Alya's Pov
Quando ero riuscita a realizzare il mio sogno, ero la persona più felice di sempre. Sapevo dal primo Gran Premio che assistetti, che appartenevo a questo modo, che era questa la mia strada e mi ero promessa che non avrei fatto casini per rovinare tutto.
Avevo giurato a mio padre, sin dal primo giorno di università, che sarei diventato un ingegnere di Formula 1.
E ci ero riuscita.
Ci ero riuscita nonostante il mio problema di salute, nonostante i mille momenti di sconforto e le bocciature agli esami. Ci ero riuscita nonostante venivo scartata quasi subito ai colloqui di lavoro perché ero una donna.
Nonostante tutto ero in Formula 1, ero l'ingegnere con le cuffie enormi che diceva via radio "Box box".
Eppure non avrei mai immaginato di essere l'ingegnere di Pierre Gasly. Non immaginavo di lavorare per un pilota così talentuoso, per un futuro campione del mondo, per un pilota che ha dovuto passarne di tutti i colori.
Non immaginavo di litigarci tutti i giorni, di passarci bei momenti, ma soprattutto non avrei mai immaginato di svegliarmi in una stanza di hotel a Misano, scoprendo da un cameriere che Pierre se ne era andato senza dirmi niente.
Non ero arrabbiata.
Di più.Il sangue mi bollì nelle vene quando non vidi più la sua valigia.
Ero così delusa.
Poche ore prima si era fidato di me tanto da confidarmi uno dei momenti più brutti della sua vita e poche ore dopo mi aveva lasciata dormire da sola, in una misera stanza matrimoniale.
Ma non era tutto.
Non gli scrissi la domenica della gara, mi recai al paddock di MotoGp grazie ad un taxi e da sola, assistetti alla mia prima gara, godendomi la vittoria di Fabio.
Sapevo che avrei rivisto Pierre a Faenza pochi giorni dopo, quindi gli avrei riversato tutta la mia rabbia e frustrazione direttamente da vicino.
Invece non fu così.
Pierre richiese pubblicamente che non fosse necessaria la mia presenza a Faenza per i test al simulatore.
E non avevo mica saputo questa notizia da lui.
No no no no. Era stata Tina a mandarmi un messaggio, sottolineando che mi sarei goduta di più le vacanze pre-Miami.
Lei, però, non sapeva che non mi stavo godendo un bel niente e che stare ferma a casa senza lavorare nell'industria, mi stava uccidendo.
Pierre me l'avrebbe pagata.
Non mi piaceva essere presa in giro. Prima era dolce e gentile con me e poco dopo il solito menefreghista del cazzo.
Lo odiavo.
Eppure una parte di me voleva sapere se stesse bene dopo il racconto su Anthoine.
Cazzo se l'odiavo.
In tutto questo Mick mi continuava a scrivere. Ogni tanto gli rispondevo, altre volte no. Mi dispiaceva trattarlo così, ma dovevo risolvere altri problemi e uno di questo era quel cazzone francese di nome Pierre Gasly.
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Box box// Pierre Gasly
FanficAlya è un ingegnere strategico, appena arrivata in formula 1, pronta ad affiancare l'affascinante pilota francese Pierre Gasly. Lei è determinata e pronta a mettere in gioco tutte le sue carte per dimostrare quanto valga e perché si merita quel pos...