Quel maledetto ascensore profumato

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La serata della partita di NBA era terminata nella maniera più divertente che potessi mai immaginare.

Pierre e Yuki sono un duo da spasso.

Stare insieme fa uscire in loro il bambino che hanno all'interno, rivelandosi le persone più divertenti che io potessi mai incontrare.

Mai avrei immaginato che una serata karaoke potesse divertirmi al tal punto da farmi piangere dalle risate.

Pierre e Yuki avevano cantato insieme "Hello" di Adele. Più che cantato, avevano letteralmente distrutto la canzone con le loro lagne e le loro voci poco soavi.

Yuki, poi, si era dilettato nell'assolo di "Gangnam Style", rivelandoci le sue origini giapponesi al meglio.

Pierre, poi, mi aveva costretta a cantare insieme a lui un duetto, ma non un semplice duetto tra cantati famosi, un duetto che aveva segnato la mia intera adolescenza.

"Breaking Free" di High School Musical.

Il duetto di Troy e Gabriella.

Zac Efron e Vanessa Hudgens.

Come potevo dire di no ad una canzone del genere.

Per tutta la canzone io e Pierre ci siamo guardati costantemente negli occhi, non facevamo minimamente attenzione al testo, ormai conosciuto a memoria da entrambi.

Forse, nonostante le nostre mille discussioni, proprio al karaoke, ho avvertito questa sensazione di pace e di legame con lui. Come se finalmente stessimo diventando un team vero e proprio e che i nostri litigi in qualche modo, saldavano solo la nostra amicizia.

La settimana di Miami era terminata, ora non ci restava che preparare le valige e dirigerci al quartier generale per la preparazione del GP di Barcellona.
Terminata questa tappa americana, ci aspettavano due gare consecutive da gareggiare: Barcellona e Monaco, i due circuiti di casa per i piloti Ferrari.

La tensione ovviamente aumentava ancora di più.
Nonostante loro fossero a "casa", dovevamo sconfiggerli e conquistare più punti possibili.
E quale modo migliore se non sconfiggerli a casa loro.

Il gp si sarebbe tenuto tra una settimana, quindi avremmo sfruttato questi giorni extra per testare e introdurre gli aggiornamenti, soprattutto dal punto di vista aerodinamico.

Dovevamo stare al passo con le novità per poter rimanere in vetta alla classifica, sia quella costruttori che quella piloti.

Dopo Miami e la partita di NBA, il ritorno a casa sarebbe stato sul famoso jet privato che mi aveva accompagnato nelle gare precedenti.

Il mio posto era sempre lo stesso: sedile accanto al finestrino con Pierre davanti a me.
A volte capitava che per lavoro, Tina si sedesse di fronte e io accanto a lui, ma ormai il sedile di fronte a Pierre era mio.
Anche se ero l'ultima a salire sull'aereo, il posto veniva sempre lasciato libero.

"E anche Miami è andata" disse Tina, allacciandosi le cinture di sicurezza.

"Benissimo aggiungerei" Pyry prese posto di fronte a Tina, sistemando lo zaino sotto al sedile.

Pierre salì anche lui sull'aereo e si sedette di fronte a me.
Oggi indossava una felpa dei Chicago Bulls ed era particolarmente felice di partire.

"Oggi sei di buon umore?" Gli chiesi.

"Il giorno dopo la vittoria ha un sapore più buono" rispose, facendo ridere Pyry, il quale prese subito parola.

Box box// Pierre GaslyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora