19- Polvere

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Tutto cio' che siamo e' polvere nel vento
~Kansas, Dust In The Wind

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Grace, che ormai lavorava nell'unità di Hank e Connor da più di un mese, non aveva ancora una scrivania.
O almeno, fino a quel giorno.

Infatti quella mattina, con grande sorpresa, Hank e Connor rivelano a Grace una scrivania attaccata alle loro; essa è in orizzontale rispetto ai bordi affacciati al corridoio della scrivania dei colleghi.

«Wow! Finalmente!» esclama gioiosa Grace con un sorriso a 32 denti sul volto, poi si siede immediatamente sulla sedia che trova comodissima; Hank e Connor la guardando con un sorriso accennato e l'androide prova una morsa nel suo addome.

Aveva riflettuto molto su ciò che le aveva detto la dottoressa: poteva essere effettivamente attratto da Grace, d'altronde può capitare di provare dei sentimenti più grandi di sé stessi ma allo stesso tempo si possono anche reprimere, no?
Così aveva optato di fare per un po', giusto il tempo di accettare la cosa e poi magari iniziare a bhe... Cosa si fa?
Avrebbe sicuramente chiesto consiglio, ma prima voleva capire: un'umana può effettivamente provare qualcosa per un androide?

Non lo sa, è molto confuso, ma opta per concentrarsi sulla spiegazione da parte di Hank a Grace per quanto riguarda il comprare e montare un computer.

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«Unità 8! Unità 8! Andate in pattuglia a New Jericho!» un'operatrice del 911 corre allarmata alle scrivania dell'unità; i tre interrompono i loro incarichi per prestarle attenzione.

«New Jericho? Cosa succede?» chiede Grace allarmata alzandosi dalla scrivania, Connor le butta un occhio per poi concentrarsi di nuovo sull'operatrice.

«Il signor Markus ha detto di aver bisogno di voi. Presto presto!» li incita, i tre afferrano gli oggetti necessari al volo per poi precipitarsi in un'auto pattuglia.

Arrivano a New Jericho in men che non si dica; il cielo è grigio e la pioggia oramai è imminente, il clima è freddo ma non come i giorni precedenti ma soprattutto l'atmosfera è ricca di tensione, ansie, incertezze.

I tre agenti escono dall'auto ed entrano nella palazzina caricando a testa bassa verso l'ufficio di Markus.

Connor temeva fosse accaduto qualcosa al suo amico, alla società; Grace invece temeva di dover affrontare di nuovo la morte davanti a sé: ne aveva veramente pieni gli occhi, non ne avrebbe sopportata un'altra in così breve tempo.

Hank, con il cuore che fa un sussulto, abbassa la maniglia ed entra per primo, seguito a ruota dagli altri due.

«Buongiorno, accomodatevi» saluta Markus seduto alla scrivania;
«Buongiorno» salutano i tre per poi accomodarsi alle tre sedie poste di fronte al leader.

Tra le mani Markus tiene un paio di fogli, li porge immediatamente a Connor che li analizza mentre gli altri due osservano in silenzio.

«Le impronte digitali corrispondono ad Oliver Graham» analizza pragmatico Connor, poi alza lo sguardo verso Markus:
«Ci serve un piano».

Markus annuisce e guarda gli altri due poliziotti che acconsentono a loro volta.

Grace si alza e con sguardo severo propone:
«Andiamo in dipartimento, ci facciamo prestare un ufficio e ideamo un piano».

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