8- Lovesick

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Lovesick: Malato d'amore

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Grace aspetta davanti al cancello di casa e sembra caricata come un mulo da peso: sulla spalla destra ha poggiata la tracolla color ocra con l'attrezzatura per le varie foto, nella mani tiene un'altra borsa a bauletto con dentro i guanti, la tuta e gli occhiali protettivi, ed infine ha sempre una pochette a tracolla sulla spalla destra per tenere dentro il cellulare, i soldi e le chiavi.

Inoltre l'abbigliamento non è di certo d'aiuto: i capelli sono legati in una coda, sotto il cappotto nero indossa una camicia bianca con sopra un gilet di lana nero, le gambe sono fasciate dai jeans neri felpati e ai piedi ha degli stivaletti.

Grace guarda ai lati della strada chiedendosi che fine avessero fatto i due uomini, anche perché le cose che teneva iniziavano a pesare.

Come un lume di speranza è l'auto nera che svolta l'angolo e si posiziona davanti a lei, il finestrino si abbassa rivelando il volto di Connor, con sempre i capelli tenuti in ordine, che accenna un saluto alla collega e le fa segno di salire.

«Buonasera» saluta la donna salendo all'interno dell'autovettura con un po' di difficoltà dovute alle borse;
«Buonasera Tenente» saluta Connor mentre Hank si limita ad un «Sera» prima di ripartire verso l'indirizzo fornitogli alla centrale.

Il silenzio regna sovrano tra i tre poliziotti.
Hank ha lo sguardo fisso sull'asfalto della strada mentre guida, Connor alterna lo sguardo tra la strada e lo specchietto retrovisore dove lancia occhiate curiose alla donna seduta dietro  seduta composta che guarda fuori dal finestrino con aria pensierosa.

Connor sta per aprire bocca per parlare quando la suoneria di un cellulare attira l'attenzione, Grace traffica nella borsetta e poi esordisce con «Scusate, è il mio».

La ragazza tira fuori il cellulare dalla borsa mentre i due uomini le lanciano occhiate curiose dal finestrino; Grace porta il cellulare all'orecchio e risponde con «Moshi Moshi?», incuriosendo i due.

La ragazza annuisce un paio di volte al telefono guardando un punto nel vuoto,  ascolta attentamente ogni parola e Connor analizza ogni suo gesto.

Grace alza gli occhi al cielo ed esclama «Tranquillo Kenichi, non c'è bisogno, voi continuate pure, non so quando torno»; Hank a quel punto vorrebbe porre una legittima domanda ma aspetta che la Tenente chiuda la chiamata per farla.

Mentre Grace ripone il cellulare Hank, con sempre lo sguardo fisso sulla strada, chiede «Abbiamo interrotto qualcosa?», Grace si volta di scatto «Mh?»,
«Quando ti ho chiamata,intendo»
«Ah non si preoccupi, mio fratello Leonard e sua moglie avevano appena annunciato che sono in attesa» risponde con un sorriso accennato, Hank sbarra gli occhi e Connor la osserva sempre dallo specchietto;
«Potevi anche rifiutarti» fa notare Hank, Grace fa spallucce,
«Non fa nulla, è il mio lavoro»,
«In ogni modo, si sa il sesso?» chiede Connor per sviare l'attenzione, gli sembrava che la collega fosse come il sé stesso di qualche mese fa, dedito al lavoro;
«Si, un maschio ed una femmina» risponde,
«Gemelli?» chiede Hank e Grace annuisce mugugnando,
«Allora auguri» fa Hank seguito da Connor, Grace ringrazia e il silenzio torna a regnare sino alla fine del viaggio.

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«Cosa abbiamo qui?» chiede Hank entrando nell'abitazione dalle pareti bianche con a destra Connor e alla sua sinistra Grace che intanto si sta mettendo i guanti.

Un agente della polizia alza lo sguardo dal suo iPad, dove scorreva il dito sino a poco prima, per guardare i tre;
«Un omicidio tra due androidi, anche se ipotizziamo sia un omicidio-suicidio. Per ora aspettiamo anche la Forense e due membri di New Jericho».

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