2 - Nyx

226 16 0
                                    

Con mia grande sorpresa Aiden mi ha accompagnata davvero al lavoro, si è limitato a stare zitto per tutto il viaggio per poi lasciarmi davanti l'entrata senza neanche salutarmi e alla fine è andato via senza farsi più vedere per il resto della mattinata. Non che mi importi, anzi meglio così visto che la sua presenza mi innervosisce.

Mentre finisco di revisionare dei documenti sul computer aziendale inizio a sgranocchiare una carota per riempire il buco che mi si è creato nello stomaco, dovrei essere in pausa pranzo, ma avendo troppo lavoro da svolgere preferisco saltarla, così da non ritrovarmi a fare gli straordinari stasera.

Ben, un mio collega entra nel mio ufficio lasciandomi un sandwich ripieno di tonno e maionese sulla scrivania. <Grazie non dovevi> gli sorrido riconoscente come ogni volta. Nell'ultimo periodo capita spesso e volentieri che mi porta del cibo durante la pausa, essendoci una caterva di lavoro arretrato sono sempre rinchiusa qui, a volte senza neanche avere il tempo di andare in bagno.

Mi sorride calorosamente mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, rimango abbastanza interdetta nonostante io sappia che lui è fatto così, non penso ci sia malizia nei suoi gesti; eppure, quando mi riserva questo genere di attenzioni mi imbarazzo un po' anche perché non ho idea di come reagire. I suoi capelli biondi abbinati a due zaffiri azzurri gli danno quell'aria da principe, molto apprezzata al giorno d'oggi che però non suscita alcun tipo di emozione in me. Non dico che sia brutto, anzi è più che bello se teniamo conto del suo corpo allenato che stretto nel classico completo da uomo gli da quel fascino da uomo d'affari. Però fin da quando ero bambina ho sempre preferito il cattivo ragazzo al principino.

Mi schiarisco la gola e dopo aver lanciato una veloce occhiata all'orologio mi alzo, proponendogli di prenderci un caffè insieme. Non mi piace essere in debito nei confronti di qualcuno ed è per questo che, quando accetta sono ben felice della cosa. Mentre ci dirigiamo in caffetteria parliamo del più e del meno e mi capita di ridere spesso e volentieri grazie alle sue battutine soprattutto a quelle su Miss Perly, la signora che si occupa dell'accoglienza all'entrata dell'edificio che, come dice Ben, si veste con la luce spenta. Ogni volta infatti è vestita nelle maniere più improbabili, proprio come oggi che con la sua camicetta a fiori verde e gialla, i suoi pantaloni arancioni e la sua sciarpa di pelle, ha fatto venire un colpo al cuore al Signor Mount che ormai non sa più cosa fare riguardo alla questione.

Mentre continuo a ridere finisco contro un muro, mugolo dal dolore portandomi una mano alla testa <Da quando c'è un muro in mezzo al corridoio? - massaggio il punto colpito per cercare di diminuire il dolore- Potevano almeno mandarci una circolare per avvisarci> sento Ben soffocare una risata e mi decido ad aprire gli occhi, chiusi fino a quel momento, in un vano tentativo di soffrire meno. Peccato che non sia stato un muro quello che ho colpito con la testa, ma Aiden che mi sta fissando con sguardo truce.

La mandibola contratta e gli occhi freddi come il ghiaccio mi fanno capire che non sta provando dolore come me, ma più un sentimento simile al fastidio.

<Le chiedo scusa Signorino Mount> in risposta alza un sopracciglio, squadrando la mano di Ben che naviga sulla mia fronte per assicurarsi che non ci siano lividi, avendo la pelle molto sensibile capita spesso e volentieri che mi rimangano segni sul corpo ogni qualvolta sbatto da qualche parte e tutti ne sono a conoscenza maldestrezza.

<Non si preoccupi Miss Jordan>

<Adesso se non le spiace, noi andiamo> prendo Ben da un braccio e lo tiro via senza aspettare una sua risposta.

<Come mai siamo scappati dal nostro quasi capo?>

<Non siamo scappati, semplicemente abbiamo poco tempo prima che la pausa finisca> Ben non sembra credermi ma annuisce senza aggiungere altro.

Heart's isolationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora