2 Ottobre 2022

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2. We wanted to be the sky

Ship: Blahmood

***

Riccardo è in ansia, estremamente in ansia: da quando si è lanciato in quella folle avventura non ha mai davvero avuto il tempo di realizzare ciò che stava vivendo. Fin da quando aveva quindici anni aveva ben chiaro cosa avrebbe voluto fare per sempre e nell'ultimo anno ha vissuto la vita che aveva sempre sognato: la sua musica ha spaccato, grazie ad Ale ha vinto Sanremo amplificando ancora di più il suo successo, ha potuto vivere un'esperienza folle come l'eurovision e sente di essere davvero felice e grato. Però ora si sente stanco, come se fosse scarico. Fatica a respirare e il cervello non vuole saperne di fermarsi. Generalmente tenterebbe di spegnerlo con del sano sesso ma in quel momento è solo in camera e si sente sul punto di crollare. Prende il telefono e fa partire una chiamata certo di ricevere immediatamente risposta. "Richi tutto okay?"

Riccardo sorride. "Deve per forza essere successo qualcosa per volerti sentire?"

"Sono le tre di notte."

Solo in quel momento Riccardo butta l'occhio alla sveglia sul comodino rendendosi conto che è notte fonda. "Ale mi dispiace, non me n'ero accorto."

"Lo so. Per questo ti hi chiesto se stai bene."

Riccardo ancora non ha capito come Alessandro riesca a capirlo così bene, ad esserci sempre e a tranquillizzarlo. Sa di non essere indifferente all'altro e a tratti si sente anche in colpa per riuscire a lanciarsi in tutto tranne che con lui ma Alessandro non ha mai voluto farglielo pesare, anzi. "Sono stanco e faccio fatica a respirare" butta fuori.

"Ormai è quasi un anno che non ti fermi e sei alla tua prima esperienza. Sei stato bravissimo: goditi queste ultime due date e poi prenditi un periodo di pausa. Ne hai bisogno."

Riccardo sa che Alessandro ha ragione e sperava che sentirselo dire lo facesse stare meglio ma non è così. "Mi manchi. Mi manca cantare con te, averti in giro, abbracciarti..."

"Mi manchi anche tu, ragazzino."

Quelle parole invece gli fanno stringere leggermente lo stomaco anche se sente le lacrime farsi avanti. "Lo so che non sono mai venuto ad un tuo concerto e sono stato uno stronzo ma... sei sempre il benvenuto sul mio palco. O anche sotto."

"È una proposta indecente?"

Riccardo si trova a ridacchiare. "Ti piacerebbe, vero?"

"Molto."

Riccardo sente le guance scaldarsi. "Se provo a dormire resti a telefono fino a quando non mi addormento?"

"Certo, non vado da nessuna parte."

"Grazie."


Il soundcheck non è andato propriamente bene, Riccardo ne è consapevole ma nonostante quella notte sia riuscito a dormire qualche ora si sente ancora stanchissimo. Pure l'intervista non è andata benissimo, il suo manager lo ha anche sgridato quando è uscito dallo studio ma è come se il suo cervello andasse a rilento rifiutandosi di collaborare. Riccardo entra in camera sperando di riuscire a riposare un paio di ore prima del concerto. "Bentornato principessa."

Riccardo non ci crede: Alessandro è proprio lì, davanti ai suoi occhi. Gli si lancia addosso lasciandosi prendere e stringere. "Sei davvero qui."

"Non potevo rifiutare l'invito poco velato di questa notte."

"Hai davvero spostato tutti i tuoi impegni per me?"

"Ero libero."

Riccardo sa che sta mentendo, glielo legge negli occhi, ma non vuole dire niente godendosi quella sensazione che pensa di non meritare. "Grazie."

"Manca davvero molto anche a me stare con te. Negli ultimi mesi sembra che ci siamo solo rincorsi senza mai incontrarci."

"E per gran parte la colpa è mia."

"Ti stai godendo quello che ti sei guadagnato. Fai benissimo."

Riccardo ama la capacità che ha Alessandro di riuscire a farlo sentire sempre giusto. Qualcosa scatta in lui, qualcosa che non è la prima volta che sente ma che ha sempre represso esattamente come in quel momento: Riccardo vorrebbe alzarsi in punta di piedi e baciare Ale per scoprire cosa si prova ad essere amati da qualcuno di così straordinario. Non è la prima volta che si trova a fare quel genere di pensieri ma si è sempre trattenuto perché Alessandro non merita di essere un esperimento. "A cosa stai pensando?" gli domanda Alessandro carezzandogli i capelli.

"È meglio se non lo vieni a sapere" sussurra.

Alessandro gli pizzica un fianco facendolo ridacchiare. "Sono tuo amico, sai che puoi dirmi qualsiasi cosa e non ti giudicherò."

Riccardo lo sa, lo sa molto bene. E quel giorno si sente così stanco che si arrende cedendo al suo desiderio: Alessandro è così vicino che gli basta sporgersi appena per appoggiare le labbra tra di loro. Stringe gli occhi e trattiene il fiato sperando che Alessandro poi non lo odierà. Ma Alessandro non potrebbe mai odiarlo nemmeno quando si stacca e lo guarda con quegli occhi che lacerano l'anima di Riccardo facendolo pentire all'istante per ciò che ha appena fatto. "Scusa."

Alessandro gli appoggia la mano sulla guancia e lo bacia di nuovo: è un bacio decisamente diverso da quello di prima, più profondo, intimo e speciale. Riccardo sente il cuore scoppiare e lo stomaco attorcigliarsi. Tenta di rincorrere le labbra di Alessandro quando si stacca ma l'altro non sembra intenzionato a concedergliele di nuovo. "Cosa ne dici se provi a riposarti un po'?"

"Resti qui?"

"Dovrei andarmene."

Le dita di Riccardo si chiudono sulla maglia di Alessandro. "Resta, ti prego."

Alessandro non risponde ma si limita a prendergli il polso e trascinarlo sul letto per poi stendersi al suo fianco. Riccardo lo abbraccia appoggiando la testa sul suo petto. "Non volevo ferirti" mormora.

"Cosa ne dici se ne parliamo in un altro momento? Sei distrutto, si vede" risponde Alessandro dimostrando ancora una volta il suo mettere davanti il ragazzo a se stesso.

E, ancora una volta, Riccardo sente di non meritarselo. "Lo volevo, lo volevo davvero. E non per curiosità ma perché sei tu."

"Dormi. Ti sveglio io."

Riccardo chiude gli occhi senza riuscire ad inpedire ad una lacrima di scendere.


Il concerto va alla grande, nonostante la stanchezza che continua a sentire, Riccardo si sente un po' meglio e decisamente elettrizzato: sa perfettamente cosa sta aspettando e, nonostante la sua giovane impazienza, vuole anche assaporare quell'attesa. È in sella alla sua bici quando sente il boato del pubblico che ha visto Alessandro entrare sul palco: sorride mentre lo raggiunge pedalandogli attorno. E la magia riprende da dove l'hanno lasciata l'ultima volta che hanno cantato assieme. Riccardo ha duettato con molte persone ma nessuno gli ha dato sensazioni così intense come con lui. Si gode le urla, gli applausi, si lascia stringere da Alessandro e lo lascia parlare come se fosse lui l'ospite al suo concerto. Alessandro lo stringe un ultima volta prima di uscire dal palco. "Visto? Sei diventato una stella" gli sussurra all'orecchio.

"No, loro sono le nostre stelle, noi siamo il loro cielo" risponde indicando il pubblico.

Sa che dovranno parlare, sa che potrebbe finire male come potrebbe non iniziare ma sa anche che non vuole perderlo e che è l'unica persona con cui vuole davvero condividere il tetto del mondo. Sorride tornando al centro del palco per l'ultima canzone.

Neon Signes - Writober 2022Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora