Alya è un ingegnere strategico, appena arrivata in formula 1, pronta ad affiancare l'affascinante pilota francese Pierre Gasly.
Lei è determinata e pronta a mettere in gioco tutte le sue carte per dimostrare quanto valga e perché si merita quel pos...
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"Sono eccitata"
Era eccitata...
Normalmente questa frase non poteva far altro che farmi piacere, ma ora si trattava di lei... Insomma il mio ingegnere, il pezzo mancante che mi serviva per essere così competitivo quest'anno, Alya Esposito cazzo. La ragazza più cazzuta che conosco, così bella da essere pericolosamente provocante per me, ma anche per tutti i miei amici.
Aveva sempre gli occhi di Charles addosso, per non parlare di Mick che ogni scusa era buona per toccarla; Lando era rimasto affascinato nel vederla sul cubo divertirsi con Yuki, mentre Max si era congratulato con me per la scelta dell'ingegnere.
Non tutti erano affascinati dalla sua bellezza, ma molti anche dal suo talento. La sua idea di aspettare qualche giro per il pit stop mi aveva garantito la vittoria, cosa che molti piloti ambivano nei loro ingegneri.
In più il suo pregio, che io definivo un difetto perché così tutti le stanno sempre intorno, è il fatto che lei sia super disponibile con tutti, con un sorriso puro sempre stampato sulla faccia.
E ora questa cazzo di affermazione, mi stava mandando su di giri. Non avrei mai e poi mai osato toccarla, o perlomeno in queste condizioni.
Lei era off-limits.
Dovevo stare alla larga dai drammi, dalle relazioni e da situazioni scomode sia per me, ma anche per tutto il mio team.
Era vietato. Fuori discussione.
Eppure lei mi stava guardando con quello sguardo così sensuale e provocante, da riportami al giorno in cui in aereo si era eccitata per un sogno erotico, dove io ero il protagonista.
O perlomeno spero che io sia stato il protagonista.
Ma che cazzo andavo a pensare...
Decisi di comportarmi come meglio sapevo fare: essere un completo stronzo apatico.
"Non era un'informazione che avrei voluto sapere" slacciai la cintura di sicurezza e uscii per aiutare Alya a fare lo stesso.
Aprii la sua portiera e la trovai intenta a cercare il pulsante della cintura. Mi abbassai alla sua altezza per aiutarla, mentre il suo profumo dolce alla vaniglia, mi penetrava nelle vene.
Respirai quel profumo a fondo, come se tenessi davanti a me un dolce squisito pronto per essere divorato.
"Eppure i tuoi pantaloni dicono altro" . Alya mi fissò e spostò lo sguardo sul cavallo dei pantaloni dove era chiaramente visibile un rigonfiamento.
Maledetta! Per fortuna che è ubriaca e si ricorderà poco o niente di questa conversazione.
Scese dalla macchina, con la gonna super alzata e la camicia un po' più sbottonata da evidenziare ancora di più la sua scollatura.
