Make me your enemy

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"Al" dissi, vedendola davanti a me.

Non credevo ai miei occhi.

"Che ci fai qui?" le chiesi, non so con quale voce e con quale espressione sul viso.

"Volevo accertarmi che tu stessi bene" mi rispose timidamente, guardandosi un po' intorno.

"Ero già di tragitto prima ancora che mi chiamassi e mi dicessi che stavi bene, tanto vale accertarmi di persona"

"Non dovevi scomodarti, sto bene."

"Ah no davvero ero di passaggio, so che condividete l'albergo con la Ferrari, quindi sono passata anche per Charles"

Ah.

Anche per Charles.

"Hai un albergo diverso?"

"Si, praticamente è quello di fronte al vostro, ospitano la McLaren e l'Alpine lì"

Anche per Charles.

Non riuscivo proprio a togliermi questa frase dalla testa.

"Eh si questo weekend gli alberghi sono tutti pieni, hanno diviso tutti i team"

"Già"
Avvertivo del disagio tra di noi.
Dopo tutte le nostre litigate, non sapevo come comportarmi con lei.
Non sapevo che dirle, se parlare o meno del suo trapianto, se chiederle come sta.

Non so proprio come gestire la situazione.

La porta era rimasta socchiusa e il mio nuovo ingegnere entrò senza nemmeno bussare.

"Hellooo, sono pronta per stasera!!!"
Alya si voltò di scatto, spaventata dalla voce poco soave di Ashley.
"E lei che ci fa qui?"

"Ashley, lei è Alya, Alya lei è Ashley il mio nuovo ingegnere strategico"

"So chi è, miss settore Viola" disse, mentre nè io e nè Ashley sapevamo a cosa si stesse riferendo.

"Okay ma lei che ci fa qui? Dovevamo stare solo io e te"

"Tranquilla stavo andando"

"No Al, puoi restare, se vuoi..."
Non volevo che andasse da Charles, volevo stare con lei stasera, parlarci, confidarmi.
Avevo bisogno di lei.

"Devo andare da Charles"

"Visto deve andare da Carlo"

"Charles, si chiama Charles" la ammonì Alya, completamente irritata.

"È la stessa cosa"

"Va bene Ascella"

"Mi chiamo Ashley"

"È la stessa cosa"

Okay, la situazione tra queste due è più calda del previsto.
Anche se è divertente vederle litigare, devo porre fine a questa cosa, se non voglio rimanere senza ingegnere per tutto l'anno.

"Okay va bene così! Sei sicura che vuoi andare?"

"Certo che deve andare, dobbiamo stare solo io e te stasera"
Alya strinse i pugni innervosita e si avviò verso la porta.
La seguii senza pensarci.

"Tutto okay?"

"Certo, tutto perfetto. Divertiti con quella pazza lì dentro"

"Ehi non trattarla così, se l'ho assunta è colpa tua"

"Colpa mia? È tutta colpa tua, tu mi hai licenziato!"

Okay stavamo urlando nel corridoio dell'albergo, non era affatto una bella cosa.

Box box// Pierre GaslyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora