 

Ci sono molti modi per essere sicuri di non prendere il compagno e dopo una settimana ad esercitarsi con arco e frecce, dovrebbero essere in grado di avere quel briciolo di inventiva che serve. 

Ora è il turno dell'ultimo gruppo, Clark sta sistemando gli ostacoli, Oleg ha buttato giù le asticelle invece di saltarle. 

<<Posso dire quello che penso?- inizia Clark ed io annuisco in risposta -Secondo me, hai volato troppo alto...vado a prendere l'ultimo gruppo, non ti affaticare troppo ancella.>> dice verso di me che gli lancio un asciugamano. Torna a grandi falcate con Dan e lo lega all'albero, quel gigante occupa quasi tutta la superficie, potrebbe quasi sradicarlo. Hanno scelto Dan come mente? Sul serio? Colui che non sa distinguere destra e sinistra? Quindi Li sarà il corpo ed Al il muto. Ci sarà da ridere. 

Quando Clark li posiziona all'inizio del percorso, gli occhi di Al hanno assunto un colore diverso, più verso il pastello, quasi innaturale. Sale sulla schiena di Li che lo sorregge senza il minimo sforzo. Non parlano per tutto il tempo, le indicazioni di Dan sono precise stranamente, ma davanti ai bidoni inverte destra, dove c'è il filo spinato, con la sinistra, il punto dove passare. Ma Al spinge sulla spalla sinistra del compagno e guarda Dan con disapprovazione, perché non ha fatto lui la mente? Questa domanda continua a ronzarmi in testa. Pensavo che Al sarebbe stato la mente, Dan il corpo e Li il muto. Perché hanno invertito tutti i ruoli?

Arrivati davanti all'albero, Al si volta verso di me in attesa e gli porgo immediatamente la mela, mentre tra le mani di Li lascio l'arco e la freccia, che incocca senza difficoltà, come se vedesse quello che sta facendo, impossibile, considerando che quella benda è coperta da un incantesimo oscura vista, nessuno riuscirebbe a vedere attraverso.

<<Adesso sarà la mente a decidere quanto si fida di voi...Al dovrai lanciare la mela e Li dovrà colpirla con la freccia piantandola nell'albero dove è legato Dan, la decisione è nelle tue mani Dan. Ricordati però che se ti rifiuti dovrete spogliarvi di fronte a tutti.>> Al deglutisce a fatica. Paura, eh ragazzino. Guarda verso Dan, sembra volerlo convincere...a non accettare, ma Dan è più veloce nella risposta.

<<Accetto...mi fido di loro.>> quegli smeraldi mi guardano convinti, poi annuisce verso Al che sospira appena.

<<Una bella fiducia...quando volete.>> considerando che nessun altro ha accettato voglio dargli il tempo che gli serve. Clark vorrebbe intervenire ma io lo fermo con un gesto della mano. Passano dei secondi interminabili, gli occhi di Al prendono attentamente le misure, rilassa le spalle come se il tiro lo dovesse fare lui. Inspira e le loro braccia si alzano all'unisono, quella di Al alza la mela, mentre le braccia di Li tendono la corda con la freccia incoccata. Lo hanno già fatto, non è la prima volta che si trovano a portare a termine un esercizio del genere. 

Al inspira un'ultima volta mentre la cassa toracica di Li è completamente bloccata, sembra che il ragazzo sulla sua schiena respiri per entrambi. Nel momento esatto in cui lancia la mela, parte la freccia che incontra la mela e la pianta sulla corteccia dell'albero, a qualche centimetro dalla testa di Dan, che ha appena aperto gli occhi, incredulo di essere ancora vivo.

Clark è a bocca aperta, posso asserire con certezza che non ha respirato per tutta la durata della prova, io sto ancora cercando di capire come diamine ha fatto ad essere così preciso. 

Al sbenda il compagno che sembra riemerso da un sogno. Lo guarda sbalordito e gli sorride, mentre lui riacquista il completo controllo del suo corpo. 

I due compagni vanno a slegare Dan che li abbraccia e fa roteare, incredulo quanto Clark di quello che è appena successo. Mentre Li ed Al erano già consapevoli di farcela. Applaudo e i tre di voltano verso di me.

<<Bravi, molto bravi. Siete stati gli unici ad avere davvero fiducia cieca l'uno nell'altro, siete stati gli unici a portare a termine la prova. Tutti gli altri si sono rifiutati.- Al e Li si guardano e sorridono, mentre Dan è ancora più orgoglioso -Non so se arriverete tutti e tre alla fine, ma capita una volta ogni cento anni di trovare un gruppo così unito e omogeneo.- porto una mano sulla spalla immensa di Dan -Spero che tu abbia capito a cosa mi riferivo stamattina.- il gigante buono annuisce -Non voglio più tornare sull'argomento...per voi, l'allenamento di oggi è finito, oggi pomeriggio potete allenarvi in palestra se volete, mentre gli altri faranno potenziamento qua fuori, di gruppo.>> mentre si allontanano non distolgo lo sguardo da Al, sfinito, come se avesse fatto lui il maggiore sforzo in questa prova.

Il re potrebbe avere ragione, c'è qualcosa di più in Al, qualcosa che deve ancora venire fuori.


La guardia del reDove le storie prendono vita. Scoprilo ora