22- Estremo Saluto

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Estremo saluto: cerimonia funebre.

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Grace scende dall'auto nera di Hank in religioso silenzio, seguita da Connor che sedeva fino a poco prima nel posto del guidatore.

La donna osserva il suo vestiario nero: camicia con su un gilet abbottonato, le gambe fasciate dai pantaloni a zampa e un paio di stivali scamosciati ai piedi, caldi, adatti al leggero strato di neve a terra depositatosi durante la notte.

«Hai lasciato queste in macchina» gli porge il castano una giacca in cashmere ed una pochette a bauletto entrambe nere;
«Grazie» ringrazia lei, per poi infilarsi la giacca e la borsa a tracolla; si volta e si specchia per sistemarsi, soprattutto il viso truccato con un filo di eyeliner e mascara, ed un po' di fondotinta sulla tempia con il livido.
Passa le mani tra i capelli sciolti tenuti ordinati dalla lacca, soprattutto il ciuffo frangia davanti.

Connor, che ha acquistato per la prima volta degli abiti diversi dalla sua uniforme, si sistema i polsini della camicia per poi riposizionare il fermacravatta ed infine afferrare due lembi del cappotto ed allungarlo per sistemarlo.

Entrambi, appena si vedono ordinati, s'incamminano in silenzio religioso verso l'ingresso di villa Manfred.

Davanti la porta vi è uno stendardo, nero, con su scritto in bianco:

"Veglia Funebre di Carl Manfred affinché senta il calore degli affetti anche nell'aldilà.
I figli:
Leo Manfred
Markus "

Grace sospira, Connor le accarezza una spalla per incoraggiarla, sa che lei non sopporta che le persone passino a miglior vita.

Lei fissa lo zerbino che in quel momento era davvero interessante mentre Connor le chiede:
«Entriamo?»; Grace annuisce ma prima lo afferra per la manica del cappotto e gli fa presente:
«Grazie per ieri».
L'androide la guarda inarcando un sopracciglio e lei quindi spiega:
«Ieri mattina, quando ci hai accompagnate a casa prima di andare da Markus, te ne sono grata perché faceva molto freddo ed Emily era già influenzata».
Connor quindi ricorda e le volge un sorriso appena accennato sussurandole:
«Non c'è di che».

Detto questo Grace spinge un po' il portone ed entra seguita da Connor.

L'aria che si respira in quell'abitazione è triste, spenta, cosa che contraddice molto l'arte del defunto.

Le luci dell'ingresso sono soffuse, l'appendiabiti è ricolmo di cappotti e borse appartenenti ai visitatori.

I due agenti si spogliano dei loro soprabiti per appenderli in modo ordinato in un paio di appendini liberi, il tutto in religioso silenzio.
Grace poi stringe a sè la borsa, Connor la guarda e sottovoce le chiede:
«Non la posi?»; lei fa di no con la testa per poi proseguire.

Si fermano davanti ad un mobile su cui vi è uno specchio, in quel momento coperto, e sulla superficie vi è poggiato un libretto ed una cassettina delle offerte.

Grace tira fuori 20 dollari e li mette nella cassettina, poi firma in nome della sua famiglia mettendo anche l'indirizzo.
Connor la segue a ruota: offre 20 dollari e firma per lui ed Hank.

Grace aspetta che l'androide finisca di firmare osservandolo con sguardo perso, nota però come sia particolarmente elegante: camicia nera di seta con al polso due gemelli argentati, pantaloni neri con cintura di cuoio nera e fibbia argento, gilet aderente nero con bottoni argento, ai piedi indossa un paio di mocassini; i suoi capelli sono tenuti in ordine, pettinati all'indietro e non con il ciuffetto che solitamente tende a sinistra.

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