È passata più di una settimana dal party e di Aiden nemmeno l'ombra.
Le giornate in ufficio dopo quella sera sono state un vero e proprio incubo. Ogni volta che entravo, mi aspettavo di vederlo. Ma lui era via per un viaggio di lavoro, il che ha reso le cose ancora più difficili. Non sapevo se volessi che tornasse o se ero sollevata dal fatto che non fosse lì.
Il mio lavoro, che di solito amo, è diventato monotono e noioso. Passo le giornate a fissare lo schermo del computer, cercando di concentrarmi sui miei compiti, ma i miei pensieri continuano a tornare a quella notte.
Ogni volta che passo davanti al suo ufficio vuoto, sento un tuffo al cuore. È strano come una persona potesse avere un tale effetto su di me, soprattutto una persona che ho sempre detestato.
Eppure, nonostante tutto, c'è una parte di me che non vede l'ora che torni. Non perché io voglia vederlo, ma perché voglio mettere fine a questa agonia di non sapere.
Voglio affrontarlo, dirgli che quello che è successo al party è stato un errore e che non deve succedere mai più.
E così, le giornate passano, lente e monotone. E io continuo a sperare che, quando Aiden torna, io trovi il coraggio di affrontarlo e di mettere fine a tutto questo. Ma per ora, tutto quello che posso fare è aspettare.
E adesso eccomi qui, nel mio ufficio, un'oasi di tranquillità nel caos dell'edificio aziendale. Situato all'ultimo piano, offre una vista mozzafiato sulla città attraverso le ampie finestre che occupano quasi tutta una parete.
La mia scrivania, fatta di legno scuro e lucido, è sempre impeccabilmente ordinata. Ogni oggetto ha il suo posto: il computer portatile al centro, la pila di documenti ordinatamente sistemata in un angolo, la tazza di caffè sempre piena accanto al mouse.
Le pareti dell'ufficio sono decorate con quadri moderni che aggiungono un tocco di colore all'ambiente altrimenti neutro. Una libreria piena di libri e raccoglitori si trova in un angolo, testimonianza del mio amore per la lettura e della mia sete di conoscenza.
Una piccola pianta verde si trova sul davanzale della finestra, aggiungendo un tocco di natura all'ambiente. Mi piace guardare fuori dalla finestra quando ho bisogno di una pausa, perdendomi nella vista della città sottostante.
Nonostante la frenesia dell'edificio aziendale, il mio ufficio rimane un luogo di calma e concentrazione. È il mio rifugio personale, il luogo dove posso concentrarmi sul mio lavoro e lasciare il mondo esterno alle spalle, anche solo per un po'.
Eppure, non è questo il caso, oggi persino il mio ufficio non è l'oasi di tranquillità che di solito è.
È come se i miei pensieri, pesanti e persistenti, navigassero nell'aria, riempiendo la stanza con un'energia palpabile. Posso quasi sentirli, come un brusio costante in sottofondo.
La mia scrivania, di solito un modello di ordine ed efficienza, è un riflesso del mio stato d'animo attuale. I documenti sono sparsi ovunque, il computer è acceso ma inutilizzato, la tazza di caffè è vuota.
Guardo fuori dalla finestra, ma la vista della città che di solito trovo così rassicurante ora sembra distante e irrilevante. I miei pensieri continuano a tornare a quel coglione.
Non voglio nemmeno nominare il suo nome, neanche nella mia testa, neppure per un secondo.
Santo dio.
Ho passato le ultime notti a pensare a quello che dirò, a come glielo dirò. Devo essere onesta con lui e con me stessa.
Respiro profondamente, cercando di calmarmi. Mi mette ansia solo pensare.
Non posso lasciare che lo stronzo si faccia delle illusioni.
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Heart's isolation
RomanceNyx Jordan è un'impiegata della Mount Corporation, una delle imprese migliori di New York, è una ragazza come tante la cui infanzia e un passato doloroso hanno segnato la vita facendole perdere interesse negli uomini e nelle relazioni. Tutto cambia...