CAP. 44 - colore del mare

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Oggi ho li ho portati a vedere un po' la città, anche per farli orientare meglio.
<è cambiata moltissimo> disse Rebecca guardandosi intorno. Era una ragazza molto bella, i capelli castani le arrivavano fino a metà schiena, ed erano leggermente ondulati. Gli occhi color cielo saettavano da ogni parte, e il corpo esile e magro saltellava sempre.
<mh, credo di sì> dissi ridendo. Avevo iniziato a fare un po' di confidenza con Howard, ma era avvolto da una corazza di vibranio.
<ehy Stark> mi chiamò qualcuno, e io mi girai, ma anche gli altri si girarono.
<che cazzo vuoi ora?> chiesi a Flash, che mi guardava a braccia conserte.
<oh, niente, volevo vedere come se la spassava la ragazza che corrompeva i prof> disse <e che finge di essere triste> se voleva farmi arrabbiare aveva toccato il tasto giusto. Mi avvicinai lentamente a lui.
<ti credi tanto esperto tu eh? Ma non sai che tu non hai passato neanche un terzo di quello che ho passato io>  dissi a un palmo dal suo viso
<oh certo, come no, tanto col tuo padre riccone puoi fare tutto quello che vuoi vero?> strinsi i pugni, e le mie nocche divennero bianche.
<puoi insultare tutti ma la mia famiglia non ti azzardare> ribattei dura.
<oh, scusami tanto finta infelice> disse con un ghigno.
<ti credi tanto potente> gli chiesi di punto in bianco.
<si, perché almeno non fingo di essere triste> disse
<dimmi che cosa ne sai tu di quando volevo sprofondare, dimmi che ne sai tu di tutte le notti passate in bianco, dimmi che ne sai tu delle mie grida, dimmi che ne sai tu di tutti i pugni al muro, che ne sai tu delle nocche quasi spaccate? > gli dissi senza farmi sentire dai miei nuovi coinquilini. Lui taque, quindi me ne andai.

<Stark?> chiese Rebecca con gli occhi spalancati.
<si, perché?>
<io sono Stark> disse Howard facendo spalancare gli occhi a me. Perfetto, oltre che averli conosciuti da poco scopro pure che ho un nonno, perfetto direi.

Siamo tornati a casa, ed Howard, ovvero il mio presunto nonno, é stato molto silenzioso.
<stasera non ci sono, vado a dormire da mio padre. Se vi serve qualcosa potete chiamarmi> dissi, ma poi pensando aggiunsi <poi, domani pomeriggio, se volete potete venire lì da mio padre, tanto per farvi conoscere la mia famiglia> dissi soprattutto riferito a Howard. Li salutai ed andai diretta a casa di papà.
Aprii la porta e una chioma castana saltellante saltellò da me.
<ciao piccola Morgan>
<non sono piccola> disse incrociando le braccia.
<Pepper, ma papà dov'è?> gli chiesi alla donna che ho sempre pensato come se fosse mia madre.
<é da un po' di giorni via> mi disse mentre accendeva il gas per cuocere.
<secondo te, le persone morte, potrebbero tornare indietro nel tempo e, ad esempio, catapultarsi in un altra epoca?> gli chiesi appoggiandomi al tavolo di legno.
<non ti seguo> mi disse guardandomi negli occhi
<faccio un esempio: due donne dell'900 appaiono ora, secondo te é possibile?> gli chiesi cercando di non darle sospetti.
<mhh, no, dovresti chiedere a tuo padre> annuii ed iniziai a preparare la tavola.
<M, vatti a lavare le mani e vieni a tavola> dissi usando il soprannome di mie sorella.
<vieni anche tu> mi prese la mano e mi trascinò su per le scale, fino al bagno.
<N, tu ce lo hai il tuo principe azzurro?> mi chiese mentre strofinava le sue manine col sapone.
<c'è lo avevo> gli disse sorridendo
<perché? ora no?> mi chiese guardandomi con quei suoi occhi color nocciola
<be', diciamo che era più un cavaliere oscuro, però ti spiegherò tutto quando sarai più grande> gli dissi lasciandogli un bacio sulla testa.
<Ora andiamo? io ho fame> gli dissi ridendo. La presi in braccio e scesimo le scale. Mi bloccai dubito dopo l'ultimo gradino. Non era possibile. Non riuscivo a capire.
<é.. é tua figlia?> mi chiese la chioma ramata di Wanda. Decisi di giocare.
<perché, non si vede?> chiesi guardando tutti <che é mia sorella razza di imbecilli> continuai ridendo. Poggiai Morgan a terra ed andai ad abbracciarli uno per uno. L'ultimo allargò le braccia, e mi ci fiondai dentro, allacciandogli le gambe al bacino.
<sei più alta Stark> mi sussurrò Bucky all'orecchio. Lo guardai negli occhi. Mi erano mancati tantissimo i suoi occhi del colore del mare, che mi sapevano far sentire.. viva. Non pensai a niente, ma subito poggiali le mie labbra sulle sue. Erano calde e morbide, proprio come me le ricordavo.
<mi sei mancato> gli sussurrai appoggiando la mia fronte sulla sua.
<MA QUANDO É SUCCESSO TUTTO CIÒ?> sbottò mio padre visibilmente scioccato
<tutto sotto il tuo naso papà> gli disse Lara ridendo.
<be', diciamo che ha ragione> confermai.
<oh, dopo io e te faremo un bel discorsetto> disse papà puntando il dito contro Bucky.
Lara si avvicinò a me e a Bucky.
<vi dico solo che quando lo aveva fatto a Loki ne é uscito traumatizzato> ci disse, poi se ne andò.
<mi spiace per te> dissi io ridendo al mio Braccio di ferro.
<adesso volete mangiare o restate lì a fare le statue?> chiese Pepper urlando per sovrastare il chiacchiericcio. Certe volte quella donna faceva davvero paura.

Mangiammo e poi ci misimo in salotto. Tutti i divani era pieni, quindi mi sedetti a terra, con Jacob e Morgan sulle gambe.
<quindi, cosa hai fatto in questi cinque anni?> mi chiese Wanda.
<mhh, cazzeggiato e lavorato> dissi prima che mia sorella mi sgridasse per il termine poco adeguato.

Sono rimasti tutti a dormire qui. Tutti. Alcuni erano stretti sul divano, altri nelle altre due stanze e io e Bucky ci eravamo presi la mia camera.
<sei più alta, lo sai?> mi chiese avvicinandosi.
<oh sì che lo so, non mi perdo questo miracolo> dissi ridendo
<tieni, non è proprio un pigiama ma credo che sia comodo> dissi lanciandogli un pantalone di tuta grigio e una maglietta nera a mezze maniche.
<e tu queste come fai ad averle> mi chiese sospettoso
<diciamo che ho quasi svaligiato il tuo armadio.> 
Mi misi il pantalone del pigiama con la maglietta sua e mi buttai sul mio letto. Si, mi sono spogliata davanti a lui, ma lo avevamo fatto, ma questi sono dettagli inutili che nessuno sulla faccia di questa terra saprà mai. Subito dopo si sedette anche lui sul mio letto.
<sai che ho sempre adorato i tuoi occhi> confessai mentre li guardavo.
<e lo sai che io ho sempre adorato te?> mi disse per poi poggiare le sue labbra calde sulle mie.

Due metà che combaciano // Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora