CAP. 47- flashback

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POV. LARA
<ma che è successo?> mi venne a chiedere Bucky. Sapevo che cosa intendeva, ma non lo assecondai.
<che cosa intendi?> chiesi stupidamente.
<lo sai cosa intendo> disse per poi guardarmi negli occhi <cosa è successo a te e a Nicole?> chiese serio.
<e tu come capisci certe cose?> chiesi dubbiosa.
<conosco Nicole, fa di tutto pur di farsi vedere felice dalle altre persone, nonostante gli crolli il mondo addosso>
<io ti posso raccontare un pezzo della storia, l'inizio> dissi sinceramente. Non era giusto nei confronti di Nicole, ma era giusto che lui sapesse l'inizio, solo e solamente l'inizio. Il resto lo deve raccontare mia sorella.
<Ti ascolto> disse sedendosi. Eravamo solo noi due. Una cosa a nostro vantaggio.
<Un giorno, io e Nicole avevamo conosciuto una ragazza: Evelyn. Era una ragazza canadese. Aveva la pelle bianca come il latte e i capelli biondi come la neve, ma gli occhi erano marroni, marroni come il cioccolato fondente. Fu amicizia a prima vista, eravamo diventate sorelle. Nicole legò moltissimo con lei, e la famiglia di Evelyn la trattava come una seconda figlia. Erano anime gemelle in amicizia. Non c'era Nicole senza Evelyn, e non c'era Evelyn senza Nicole. Stimavo la loro amicizia, perché era sincera. Nonostante i problemi e i dolori loro due riuscivo sempre a ritrovarsi. Finché un giorno, esattamente due anni fa, non accadde la disgrazia> dissi facendomi più dura.

*Inizio Flashback*
<Ehy, oggi mi dovevate portare nel vostro regno> canticchiò allegra Evelyn, facendoci scappare una risatina.
<certo, una promessa è una promessa> disse Nicole.
<Quando partiamo?> chiese impaziente Ev.
<adesso> dissi sorridendo io, mentre facevo apparire un cerchio luminoso davanti a noi tre.
<si parte> disse felice Nicole.
Noi tre entrammo all'interno del cerchio. Andava tutto bene. Fin troppo bene. Avevo quella sensazione brutta che dovesse succedere qualcosa di terribilmente brutto. Io e Nicole andammo avanti, ed Evelyn ci seguì estasiata. Era sempre stato il suo sogno venire a vedere il nostro mondo. Camminavano scherzando tra le stradine che portavano al palazzo. Ad un certo punto Nicole si fermò. Davanti ai nostri occhi sorgeva un gigante palazzo in pietra rossa. Sorrisi.
<O mio dio, questo è veramente il vostro palazzo?> chiese con un sorriso a trentadue denti.
<Benvenuta al nostro palazzo Fiocco di neve> sorrise Nicole. Aprimmo il grande portone ed entrammo tutte e tre più felici che mai. Purtroppo questa grande felicità mutò in qualcos'altro, qualcosa di più tenebroso: Paura.
Dinanzi a noi c'erano molteplici uomini vestiti tutti di nero, dalla testa ai piedi.
<E voi chi sareste?> chiese impavida Nicole, la Regina.
Gli uomini sorrisero, ma non ci risposero. Ma, al contrario vennero davanti a noi tre e ci infilarno dei sacchetti scuri in testa, per poi legarci mani e gambe. Cavolo, è così che si sentono le salsiccie e i salami?
Non so dove ci portarono, poiché persi i sensi, ma quando mi svegliai provai una paura mai sentita prima. Eravamo state legate sopra un tavolo, o meglio, una lastra di marmo, con delle cinghie legate all'altezza dei polsi, delle caviglie e dei fianchi. Provai a muovermi, a dimenarmi, ma più lo facevo, più mi facevo male.
Ognuna di noi tre aveva una propria lastra, ma la cosa più strana è che Evelyn era al centro, in mezzo a me e mia sorella.
<Ehy!> gridò Nicole <razza di idoti col cervello mal funzionante, chi diavolo siete? E poi sapete chi cazzo siamo?> urlò
<Oh si, sappiamo eccome chi siete>disse un ragazzino, sbucando da dietro una porta.
<cosa volete da noi?> chiesi cercando di tenere un tono leggermente più calmo.
<Be' inizialmente non volevamo rapirvi, ma quando abbiamo visto che avevate portato una ragazza di un altro mondo ci è partita la scintilla> disse il ragazzino con occhi pieni di cattiveria.
<perché parli al plurale?> chiesi io.
<i miei fratelli si stanno ancora preparando>
<preparando per cosa razza di imbecille> disse Nicole.
<per le vostre torture> disse con un sorriso maniaco.
<NO!> urlò a pieni polmoni Evelyn. <Fate del male a me, sono io che le ho obbligate a farmi venire qui, non loro due. Torturate me, loro due lasciatele stare!> disse con le lacrime agli occhi.
<EV, MA CHE DIAVOLO STAI DICENDO?> urlò Nicole.
<tranquilla piccolo pulcino biondo, è esattamente questo il nostro piano> disse il ragazzino accarezzando il viso di Ev.
Tre ragazzi altissimi fecero il loro ingresso, vestiti come dei chirurghi. E fu allora che capii.
<NO! VI PREGO, NON FATELO, VI DAREMO TUTTO QUELLO CHE VOLETE, MA PERFAVORE NO> urlai.
<ma che tenera e dolce ragazzina> disse uno degli uomini, poi mi dette uno schiaffo sulla guancia sinistra <non hai ancora capito che noi vogliamo solo vedermi soffrire? Legatele a un palo, voglio che vedano la scena godendosela al meglio.> disse, poi mi presero di peso e mi legavano stretta ad un palo di legno.
Legarono anche Nicole e poi iniziarono.
Evelyn continuava a stare sdraiata e legata, mentre i tre uomini la usavano come sacco da box. Gli davano pugni e schiaffi dappertutto. Dopo un po' evidentemente si stancarono, e passarono alla loro cosiddetta "sfida finale"
<P-Prima, posso dire qualche ultima frase? Poi mi potrete fare quello che volete> Il viso di Nicole era rigato da lunghe lacrime nere, effetto dovuto dal mascara.
<vai, ma fai in fretta> disse scorbutico uno.
<Lara, Nicole, grazie di tutto, mi avete fatta rinascere, in senso più che positivo. Probabilmente dopo oggi vi sentirete tremendamente in colpa, soprattutto tu Nic, ma vi prego, non fatelo, perché se non riuscirò a crescere con voi sappiate che vi ho amato più di me stessa. Dite alla mia famiglia la stessa cosa, oppure fingete di non sapere niente, ma soprattutto, dopo che non ci sarò più continuate a vivere e a splendere, non rabbuiatevi. Vi voglio un mondo di bene> disse Evelyn tra le lacrime. Nicole provò a dimenarsi. Ogni scatto per liberarsi era un taglio sulle gambe.
<basta così!> disse il ragazzino stanco di lei. La prese di peso e la buttò a pancia in giù sulla lastra di marmo, la legò con il viso girato verso Evelyn. Nicole provò a dimenarsi di nuovo, e il ragazzino, stufo di lei, prese un coltello e gli incise sulla schiena un taglio in diagonale, che prendeva la lunghezza di tutta la schiena. Ormai le lacrime uscivano incontrollate sulle mie guance, come un fiume in piena. Dopo di Nicole vollero passare a Evelyn.
<dai, ti faremo soffrire meno perché siamo gentili> disse un uomo, mentre un altro gli assestò un colpo deciso al collo, facendogli perdere i sensi. L'uomo che parlò prima prese un coltello e lo impugnò, andando lentamente a posizionarlo sul petto della ragazza bionda. Quando mi fu chiaro coss stessero per fare, urlai cercando di far distogliere la loro attenzione su di me, ma non funzionò. Il ragazzo che prima era da Nicole venne da me, e mi tirò un pugno sullo zigomo, facendolo sanguinare a causa dei molteplici anelli sulle mani.
Le mie urla strazianti non riuscirono a fermare quello che successe dopo. Il corpo di Evelyn era ormai aperto, ma non riuscivo a vedere bene cosa facessero a causa della vista sofacata dovuta alle molteplici lacrime che fuoriuscivano dai miei occhi.
Ad un certo punto tutto andò a fuoco, compresa Evelyn. Eravamo state io e Nicole senza neanche accorgercene. Non so come fecimo visto che ci avevano legato con delle corde apposta che non ci facevano usare i poteri.
Mi staccai di fretta dalla corda ormai bruciata e andai a recuperare Nicole. Se non ci saremmo mosse le fiamme di avrebbero divorato. Come avevano fatto con il corpo di Evelyn.
<Nicole, andiamo> dissi andando verso di lei, zoppicando.
<No...> sussurrò con gli occhi spalancati dal terrore.
<Nicole! Muoviti! Te l'ha detto anche Evelyn, RESTA IN VITA PER LEI, TI PREGO, NON POSSO PERDERE ANCHE TE!> urlai cercando di convincerla.
Si alzò in piedi, ma cadde. Le misi un braccio intorno alla vita e cercai di correre via.
*Fine Flashback*

Guardai Bucky per vedere come aveva preso questa storia, però mi accorsi di star piangendo.
<Cavolo, scusa, non avrei dovuto piangere> mi scusai.
<Non devi scusarti, se non piangeresti saresti un robot> disse comprensivo.
<Non dire a Nicole che te l'ho detto però> dissi seria come non mai.
<E questa è solo la prima parte> disse sbalordito.
Annuii. <La seconda parte riguarda come l'ha presa> dissi.
<Ora va' da lei, cerca di farla distrarre> dissi con un sorriso.
Entrai in casa di mio padre, e vidi subito Nicole. Appena anche lei mi vide scattò subito in piedi.
<Lara, ho un cazzo di problema> disse prima di trascinarmi fuori casa.
<La famiglia di Evelyn mi ha scritto> disse mentre una lacrima scendeva dalla sua guancia.
La abbracciai, senza dirle niente.
<Che ti hanno scritto?> gli chiesi delicatamente.
<Che vengono qui oggi. Non era una domanda. Vengono oggi. OGGI.> esclamò sempre più disperata.
<Ehy, stai tranquilla, se non te la senti di parlare con loro non importa, ci starò io, ok?> gli dissi mettendogli le mani sulle spalle. Lei annuì, e mi trattenni dallo scoppiare in lacrime. Cavolo, neanche io me la sentivo di vederli, ma lo avrei fatto solo per far stare più tranquilla Nicole.

Quando rientrammo in casa il viso di Nicole mutò in un falso sorriso. Lei è così brava a nascondere le proprie emozioni. Tanto brava che invidio questa sua capacità.

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EHYYY
non sono morta bahahhaha
pensavate di esservi liberati di me, e invece eccomi risortaaa.
come va a scuola???
io ho iniziato la prima liceo linguistico e mi voglio sparare in gola🤙🏼
voi invecee??
~vio🖤

Due metà che combaciano // Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora