Mi sveglio con un mal di testa allucinante, mi guardo in torno senza trovare alcuna traccia di Dylan, magari è andato a prendere la colazione, penso tra me e me, prima di ricordarmi ciò che è successo la sera prima.
Io e Aiden che discutiamo, per poi finire nuda sotto di lui, le sue labbra che navigano su tutto il mio corpo e la bottiglia di moscato che adesso giace a terra in mezzo alle cosce.
Il viso inizia a bruciare, segno che sono arrossita solo al pensiero di ciò che abbiamo fatto.
Cerco di trovare qualche traccia di Aiden, ma non è da nessuna parte, i suoi vestiti non ci sono, come le sue scarpe e tutto il resto.
L' unica cosa che mi fa capire che non è stato tutto un sogno è un bigliettino poggiato sul comodino di fianco a me:
"Ti proibisco di bere alcool in presenza di uomini Leoncino, ho notato che ti causa problemi alle gambe"
Guardo questo foglietto senza capire bene cosa intenda, dubbio che dura poco perché sul retro la frase continua:
"Te le fa aprire"
Grandissimo coglione, ma con chi crede di avere a che fare.
Soffoco un urlo nel cuscino, mentre penso a quanto sono stata stupida a cedere all'eccitazione e per quanto voglia dare la colpa a lui, son ben consapevole di essere stata io a insistere e soprattutto a volerlo.
I capezzoli gonfi fanno male al contatto con le lenzuola, quel bastardo poteva anche evitare di morderli, non sono mica delle caramelle. Sbuffo infastidita e mi lavo nella speranza di schiarirmi la mente.
Cosa che, a quanto pare, non ha funzionato, visto che sono seduta sul letto da due ore fissando la porta, nella speranza che lui entri così da potergli dire che è stato solo un errore e che non si ripeterà.
Quando la serratura della porta scatta raddrizzo la schiena, mentre cerco di trovare le parole giuste che però non arrivano. Non che servano, essendo che la persona che varca la porta non è Aiden, bensì Dylan che prima sorride felice, per poi spalancare gli occhi e correre verso di me.
<Cos'è successo alle tue labbra? Ti ha picchiato?>
Mi porto d'istinto una mano alla bocca e arrossisco al pensiero del suo cazzo così grande da spaccarmi le labbra secche quando ho provato a metterlo tutto in bocca.
Lo guardo cercando di farlo calmare, ma la sua espressione è già mutata da preoccupata a perversa, probabilmente perché mi si legge in faccia il casino che ho combinato.
Lo faccio sedere vicino a me e gli spiego passo per passo tutto ciò che è successo, senza tralasciare alcun dettaglio. Quando ho finito il mio bellissimo racconto lo guardo silenziosamente, aspettando una sua opinione che non sembra arrivare.
<Quindi ti ha ficcato tutta quella bottiglia dentro?> ecco ti pareva che l'unica cosa che non ho specificato fosse quella che ha attratto la sua attenzione maggiormente.
Sbuffo infastidita, ma soprattutto imbarazzata e gli spiego che non è andata proprio così.
Ma il problema più grande adesso è che lui è andato via come se fossi una delle tante puttane con cui ha sempre a che fare e io sono la stupida che credeva sarebbe andata diversamente.
Non mi aspettavo di certo di svegliarmi avvinghiata a lui, mentre mi accarezzava i capelli con un sorriso, e non mi aspettavo di certo un "Buongiorno Principessa, spero che hai dormito bene", ma di certo non credevo che se ne sarebbe andato dal nulla senza aspettare che mi svegliassi.
È anche vero che mi ha lasciato un bigliettino, eppure non so perché, sono delusa dalla sua indifferenza.
-Cara Nyx, lui non è il principe azzurro che stai aspettando
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Heart's isolation
RomanceNyx Jordan è un'impiegata della Mount Corporation, una delle imprese migliori di New York, è una ragazza come tante la cui infanzia e un passato doloroso hanno segnato la vita facendole perdere interesse negli uomini e nelle relazioni. Tutto cambia...