Dal dizionario italiano:
Legame:Mezzo di unione, congiunzione, chiusura.
C'è chi, per sfuggire da una realtà diversa dalle altre, si rifugia in qualcosa: nell'alcol, nel lavoro, nei pensieri.
A volte ci si perde così tanto che la vita scorre e nessu...
Jimmy's bar: Jimmy's Bar è un bar a Detroit in Detroit: Become Human. È di proprietà di Jimmy Peterson.
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Grace alza lo sguardo osservando il suo riflesso allo specchio per poi portarsi un ciuffo di capelli indietro in modo da scoprire un occhio coperto, rivelando due cerchi violacei sotto i suoi grandi occhi neri; «Tch,che schifo» sussurra nervosa, per poi guardare in basso il resto del suo riflesso; le sue spalle sono magre e strette, il suo punto vita è ben evidenziato, ha una leggera pancetta,i fianchi larghi e le cosce piene; non odiava il suo corpo,ma nemmeno ne andava matta.
Ciò che salta all'occhio è una cicatrice di circa 12 cm tra i suoi seni che risale ad un intervento che subì a circa 22 anni. Allora Fowlers insisteva per congedarla, ma Grace insistette per restare e giunsero all'accordo che l'avrebbe congedata se la situazione fosse peggiorata o se lei fosse rimasta incinta, d'altronde aveva il diritto al congedo onorario.
Sospira,non vuole pensarci, ed apre l'armadio in cerca di un outfit alt ma non troppo, doveva andare con i suoi amici di sempre, Alexandra e Connor, al Jimmy's bar, uno squallido ritrovo frequentato da gente alquanto discutibile ma con prezzi stracciati, ciò lo rendeva perfetto per gli studenti universitari, oltre lei che lavorava già da anni, a corto di quattrini.
Ridacchia fra sè e sè appena realizza che Connor, il suo amico da una vita, si chiamasse proprio come Connor, il suo collega androide di bell'aspetto.
Scuote la testa, cosa può andare a pensare? Un androide, per quanto possa essere un deviante, non proverebbe mai amore per un umano. Ma dove poteva finire a vagare la sua testa certe volte?
Per fortuna lo squillo del suo cellulare la distrae dai pensieri sul suo bel collega; Grace lo afferra senza nemmeno guardare chi fosse per poi rispondere con un «Moshi moshi?», «Ciao Fum-chan,saremo sotto casa tua fra mezz'ora», l'incondibile voce femminile che avrebbe riconosciuto a chilometri di distanza usciva in quel momento, con un tono minaccioso, dal dispositivo audio del suo cellulare, «Non tardare» aggiunge poi prima di staccare, Grace fa spallucce,come se la ritardataria fosse lei.
Torna di fronte all'armadio stracolmo di vestiti dai toni del nero, del rosso e del viola. Opta per un paio di calze termiche color carne, delle calze a rete nere, una gonna rossa dai motivi scozzesi ed un dolcevita nero.
Guarda l'orario dalla sua sveglia digitale sul comodino, sono circa le 6:20 di sera, le rimangono dieci minuti per truccarsi.
Non ama il make-up, odia modificare il suo viso con dei cosmetici, perciò opta per del mascara, un po' di eyeliner dalla linea sottile sulla palpebra mobile superiore, ed un velo di gloss rosato sulle labbra; quest'ultimo decide di metterlo in borsetta insieme al borsellino e al cellulare, in caso di evenienza.
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Nell'attesa dei suoi amici, che come sempre stavano tardando, Grace siede sul suo divano guardando le foto incorniciate appese al muro del suo soggiorno.
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