- fifty-two -

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«ti va di parlare?» chiesi cercando un contatto con lui appoggiando la mano sulla sua che era sul cambio manuale dell'auto «cosa desideri sapere?» chiese guardandomi a un semaforo rosso «non lo so, tu sai tutto di me: i miei genitori, mia sorella, il mio passato- io non so nulla di te» dissi cercando di non metterlo a disagio.

«mi fa strano parlarne ad alta voce, ma cercherò di essere capibile partendo dall'inizio- come sai sono il figlio del preside della nostra scuola e giustamente tutti i miei soldi sono i suoi soldi, ma la mia famiglia non è nata ricca, mio padre e mia madre avevano iniziato a giocare d'azzardo sprecando i pochi soldi che avevamo quando ero ancora piccolo, così decisero di aver bisogno di soldi e quale modo più veloce se non lo spaccio?» lo ascoltai attentamente abbassando il volume della musica.

«quindi gli affari andarono avanti per molto, fin quando non diventarono veramente milionari, desideravano di più quindi dopo aver abbandonato il reparto illegale mia madre divento un avvocata e mio padre il preside» prese una pausa guardandomi sorridendo probabilmente alla mia faccia concentrata.

«ti sei mai chiesto perché ti prendevo di mira?» mi guardó per un paio di secondi per poi tornare a guardare la strada che fortunatamente era solo un'autostrada «ovvio» dissi ironico aspettando la risposta.

«in poche parole, mio padre è omofobo ed essendo che ho provato a fare più volte coming out con lui per poi usare la scusa che fossi ubriaco continua a tenermi d'occhio, ovviamente sa molto dei suoi studenti essendo che le voci arrivano anche a i superiori così mi costringe a rovinare la vita a tutti noi per provarli di essere "normale", non voglio neanche immaginare ciò che sarebbe capace di fare a te se mai sapesse di noi» rise imbarazzato.

«mi dispiace amore» dissi appoggiandomi alla sua spalla mantenendo la presa leggera sulla mano che lui teneva sul cambio «avevi chiesto di hyunjin vero?» annuii sulla sua spalla «però devi promettermi che non vedrai hyunjin in modo diverso» disse con tono serio, io semplicemente annuii tornando al mio posto aspettando che iniziasse a parlare.

«ovviamente la sera uscivo tardissimo di casa per avere un po' di pace lontano dai miei, ovviamente sai benissimo che non frequento posti molto normali ed uno di questi è stato un incontro di street dancer- in realtà era iniziato come qualcosa di interessante in mezzo ai vicoli bui di seoul, ma poi iniziarono a tirare fuori alcol e droga, non sono io tipo da droghe e sai che reggo bene l'alcol» si fermò guardandomi in difficoltà.

«nonostante tutto la mattina dopo io e hyunjin ci trovammo in un hotel completamente nudi.. così iniziammo a conoscerci scoprendo poi di andare nella stessa scuola, se devo essere sincero dopo l'accaduto accadde più volte che ci donavamo piacere piacere in modo orale, ma smettemmo dopo meno di un anno- in fine eravamo entrambi due froci che si nascondevano dal resto» lo guardai confuso, il mio sorriso sprofondò senza che me ne resi conto.

«hyunjin è d'accordo sul fatto di dirmi tutto ciò?» chiesi ricordandomi durante il gioco «ci eravamo detti che se troveremo qualcuno di cui fidarci allora sarebbe stato giusto, spero che l'abbia già detto a felix, non voglio che le cose finiscano fra loro- non avevo mai visto hyunjin così sciolto» disse cercando di non rendere la situazione imbarazzante.

notai il disagio così diedi voce ai miei pensieri «chi ha fatto da botto?» dissi ridacchiando facendo ridere leggermente anche lui «una volta svegli eravamo nelle stesse situazioni, invece i bro job erano alternati a variare da chi ne aveva bisogno» disse per poi rallentare una volta ritornati in città.

«vuoi sapere altro?» ci pensai sú «tua madre?» lo sentii sospirare «non la vedo da mesi, ma quel poco che mi ricordo è che molto più gentile di mio padre e probabilmente mi accetterebbe se solo sarebbe più presente» era così rilassante sentirlo parlare.

«yeonjun e san?» chiesi sperando di aver azzeccato i nomi «i bambini ricchi si conoscono fra di loro, mai letta una storia cliché? san, lo sai già, sta con wooyoung e yeonjun ha questo "migliore amico" che è più gay di noi due messi insieme quindi boh» finito di parlare uscì un sbadiglio dalle sue labbra «una volta a casa ci cambiamo e dormiamo» dissi appoggiando la testa sul finestrino elaborando tutto ciò che mi aveva detto, felice che l'abbia fatto.

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mrow

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