16 - Aiden

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Lancio uno sguardo a Nyx, seduta silenziosamente al mio fianco.

È stranamente tranquilla, i suoi occhi sono fissi fuori dal finestrino, come se stesse cercando risposte nascoste nel paesaggio notturno.

Mi fermo al semaforo rosso e la osservo meglio: il suo top viola si adatta perfettamente alle sue curve, abbastanza scollato da far deviare il mio sguardo. La sua gonna è corta, troppo corta.

Non capisco neanche perché l'abbia messa a questo punto.

Un brontolio di disapprovazione risuona nella mia mente, al solo pensiero di quanti uomini l'abbiano guardata con desiderio.

Se fosse uscita nuda avrebbe fatto prima, ringhio fra me e me.

Chissà quanti luridi porci l'hanno guardata in modi osceni.

Tornerei indietro e lancerei una bomba all'interno di quel club, uccidendo tutti quei bastardi.

Respiro profondamente, cercando di trovare un barlume di serenità in mezzo al caos dei miei pensieri.

Non dovrei preoccuparmi di come si veste o di chi la guarda, ma non riesco a fare a meno di farlo. Dopotutto, è la sorella della fidanzata del mio migliore amico. Non posso ignorare il fatto che, se qualcosa dovesse succedere a Nyx, Amy ne soffrirebbe. E se Amy soffre, Austin, il mio migliore amico, soffre. Non posso permettere che ciò accada.

Si è questo il punto Amy e Austin starebbero male, nulla di più nulla di meno.

Le mie dita tamburellano nervosamente sul volante, il silenzio assordante mi trapassa i timpani come un ago affilato. Dopo un viaggio di lavoro infernale, l'ultima cosa che mi mancava è che il diavolo in persona mi telefonasse.

Mi fermo davanti a casa sua, ma invece di scendere, si gira e mi guarda.

"Sei così ubriaca da non renderti conto che questa è casa tua?" sbuffo infastidito, cercando di farle capire che, sinceramente, è l'ultima persona che voglio vedere al momento.

Lei dovrebbe darmi delle spiegazioni su tante cose, ma è troppo ubriaca per farlo.

"Non ho le chiavi di casa," ridacchia.

Ma cosa c'è di divertente in tutto questo? Stringo il volante con forza, ma prima che possa risponderle, scende dalla macchina.

Che giornata di merda.

La seguo con lo sguardo per capire cos'ha in mente, ma la vedo inciampare e cadere a terra, rovesciando tutto il contenuto della sua borsa sul marciapiede.

Santo cielo, Nyx.

Scendo dalla macchina per assicurarmi che stia bene, ma quando mi avvicino vedo lacrime che sgorgano sul suo viso.

"Andiamo in ospedale," dico senza pensarci due volte, probabilmente si è rotta qualcosa.

La carico in macchina e faccio il giro.

"Non voglio andare in ospedale," piagnucola quando salgo in macchina, "Non mi sono fatta niente."

"Allora perché piangi?" cerco di mantenere la calma, ma non sembra funzionare visto che le lacrime che si erano fermate ricominciano a scorrere abbondantemente. "Perché va tutto male," sbotta, e adesso posso vedere chiaramente la rabbia sul suo viso.

"Sei un bastardo" aggiunge, ti pareva che non mi insultasse.

"Perché non mi hai allontanata?" sbuffa Nyx, visibilmente incazzata. "Perché non mi hai detto che non avevi mai baciato nessuna?"

Resto a bocca aperta, sorpreso. Come diavolo fa a saperlo?

"Chi ti ha detto che non ho mai baciato nessuna?" La mia voce è un misto di sfida e incredulità mentre la provoco, un sorriso di sfida si dipinge sul mio viso. Incrocio le braccia sul volante e appoggio la testa, girandomi verso di lei.

Heart's isolationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora