Caleb pov's
Dopo una giornata intera passata a camminare, l'unico desiderio è quello di togliersi gli stivali e potersi rifocillare al calore del falò. La stanchezza ha trascinato tutti in uno stato di silenzio, che si sta lentamente sciogliendo.
<<Quindi sei andato sulle montagne delle terre dell'Est?>> chiede Tolin verso Al, che semplicemente annuisce alle sue parole. Per tutto il giorno ho evitato di guardarlo, ma ho notato che lui e Li parlano telepaticamente, così ho deciso di condurre un piccolissimo esperimento.
<<Ma non sono piene di briganti?>> commenta Kane, presto più attenzione a quella discussione che sembrava decisamente noiosa. 'Rispondi Al, rispondi' penso, provo a mandare delle scuse, un mi dispiace.
<<Mio padre voleva che ci sapessimo orientare e difendere in tutte le situazioni. Ci ha portato in posti dove dovevamo dormire sugli alberi per evitare gli animali e i banditi.>> lo guardano sorpresi, inizio a pensare che il padre di Al sia un Sirase, solo uno di noi potrebbe pensare una cosa del genere, e forse nemmeno uno di noi lo sottoporrebbe ai suoi figli.
<<Un padre amorevole..>> commenta Kane, con estrema cattiveria, guardo Al, aspettando la sua reazione, credendo di vedere di nuovo quelle ombre. Li afferra il polso di Al, non capisco di cosa si preoccupa.
<<È grazie a lui se ora non mi lamento delle vesciche, Kane.>> sorrido mentalmente ricordando le lamentele da ragazzina di Kane. Lui lo fulmina con lo sguardo, ma Al sembra non curarsi minimamente della cosa. Mi aspettavo una reazione diversa, un malcontento silenzio, un'occhiataccia forse, di certo non pensavo ad una risposta diretta e secca.
<<Non ho dovuto vincere nessuna prova d'immunità per essere qui...e non ho sacrificato nessuno dei miei amici per vincere una prova.>> Dan sta per intervenire, ben conscio dell'episodio a cui si riferisce, del fatto che quella freccia poteva trafiggerlo. La mente era lui, la scelta ricadeva su Dan in ogni caso, e non credo che Al lo abbia obbligato ad accettare, anzi. Ricordando la sua espressione, presumo gli stesse suggerendo tutt'altro.
<<Il mio gruppo adesso però è qui con me...il tuo è a casa. Io sono consapevole di quello che so fare, come lo sono loro, come lo è Tolin...tu invece? Io so di poter contare su di loro...e non perché mi compro le amicizie come fai tu. Infine, vincere un'immunità significa saper usare il cervello, dote che se non erro è richiesta.>> Kane guarda Tolin furibondo, mentre io osservo la dinamica, sinceramente fino all'ultimo ho sperato che Kane venisse eliminato, è una testa calda, troppo impulsivo, considerando però chi è uscito, mi sono dovuto accontentare. Mi serve un po' di forza bruta nel gruppo.
<<Tu non dici niente?>> gli chiede incazzato nero.
<<Perché? Ha ragione.>> Clark se la ride sotto i baffi mentre Kane si infila nella sua tenda.
Mentre io uso tutta la mia concentrazione per comunicare come facevo in addestramento. Mi sto arrabbiando per non riuscire a superare i suoi confini. Contraggo la mascella per lo sforzo, tentando di ricordare tutti i passaggi. 'Non minare l'equilibrio del gruppo' un messaggio limpido e chiaro si posa come una carezza su dei muri invisibili. Il messaggio è stato recepito, mi guarda sorpreso. Sorrido compiaciuto. 'Non solo tu sai entrare nella mente degli altri'.
Il mattino seguente dividiamo le provviste ed alleggeriamo i cavalli, per poi riprendere il cammino, tra un paio di chilometri ci aspettano Sil ed Opter, due Sirase al servizio del re per le missioni peggiori. Non hanno più la lingua da prima dell'addestramento, quindi sono perfetti, non potrebbero rivelare informazioni nemmeno se volessero.
Mi concentro sul gruppo, Al ha decisamente l'aspetto di qualcuno che non ha dormito, ha smontato di guardia per primo, ma credo proprio che abbia passato la notte in bianco.
Li, invece, ha fatto le ultime due ore ed ora è tutto sveglio e pimpante. Tolin è silenzioso come sempre, di tanto in tanto guarda Dan, poi torna a concentrarsi sui suoi piedi. Il gigante sembra l'unico davvero interessato alla sua conversazione, sta raccontando una storia, a detta sua esilarante, su una fata che ha incontrato diverso tempo prima. Kane sta ancora rimuginando su quello che è successo ieri sera.Proseguiamo lentamente, poi finalmente li vedo, due uomini vestiti come Clark e me, con la giacca nera allacciata alla perfezione, si avvicinano a noi. Vado avanti e saluto quei due vecchi amici. Sil, i capelli rossi di un tempo, tagliati molto corti per i nostri standard, il viso è ancora quello di un ragazzino, nonostante sia il più grande del gruppo. Mi sorride appena, felice quanto me di rivederci. Opter, invece, ha i capelli biondi legati all'indietro, la cicatrice che gli costeggia l'occhio sinistro sembra ancora più profonda rispetto al solito, ma i suoi occhi scuri continuano ad avere la dolcezza di un tempo, nonostante le atrocità che hanno visto.
<<Vi lasciamo il carro e i cavalli.- gli dico -Vi aspettiamo un chilometro prima delle gole.>> annuiscono entrambi dopo aver abbracciato anche Clark. Il gruppo, dietro di noi, ci guarda impassibile. Vedo Sil guardare dietro di noi e soffermarsi su Al, il ragazzo gli sorride appena e lui si avvicina a grandi falcate.
Lo guardo interdetto, si conoscono? Sil lo afferra con le sue braccia possenti e lo abbraccia con una gentilezza che non ha mai riservato a nessuno, nemmeno a noi. Sembrano parlarsi per qualche secondo, Sil lo guarda riconoscente, mentre Al continua a sorridere, insieme a Li, ben felici di aver rivisto...un amico.
Si congedano e Sil torna verso di noi, che lo guardiamo inebetiti. Da quando Sil abbraccia qualcuno che non siamo noi? Ed abbiamo faticato molto per convincerlo.
'Vecchi amici...Li, Al e suo padre mi hanno salvato la vita otto anni fa. Trattali bene.' sorrido appena voltandomi verso Al.
'Lo farò' penso, Sil ed Opter afferrano il carro e si avviano lungo il sentiero.
<<Possiamo riprendere.>> ordino verso il gruppo che prosegue senza obiezioni, ora però gli sguardi di tutti sono su Li ed Al, come diamine hanno fatto due ragazzini a salvare un Sirase esperto? E soprattutto, che cosa si sono detti? Clark non ha le mie stesse perplessità, pensa solo a quanto manca prima di arrivare alla prossima fermata.
Io ho sempre amato queste spedizioni, campi interi pieni di erba e nulla cosmico. Nessun rumore oltre al nostro. Tranquillità, pace. Più volte avevo detto a Clark che in futuro mi sarebbe piaciuto vivere in un bosco, isolato da tutto il resto, allenarmi ogni volta che lo desiderassi, cacciare quando ne avevo bisogno e trovare finalmente la mia pace nel silenzio più assoluto. La sua risposta era stata che dovevo farmi curare da uno bravo; nonostante tutto, però, il mio sogno era rimasto quello.
I Sirase vivono più a lungo degli altri, se non veniamo ammazzati prima si intende. Il nostro corpo ha subito delle mutazioni durante il processo di addestramento, una di queste è stata la conquista della giovinezza eterna, a patto che continuiamo a prestare i nostri servigi al nostro sovrano e non ci facciamo uccidere da chi ci mettiamo contro.
Superato un piccolo viale di tre chilometri costeggiato da alberi di magnolia, ci troviamo davanti ad una parete rocciosa, alta dieci, forse quindici metri.
<<Generale, adesso dove andiamo?>> chiede Kane con fare scherzoso, convinto che abbia sbagliato strada, tolgo lo zaino.
<<Arrampichiamo. Chi vuole andare su per primo?- nessuno si fa avanti -Forza, ci serve un apri pista, qualcuno che sia preparato in montagna.- totale silenzio, mentre tutti guardano a terra, cercando qualcosa di interessante in mezzo all'erba, Al guarda su, vero l'alto -Al..- il ragazzo si volta verso di me -Hai detto che tuo padre ti portava in montagna, le montagne dell'Est sono piene di punti da scalare...inoltre, Sil è convinto che tu sia un ottimo soldato. Sai come si fa da apri-pista?- annuisce. Bene -Ottimo, allora ti imbrachiamo ed inizi a salire, essendo il primo non avrai il gancio di sicurezza. Non credo che sarà un problema.>> è ammutolito mentre si infila l'imbragatura e sistema i puntelli di acciaio dentro alla sacca, insieme al martello.
<<Tranquillo nel caso ti prendiamo noi.>> dice Kane, beccandosi un'occhiataccia da Li e Dan, che stanno aiutando Al a prepararsi.
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La guardia del re
Fantasy-Sei sicuro di quello che fai?- mi chiede con riluttanza, mi ha afferrato il braccio per evitare che io possa proseguire nella manovra. -Ti fidi di me?- si morde il labbro carnoso e mi guarda ancora titubante. -Sei il mio uomo migliore.- mi lascia i...