14 Ottobre 2022

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14. I'm the designer of my own catastrofy
(Io sono l'artista di ogni mia catastrofe)

Ship: Brabio

Note autrice: non conosco bene questa ship. Questa OS è un regalo per pamely1988
Spero di averle reso giustizia.

***

Brando è consapevole di essere una merda: nella sua breve vita sicuramente sono più le cose sbagliate che ha fatto rispetto a quelle buone. Ma quando vivi ai Parioli, sei figlio di una buona famiglia con sulle spalle aspettative più pesanti di te e frequenti una scuola come il Collodi, devi essere disposto a qualsiasi cosa per sopravvivere. Ed è quello che ha fatto fino a quel momento, fino a quando non si è accorto di essere attratto da Fabio. Fabio che ha trattato di merda come ogni cosa bella ha avuto. Fabio che ha scoperto essersi lasciato da poco con Alessio. Non ci mette molto a trovarlo ed è più che certo che il ragazzo lo ha visto ma ha fatto finta di niente. Non che Brando si aspettasse qualcosa di diverso, anzi. "Fabio."

"Che cazzo vuoi?"

Brando non si aspettava tutta quella rabbia, o forse sì. "Ho saputo di te e Alessio e... volevo sapere se stessi bene."

"Sto bene. Grazie, ciao."

"Tutto qua?"

"Cosa vuoi da me, Brando? Vuoi sapere se l'ho lasciato per te? Vuoi offrirti per consolarmi e scoparmi per poi trattarmi come una merda? Non me ne frega più un cazzo di te."

Brando incassa tutte quelle parole sentendole pesargli sullo stomaco come macigni. "Hai ragione, sono un mostro."

"Hai detto tutto tu. Non ho altro da aggiungere. Vattene e lasciami in pace."

Non era esattamente quello che Brando si aspettava da quell'incontro ma davvero non riesce a biasimare Fabio per quel comportamento: se lo merita, si merita ogni brutta parola che Fabio gli ha rivolto, si merita ogni goccia del suo odio. Se ne va lasciando Fabio da solo.

...

La sua vita aveva decisamente preso una piega assurda, Brando ne è più che consapevole, esattamente com'è consapevole di essere lui l'unico artefice delle sue catastrofi. E ora è chiuso nella sua stanza e vorrebbe solo che si aprisse una voragine nel pavimento risucchiandolo. Qualcuno bussa alla sua porta ma Brando non ha la minima intenzione di rispondere. "Brando, sono io."

Brando sobbalza: tra tutte le persone non si sarebbe di certo aspettato di sentire la voce di Fabio. Ma non ha la forza di affrontarlo, non in quel momento. "Vattene."

"Voglio solo sapere come stai."

"Dopo tutto quello che ti ho fatto vuoi sapere come sto?"

"Non sarei qui altrimenti."

E la corazza dietro cui Brando si è sempre nascosto cade. Il ragazzo parla, forse raccontando per la prima volta a qualcuno quello che si porta dentro. Racconta a Fabio quello che ha fatto, come si sente, quanto si odia e di come ci sta provando a cambiare. E Fabio lo ascolta attraverso la porta in silenzio. Brando ha finito di parlare, ha ik fiatone e il terrore di quello che Fabio può pensare ora di lui. "Aprimi la porta."

Brando sa che glielo deve, che merita di essere guardato in faccia mentre verrà insultato. Si alza e con mano tremante abbassa la maniglia. Tiene lo sguardo basso aspettando di sentire le parole di Fabio quando, inaspettatamente, le braccia dell'altro lo avvolgono stringendolo stretto. "Non sei solo, non sarai più solo. Te lo prometto."

Brando lo guarda stupito e incredulo per poi leggere negli occhi di Fabio le stesse identiche cose che si trovano nei suoi: dopotutto il ragazzo è esattamente come lui, è un sopravvissuto, si è dovuto adattare a quella vita, a rispettare le apparenze facendo cose che non avrebbe mai voluto fare. Per la prima volta nella sua vita Brando ha la certezza di essere davvero compreso, di poter avere al suo fianco qualcuno a cui non deve dimostrare nulla e con cui poter essere davvero se stesso. E vorrebbe dirgli tutte quelle cose, vorrebbe dirgliele sul serio, ma ha già parlato così tanto che non sa se riuscirebbe a spiegarsi di nuovo. Così lo bacia, lo bacia non solo con la curiosità e la passione delle altre volte ma anche con dolcezza, profondità, sentimento. Fabio ricambia allo stesso modo ed è tutto così nuovo e diverso che spostarsi sul letto, ritrovarsi nudi tra le lenzuola è per loro naturale. "Wow" dice Brando prendendo fiato.

Fabio ridacchia. "Dovrei essere io a dirlo, non tu."

"Lo so di essere fantastico" ribatte tornando ad essere il ragazzo sicuro e sfacciato di sempre.

"E ora?"

"Ora cosa?"

Fabio prende un profondo respiro. "Come vuoi che ci comportiamo?"

Brando intreccia le dita con quelle di Fabio. "Voglio davvero cambiare ed essere migliore. E ora so che con te posso riuscirci. Non voglio dovermi nascondere, non più. Ovviamente se anche tu sei d'accordo."

Fabio sorride. "Sono d'accordissimo. Ma non voglio forzarti, prenditi i tuoi tempi."

"Ho già fatto il coglione fin troppo" ribatte per poi sovrastarlo con il suo corpo e baciarlo, soffocando la risata felice di Fabio.

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