Capitolo 30

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Bradley

Sono passati sei mesi da quando ho visto Danielle, dopo quel giorno al laboratorio ho evitato di tornare in azienda assumendo un direttore competente e affidabile. Il commercio del profumo sta andando benissimo anche se non è quello che Danielle aveva creato per me, alla fine ha cambiato solamente la nota di testa creando però di fatto un nuovo profumo, ed io dentro di me sono stato davvero felice che lo abbia fatto.

Negli ultimi mesi mi sono buttato a capofitto su un nuovo progetto lavorativo, e questo mi ha tolto il tempo di andare al ristorante, ma anche lì so che con Adam è in buone mani.
Il bussare alla porta dello studio di casa mi fa sospirare e distogliere la mente dai miei pensieri, non capisco chi possa essere dato che ho espressamente detto a Sandy di non far passare nessuno, rispondo al fastidioso bussare con un seccato

<<Avanti!>> e quando vedo palesarsi la chioma bionda e riccia del mio migliore amico, mi rilasso appena un po'.

<<Volevo essere certo che fossi ancora vivo, dato che al ristorante non ti sei più fatto vedere>> esordisce entrando nella stanza chiudendo la porta alle sue spalle.

<<Come vedi sono vivo e vegeto>> ribatto strafottente e lui conoscendomi ride in maniera beffarda.

<<Vivo è una grossa parola amico, sei uno zombie, l'ombra di te stesso, non ti riconosco più Bradley>> dice seriamente preoccupato per me.

Alzo le spalle poi apro la bottiglia di whisky che tengo sopra al mobile e mi verso un bicchiere di single malt, senza curarmi di offrirlo ad Adam che senza tanti complimenti se lo versa da sé, per poi affiancarsi a me che guardo il giardino di casa dalla finestra.

<<Stai buttando a puttane la tua vita Bradley te ne rendi conto vero? Ammetto che sono davvero preoccupato per te>> dice sincero.

<<Adam non esagerare la stai facendo più grave di quello che è>> ribatto annoiato dalle sue parole.

<<Bradley tu non ti stai rendendo conto di come ti sei buttato giù, vai da Danielle la devi perdonare lei è la donna della tua vita>> mi esorta con convinzione, e io lo fisso incenerendolo con lo sguardo.

<<Ti rendi conto di quello che mi stai dicendo Adam? Lei è l'artefice della morte dei miei genitori>> obietto.

<<Si lo so bene, ma so anche che senza di lei non stai più vivendo ma stai solamente sopravvivendo>> mi fa presente, e so bene che ha perfettamente ragione.

<<È solamente una fase passerà, e poi sono felice con il mio lavoro>> cerco di convincerlo.

<<Peccato che sia una fase che dura da sei mesi ormai, e poi fammi il favore Bradley sai bene che non si vive di solo lavoro>> lo guardo in tralice scolandomi il mio whisky.

<<Infatti faccio anche altro oltre a lavorare>> ribatto, e Adam scoppia a ridere divertito mandandomi sui gangheri.

<<Che cazzo hai da ridere?>> Dico risentito.

<<Rido per la cazzata che hai appena detto>> evidenzia lui.

<<Non è affatto una cazzata Adam, ma è la verità>> affermo con poca convinzione.

<<Ti conosco benissimo Bradley e so per certo che negli ultimi sei mesi ti destreggi unicamente tra casa e lavoro e nient'altro>> mi punzecchia arrogantemente.

<<Come sei informato della mia vita, non ne hai una tua?>> Ribatto goliardico.

<<Ho una vita molto piena amico mio, un lavoro che amo, un hobby che mi piace, e una ragazza che adoro. A proposito di ragazze scommetto che sono sei mesi che non fai nemmeno sesso, con una donna intendo perché da solo non conta>> dice sarcastico e inevitabilmente scoppio a ridere.

<<Lo sapevo che non eri stato più con nessuna e questo non ti dice nulla Bradley?>> Continua a provocarmi.

<<Si, mi dice che non ho trovato nessuna donna di così interessante da portarla a letto>> ribatto con finta compostezza.

<<Balle, e tu lo sai bene>> controbatte serio per poi continuare.

<<Ami troppo Danielle e per te sarebbe come tradirla anche se non state più assieme.>>

<<Sei troppo poetico Adam, stare con Jane ti ha rammollito perché non è affatto così>> provo a dissuaderlo senza riuscirci.

<<Bradley ti ricordo che stai parlando con il tuo amico quindi basta dire cazzate>> mi esorta lui, e io sospiro per poi ammettere l'ovvietà.

<<Hai perfettamente ragione Adam, amo Danielle con tutto me stesso e non ho intesse per nessuna donna che non sia lei>> lui annuisce soddisfatto della mia confessione, e poi mi propone di mangiare assieme qualcosa.

Usciamo dallo studio avviandoci verso la cucina dove salutiamo Sandy che stà per andarsene a casa. Prendo dal frigo due bottiglie di birra e mi metto seduto sulla penisola intanto Adam si mette ai fornelli. Sa bene come muoversi nella cucina perché è stato qui molte molte.

<<Pasta pomodoro e olive>> dichiara solerte e io annuisco.

<<Pensavo ad una cosa Bradley, sei uno degli uomini più ricchi d'America, possibile che tu non riesca a scoprire com'è andata davvero la sera dell'incidente?>> Mi dice mentre riempie la pentola d'acqua per poi metterla sul fuoco.

<<Che vuoi dire Adam? Sai forse qualcosa che io non so?>> Domando perplesso guardandolo, ben sapendo che lui sta' assieme a Jane la migliore amica di Danielle, e quindi è possibile che abbia parlato con lei e che sia venuto a conoscenza di nuovi fatti.

<<So quello che ha detto Danielle quella sera nient'altro, se non poi da te>> dice guardandomi aprendo un barattolo di salsa di pomodoro.

<<Però da quando quella sera Danielle ha ricordato l'incidente, io mi pongo molte domande. Siamo davvero sicuri che sia andata come lei ricorda?>> Aggrotto la fronte sorpreso delle sue parole.

<<Che vuoi dire Adam spiegati meglio>> lo esorto a continuare, e lui senza mai distogliere l'attenzione alle sue pentole mi risponde:

<<Questo fatto che sua sorella sappia tutto così minuziosamente dell'incidente mi è sembrato e mi sembra tutt'ora molto strano>> dice insinuando anche in me nuove domande da pormi, dopotutto Danielle è stata in coma per ben due mesi, i suoi ricordi possono confondersi con le menzogne che per tutta la vita le hanno raccontato.

<<Credi che Eris abbia alterato la verità di come realmente sono andate le cose?>> Adam mi guarda un istante prima buttare le olive taggiasche nella pentola del sugo.

<<Può darsi, mi aspetto di tutto da una come lei>> risponde calando la pasta nell'acqua che bolle.

E per un po' cala il silenzio nella stanza e mentre Adam si destreggia tra le pentole io penso a quello che ha appena detto.

Lo guardo scolare la pasta e poi impiattarla con maestria come se fosse al ristorante, il profumo che arriva alle mie narici mi fa aprire lo stomaco, e pochi istanti dopo Adam si mette seduto sulla penisola assieme a me e iniziamo a mangiare con gusto.

<<Allora che hai deciso farai qualcosa per scoprire come sono andate le cose?>>

<<Forse, ci devo pensare bene prima di muovermi>> rispondo poco convinto, perché poi un dubbio mi assale e se scoprissi che le cose sono andate proprio così? Sarò ugualmente capace di perdonare la donna che ha ucciso i miei genitori e che amo più di me stesso? Forse è meglio non rimurginarci più su, e iniziare a dimenticarla.

Nota autrice

Abbiamo scoperto che in questi sei lunghi mesi Bradley ha messo la sua vita in stand by

Fortunatamente Adam è un grande amico ma purtroppo non l'ha convinto ad indagare

Cosa accadrà allora?

I miei occhi nei tuoi   (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora