23. Find what you love and let it kill you
(Trova ciò che ami e uccidilo)Ship: Batman X Robin
***
Bruce aveva sbagliato, completamente sbagliato su tutta la linea: quando aveva preso la decisione di diventare il cavaliere oscuro era solo un giovane ragazzino travolto dalla rabbia e dalla voglia di vendetta ma non aveva pensato alle conseguenze di quel gesto. Credeva di fare del bene, credeva di proteggere i più deboli ma non aveva mai pensato di dover proteggere anche se stesso. Prendere il piccolo Dick sotto la sua custodia gli era venuto naturale, così come trasformarlo in Robin, il suo braccio destro, insegnargli i suoi segreti, passargli la sua sete di vendetta e il suo strano senso di giustizia. Voleva creare una sorta di sua fotocopia ma, in fondo, Dick era rimasto pur sempre l'acrobata circense che aveva conosciuto all'inizio e Bruce era finito per innamorarsene. Ci aveva messo un pò troppo a capirlo e quando ci era riuscito aveva cominciato a proteggerlo come poteva allontanandolo da Batman. Ma Dick non poteva accettarlo: si sentiva in difetto, pensava di non essere all'altezza del suo maestro e questo li portava ad avere continui scontri fino a quando Dick aveva deciso di andarsene.
Per un breve, brevissimo periodo Bruce si era illuso che tutto sarebbe tornato come prima, che il cavaliere oscuro sarebbe tornato ad essere l'implacabile eroe della notte ma ben presto si è dovuto ricredere: nonostante i suoi sforzi qualcuno aveva capito fin troppo bene cosa si celava nel suo cuore. Bruce era fottuto! Se non avesse trovato una soluzione avrebbe dovuto riporre per sempre la maschera.Tornare in quel circo abbandonato fa una strana impressione a Bruce che cerca di scacciare quella sorta di fastidio ed entra più che certo di trovarlo lì: Dick è sul palo più alto che si dondola sull'altalena. Ci mette un pò a notarlo o forse finge di non farlo e Bruce sale per raggiungerlo.
"Non ho intenzione di accettare le tue scuse."
"Non sono qui per questo."
Dick salta agilmente e atterra sulla piattaforma in fronte a Bruce. "Allora cosa vuoi? Pulirti la coscienza?"
"La mia coscienza si è dissolta molto tempo fa. Lo hai sottolineato perfettamente quando te ne sei andato."
"Vuoi chiedermi di tornare?"
Bruce sente tutta la speranza rinchiusa in quelle parole e per una frazione di secondo il cuore gli si stringe un pò. "No."
"Sei un vigliacco. Ti fa così schifo essere attratto da me?"
Bruce si sente preso in contropiede: non aveva idea del fatto che Dick se ne fosse reso conto. Non va bene, non va bene per niente. Quindi, per una volta, decide di essere sincero con lui. "No, non mi fa schifo. Ma non posso permettermi di averti nella mia vita."
"Perché?"
"Perché questo mi rende vulnerabile. E non posso esserlo, non in una città come Gotham."
Dick gli si avvicina ancora di più e gli appoggia le mani sulle spalle. "Allora andiamocene da qui. Il mondo è talmente grande che troveremo il nostro posto da qualche parte."
Nostro posto. Quello che, fin da bambino, Bruce ha sempre cercato. Il suo posto nel mondo. Pensare di condividerlo con qualcuno gli fa uno strano effetto, gli provoca un piacevole formicolio nello stomaco. "Non sarebbe essere vigliacchi anche così?"
"Bruce nessuno pensa a te in questa città, alla tua felicità, al tuo bene. Ma io sì, io potrei renderti felice."
Bruce gli accarezza una guancia. "Hai ragione, potresti."
Dick sorride, si alza sulle punte dei piedi e lo bacia. Bruce deve aggrapparsi ai fianchi del ragazzo per mantenere l'equilibrio troppo scosso da quello che sta succedendo: è tutto così intenso, profondo e pericoloso che vorrebbe non finisse mai. Approfondisce il bacio sentendosi un bastardo egoista ma non può farne a meno. "Non posso" gli soffia sulle labbra staccandosi.
Un lampo di tristezza passa negli occhi di Dick che però sorride consapevole. "Lo capisco. È un addio, vero?"
"Mi dispiace" sussurra Bruce spingendolo giù dal trampolino.
Dick non urla, non fiata, non dice nulla mentre cade giù schiantandosi sul pavimento. Bruce lo raggiunge e gli si china a fianco. Gli prende una mano per sentirgli il polso e assicurarsi sia morto. "È questo il mio posto: Gotham è mia e voglio che continui ad essere. Questa è la scelta che ho fatto anni fa. Mi dispiace che tu ne abbia pagato le conseguenze" dice chiudendogli gli occhi per sempre.
Lo guarda un'ultima volta prima di andarsene e abbandonarlo lì assieme al suo cuore e all'ultimo briciolo di coscienza che gli era rimasta.
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Neon Signes - Writober 2022
FanfictionOttobre è iniziato e con lui anche questo writober. Ho scelto la lista Neon Signes. A differenza dello scorso anno quest'anno la raccolta sarà multifandom lasciandomi trasportare nella scelta dalla frase. Scriverò a inizio storia di chi si tratta co...