Capitolo 26

868 52 59
                                    

Danielle

Le parole di mia sorella mi rimbombano in testa tanto che mi sembra voglia scoppiare, il suo sguardo brutale puntato su di me mi fa tornare prepotentemente i ricordi, quelli che avevo perso durante i due mesi di coma, e tutto adesso è nitido come un cielo senza nuvole.

<<Tu!>> La indico puntandole un dito contro.

<<È colpa tua quello che è successo>> l'accuso sofferente, e il volto di pietra di mia sorella comincia a sgretolarsi perché ha capito che ricordo tutto quanto perfettamente.

<<Era il compleanno di Philip eravamo stati tutti invitati nella sua casa di Big Bear Lake, e durante la sua festa te lo sei portato a letto senza alcun problema>> l'accuso con odio.

Jane mi fissa sconvolta della notizia mentre Adam e Bradley continuano a guardarmi senza ovviamente capirci niente.

<<Come hai potuto Eris? Era il ragazzo di tua sorella>> la mortifica Jane, ma la cosa sembra non scalfirla affatto, e un sorriso da regina degli inferi si palesa sul suo volto, che prenderei volentieri a sberle.

<<La colpa è sua anche di questo>> dice strafottente accusandomi ingiustamente guardando prima Jane, e poi me, che non capisco dove voglia andare a parare.

<<Santa Danielle, se fossi stata meno frigida e ti fossi concessa di più, Philip non sarebbe venuto a cercare me>> le sue parole mi feriscono, io e mia sorella non siamo mai state molto legate ma questo proprio non glie lo perdonerò mai.

<<Avevo sedici anni e tutto il diritto di decidere io quando perdere la verginità>> mi difendo.

<<Scusate ma tutto questo che cosa centra con il tuo incidente?>> Riporto lo sguardo su Bradley, che mi fissa sconcertato aspettando una risposta.

<<Centra, perché tutto è accaduto quella sera poco prima del mio incidente>> spiego, e poi continuo il mio racconto anche se ammetto vorrei tanto non farlo.

<<Dopo averli visti in camera di Philip ero così sconvolta che anziché affrontarli sono scappata, sono corsa giù dalle scale più in fretta che potevo ho afferrato una bottiglia di vodka e ho lasciato la festa. Dopo diverse miglia che guidavo in direzione di Los Angeles ho accostato l'auto perché il cellulare non la smetteva di suonare, era Philip che mi cercava e presa dalla rabbia ho gettato il telefono fuori dal finestrino, ho aperto la bottiglia di liquore e bevuto diversi sorsi mentre il mio cuore infranto piangeva disperato. Sono rimasta ferma sul ciglio della strada per un po', non saprei dire per quanto tempo e poi mi sono rimessa in marcia verso casa, e dopo pochi chilometri ricordo la macchina sbandare e io che non sono riuscita a controllarla finendo per invadere l'altra carreggiata. Ho preso in pieno la macchina che arrivava nel senso opposto al mio>> finisco il racconto tra le lacrime mentre tutti mi fissano increduli, io compresa perché ora che ricordo tutto quanto non mi riconosco affatto in quella stupida adolescente.

<<Non è tutto>> dice Eris guardandomi con i suoi occhi accusatori, sembra quasi gongolare del mio dolore.

<<Nostro zio a quel tempo era il Governatore in carica, e fece insabbiare la cosa. Non poteva lasciare che il suo cognome venisse infangato, tanto più per colpa della sua famiglia.>> Sono senza parole, devastata, annientata, spezzata, la verità fa male ed ora che la so non ho idea di come superare la cosa.

<<Cos'hanno fatto per evitare che andassi in prigione?>> chiedo affranta.

<<Hanno alterato la scena del crimine facendo sparire dal manto stradale le tracce dei pneumatici della tua auto. Poi hanno detto ai famigliari dei coniugi deceduti la stessa bugia che hanno sempre raccontato a te, solamente che uscendo di strada ad alta velocità hanno colpito un albero.>>

La nausea mi assale e non riesco a trattenerla, corro in bagno dove tutta la cena appena consumata finisce nel water. Mi sento uno straccio la mia vita è appena diventata un incubo, mi sciacquo il volto e la bocca e mi fisso allo specchio senza riconoscere la donna che vedo, un donna cresciuta nella menzogna che non ha scontato un solo giorno di prigione per ciò che ha fatto. Sento bussare alla porta e la voce di Bradley chiamarmi con dolcezza.

<<Danielle come ti senti?>>

<<Uno schifo>> ammetto.

<<Sarà più opportuno andare al nostro cottage, credo che a questo punto li starai più tranquilla>> mi propone.

Esco dal bagno ci fissiamo un istante negli occhi senza dire una parola, poi torniamo in salotto dove salutiamo tutti e mi scuso con Jane per come è andata la serata.

<<Siete sicuri di non voler dormire qui da me?>> Ci chiede premurosa la nostra amica.

<<Grazie ma sarà meglio di no>> le rispondo con gentilezza.

Voglio stare il più lontano possibile da Eris, e dopo aver infilato il cappotto salutiamo e usciamo di casa. Ci incamminiamo in silenzio fino all'auto, fortunatamente ha smesso di nevicare. Alzo gli occhi verso il cielo che si è schiarito, sono uscite le stelle ed è un manto lucente come un sogno, io invece mi sento spenta come un incubo.

Una volta arrivati al cottage mi chiudo in bagno e faccio una lunga doccia per tentare di rilassarmi ma non funziona per nulla, troppe informazioni nella mia testa, troppo dolore nella mia anima, quando esco dal box doccia sono tesa come prima. Mi infilo l'intimo e il pigiama e poi asciugo i capelli con il phon, una volta asciutti li spazzolo e poi esco dal bagno. Bradley è ancora vestito non si è tolto nemmeno la giacca, sta' guardando fuori dalla finestra di camera nostra, e mi chiedo cosa starà pensando di me.

<<Amore ho finito se vuoi usare il bagno è tutto tuo>> dico in leggero imbarazzo, lui si volta a guardarmi i suoi occhi sono spenti, tristi, delusi, e so che è a causa di quello che ha scoperto questa sera.

<<Danielle ti ricordi in quale strada hai avuto l'incidente?>>

<<Sulla State Route 18>> rispondo, lo vedo stringere la mascella.

<<Che giorno era?>> Continua a farmi domande e non ne comprendo il motivo, ma forse ha bisogno anche lui di capire, di sapere, così gli rispondo sinceramente e senza problemi.

<<Era la sera del due gennaio>> vedo un lampo di dolore che passa nei suoi occhi, poi si allontana da me e si dirige verso la porta della nostra camera, prima di uscire si volta e mi dice:

<<Perdonami Danielle ma ho ricevuto un email molto importante e devo sbrigare delle cose di lavoro, vado nello studio tu vai pure a dormire farò sicuramente tardi>> annuisco senza replicare, e appena lui esce dalla stanza io mi infilo sotto le coperte e ripenso a quello che ho scoperto in questa serata infernale, e un nuovo gelido si impossessa nuovamente del mio corpo.

Nota autrice

Abbiamo scoperto l'ennesima malefatta di Eris ai danni della nostra Danielle 🥲

Il terribile incidente sta' causando problemi nella vita della nostra protagonista, che purtroppo andrà solo peggiorando 🙈

I miei occhi nei tuoi   (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora