19-Nyx

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Ho sempre amato la natura ed essere qui mi fa sentire a mio agio.

Respiro a pieni polmoni godendomi l'aria fresca e pura di questo posto.

Preferirei essere a casa nel mio letto a crogiolarmi nei miei pensieri cercando di capire cosa provo o cosa non provo per Aiden, invece eccomi qui, in campeggio con alcuni miei colleghi e lui.

Ogni anno l'azienda organizza una minivacanza estraendo undici nomi dalla lista dei dipendenti e quest'anno per mia (s)fortuna sono stata estratta.

Mi guardo attorno, e invece delle solite tende vedo dei piccoli cottage uno di fianco all'altro, circondati completamente dalla natura.

Gli alberi sono tutti alti e verdi, siamo praticamente in mezzo a una foresta.

Il sole è alto nel cielo e il suo calore sulla mia pelle mi fa sentire rilassata e felice.

Uno dei dipendenti del campeggio sta facendo il giro dando a tutti una chiave, grazie a dio non dovrò condividere la stanza con nessuno, ma la cosa migliore è che il "Wilderness Haden" è stato affittato tutto per noi quindi non vedremo estranei addentrarsi nelle nostre casette quando non ci siamo e non corriamo il rischio di avere da ridire con qualcuno per il troppo casino.

<Ecco a lei, signorina> un giovane ragazzo con i capelli lunghi legati in un codino e degli occhi color ghiaccio mi fa un sorriso a trentadue denti porgendomi il mio mazzo di chiavi.

<Grazie mille> sorrido di rimando cercando di essere il più cortese possibile.

Guardo attentamente le chiavi per cercare di capire qual è la mia casetta e noto un portachiavi con il numero sette sopra.

Mi accorgo con piacere che uno dei miei vicini è Ben, abbiamo passato poco tempo insieme in questi mesi e non scherziamo più come una volta, oltre a essere molto impegnati con il lavoro io ho sempre la testa tra le nuvole intenta a pensare all'innominabile.

Mi giro e proprio lui cattura la mia attenzione, è intento a parlare con un signore anziano che suppongo essere il proprietario di questo posto fantastico.

Sul viso ha un'espressione rilassata mentre ride e scherza come se di solito non fosse un orso incazzoso, i pantaloni della tuta gli cadono larghi sulle gambe e la maglietta bianca lascia poco all'immaginazione soprattutto quando il suo corpo viene scosso dalle risate e i muscoli si contraggono al di sotto di essa.

Santo cielo, già mi fa un certo effetto, però ammetto che vestito in modo normale, senza il solito completo da riccone bastardo, mi fa contorcere le budella.

I capelli neri sono mossi dal venticello leggero e i suoi occhi colpiti dal sole sono ancora più accecanti del solito.

<Stai sbavando> mi giro e vedo il ragazzo delle chiavi che mi guarda con un'espressione divertita.

Questo manco mi conosce e si prende pure la libertà di scherzare senza contare che prima mi ha dato del lei mentre adesso ha buttato nel cesso qualsiasi tipo di formalità.

<Beh quel signore è proprio carino> ribatto cercando di virare l'attenzione dal mio malessere al povero vecchietto con cui sta conversando.

Scoppia a ridere e si piega in due non riuscendo a controllarsi, facendo girare ogni persona nelle vicinanze verso di noi.

<Beh ammetto che mio nonno è un gran bell'uomo, il fascino infatti l'ho preso tutto da lui>

Arrossisco per la figura di merda appena fatta, cercando una scusa per sviare il discorso, ma non mi viene in mente niente.

Abbasso gli occhi verso i miei piedi, sperando che decida di andarsene, invece rimane lì a fissarmi.

Gli lancio una rapida occhiata e non posso far a meno di notare quel sorrisetto che probabilmente mi avrebbe fatta svenire all'istante se solo non avessi un altro per la testa.

Heart's isolationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora