Caos

2K 59 20
                                    

La notizia del ritiro di Sebastian Vettel sconvolse tutto il paddock di Formula 1.

Nonostante la prima vittoria del monegasco a casa sua, interrompendo quella ridicola maledizione creatasi negli anni a venire, i media erano proiettati solo su Seb, alla ricerca di conoscere ogni dettaglio della decisione del suo ritiro.

L'intero mercato di Formula 1 sarebbe stato sconvolto in pieno da questa notizia, soprattutto perché ci troviamo ancora agli inizi del campionato e quasi nessun team ha rinnovato contratti o preso delle decisioni su eventuali cambiamenti.

Ora con Sebastian fuori, si sarebbero mescolate molte carte.

C'era la possibilità che vecchi piloti di F1, avrebbero fatto il loro rientro nel mondo del motorsport, oppure c'era la possibilità di vedere nuove star crescere in questo mondo, ospitando nuovi rookie di Formula2.

Il mercato piloti era vastissimo e importante per l'acquisto, non era tanto il talento o l'esperienza di un pilota, ma gli sponsor e i soldi che portavano alla scuderia.

Ogni tanto capitava che davvero un pilota veniva preso nel team per il gran talento che ha, ma ora tutto è cambiato.

Molti piloti erano sconvolti dal ritiro del quattro volte campione del mondo.

Charles ci aveva condiviso il sedile per due anni e non era affatto pronto ad abbandonare un maestro come lui, un pilota che gli ha insegnato così tanto in così poco tempo.

Lewis Hamilton considerava Seb, ormai, come  un fratello e non credeva affatto che quest'anno sarebbe stato il suo ultimo anno in Formula 1.

Tutta la griglia era triste e dispiaciuta per la notizia appena ricevuta, ma più di tutti lo era Mick, che ormai considerava Sebastian più come un secondo padre che come un pilota di F1.

Seb è stato il suo mentore da quando ha messo piede per la prima volta in Formula 1; gli ha fatto da spalla destra nei suoi momenti no, gli è stato vicino durante l'incidente del padre Michael...

Vettel è così: ti da il mondo, ma non vuole niente in cambio.

In giro per il paddock, infatti, trovai in un posticino nascosto dai media, Mick, seduto a terra con le ginocchia abbracciate al petto. 

Mi avvicinai con calma a lui e presi posto sullo stesso scalino in cui si era seduto.

All'inizio non parlai, gli poggiai una mano sulla spalle per fargli capire il mio sostegno.

Non volevo essere invadente e capivo che aveva bisogno dei suoi spazi e tempi per metabolizzare la cosa.

Non ci volle molto per spezzare il silenzio tra di noi, perché Mick aveva proprio bisogno di sfogarsi.

"Non capisco" iniziò, sollevando la testa e incrociando i nostri occhi.

"Non capisco perché lui non me l'abbia detto prima, insomma io e Seb ci diciamo tutto.. Perché non me l'ha detto?" sospirò per poi tornare nuovamente a parlare.

"Non riesco adesso a parlare di lui, i media mi stanno cercando e io non riesco a metabolizzare. Lui non mi ha accennato nulla, non pensavo minimamente che avesse questo pensiero."

"Probabilmente non era convinto al 100% e ha aspettato fino all'ultimo. Ci sarà sicuramente una spiegazione Mick. Ora alzati e vallo a cercare. E' inutile riempirti di domande se lui può benissimo darti delle risposte."

Ormai il paddock era pieno di persone e a breve questo posticino nascosto, non sarebbe stato più tanto nascosto.

Capivo l'esigenza di Mick di starsene da solo in questo momento, ma facendo così avrebbe solamente peggiorato la situazione e messo falsi rumors in giro.  Doveva affrontare i giornalisti e poi Seb.

Box box// Pierre GaslyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora