CAP. 45 -problemino

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Mi svegliai. Guardai il viso addormentato di Bucky dormire ancora. Mi scostai lentamente dal suo petto per poter andare a fare colazione. Inutile dire che fallii miseramente.
<dove credi di andare?> mi disse con la voce impastata dal sonno.
<a fare colazione?> gli chiesi ironica
<parti già di mattina con il tuo sarcasmo?> chiese guardandomi con gli occhi color mare.
<esattamente così>.
Mi alzai dal letto e mi stiracchiai, incitando Bucky a muoversi. Sbuffando si alzò e insieme andammo a fare colazione.
<buongiorno fiorellini> dissi a tutti.
<buongiorno un cavolo> mi rispose mio padre.
<ma stai zitto> gli dissi a mia volta, beccandomi una linguaccia.
Andai in cucina e preparai il caffè.
<volete?> chiesi a tutti, e la maggior parte disse di si. Presi una tazza e me lo vedrai dentro.
Presi la tazza fra le mani e ne bevvi un sorso, facendo riscaldare tutto il mio corpo.
<oggi che si fa?> chiese papà.
<a regola, se tutto va bene, dovrei farvi conoscere i miei coinquilini> dissi bevendo un altro sorso di caffè.
<coinquilini?> chiese Bucky.
<si Braccio di ferro, sono tre> risposi.
<simpatici?> chiese papà.
<mh, si dai, una é simpaticissima, un'altra un po' meno e l'ultimo non saprei, non ci parlo molto> ammisi.
<vengono qua?> chiese di nuovo papà
<se ti va bene si> risposi posando la tazza di caffè ormai finita.
<si, certo> disse lui felice. Spero lo sia anche dopo che li vedrà.
Andai in bagno e mi feci una doccia, mettendomi un semplice top con un jeans.

QUALCHE ORA PIU TARDI

Sono seduta sul divano, accanto a Bucky, e ho le lacrime agli occhi dalle risate.
<non é giusto ridere di me> borbottò Steve alzandosi dalla sedia da cui era caduto.
<ma chi sta ridendo di te?> disse Bucky
<stiamo tutti ridendo della tua caduta non di te> continuai io ridendo.
Tutti stavamo ridendo, perfino Morgan.
<Tony, giuro che odio le tue sedie> disse massaggiandosi il fondoschiena.
<che c'è, le chiappe più belle d'America si stanno rovinando?> chiesi ridendo per la mia stessa battuta.
<

che simpatica che sei> disse arricciando il naso.
Il campanello suonò.
<Nicole, vai ad aprire te> mi impose papà.
<come vuole lei mio capitano> gli dissi ironica mentre mi alzavo da divano.
<ciao> mi salutò Rebecca. Cazzo, me ne ero completamente scordata. Mi ero scordata di dirgli pure che c'era Bucky.
<oh ciao> dissi sorridendo. <venite, entrate> dissi facendo entrare le due donne. Poi mi ricordavo.
<allora, ehm, c'è una piccolissima novità..> dissi, ma venni interrotta da Bucky.
<Nicole, dove hai messo la mia felpa?> chiese guardando in giro.
<forse te la darò dopo, ma c'è una cosa più importante prima> dissi sorridendo. Guardai Winnifred e Rebecca e notai che entrambe avevano gli occhi lucidi. Bucky si girò a guardarmi e spalancò gli occhi.
<ti presento due delle mie coinquiline, ma penso che le conosci già> dissi. Bucky andò ad abbracciare sua sorella, sollevandola in aria, poi abbracciò sua madre.
<voi come fate a essere qui?> chiese scioccato.
<non lo so, una specie di macchina del tempo forse> risposi io mentre Bucky mi guardava.
<e tu come fai a essere vivo?> disse Rebecca con voce tremante. Bucky stava per rispondere, ma li interroppi.
<allora, penso che abbiate molte cose da dirvi, quindi potete andare anche su nella mia stanza> dissi, e Bucky mi ringraziò.
I tre se ne andarono in camera mia, e io mi buttai sul divano.
<sono davvero Winnifred e Rebecca?> chiese Steve.
<si, perché?> gli chiesi.
<le conoscevo pure io> dissi sorridendo al ricordo dei suoi tempi.
<é bella> disse Morgan.
<chi?> chiese a mia sorella.
<la ragazza,  é molto carina> disse sorridendo.
<sì> sorrisi a mia volta.
Un dolore alla spalla mi fece imprecare.
<porca paletta> dissi correndo verso la finestra per vedere.
<che succede?> chiese Wanda.
<un casino. Chiamate Lara, non mi importa di dove sia, digli di venire qua, e se ti chiede perché digli che che un problema "i"> dissi mentre andavo su per le scale, diretta in camera mia.
Aprii la porta di scatto, facendo sobbalzare Rebecca e Bucky.
<chi cazzo me lo ha fatto fare di metterla qui?> imprecai contro me stessa.
<che ti succede ora?> chiese Bucky guardandomi.
<un casino, ma un casino con la C maiuscola> dissi prendendo la mia collana tra le mani.
<porca pulita, dove stra cazzo é Lara?> dissi continuando a parlare contro me stessa. Uscii dalla stanza, con le mani che tremavano.
<ehy, va tutto bene?> mi chiese cauto Bucky.
<no James, va tutto male, e solo per un mio fottuto errore> urlai in preda ad una quasi crisi.
Andai a passo felpato verso la porta, la quale spalancai mentre indossavo la mia collana.
<sei un fottutissimo stronzo, pezzo di merda che non sei altro> dissi al demone davanti a me.
<che piacere vederla signorina Stark> mi rispose lui guardandomi con i suoi occhi interamente rossi. Voleva guerra.
<cosa stra minchia ci fai qui Lupson?> chiesi avvicinandomi.
<signorina Stark, signorina Stark> mi chiamò un demone più piccolino venendo verso di me <ho provato a fermarlo, ma non ci sono riuscito... Se vuole punirmi ha tutto il diritto> disse chinando la testa.
<no Lulabell, non ti punirò. Ti devo dire grazie che ci hai provato> dissi guardandolo. Poi spostai lo sguardo alla porta, e fu li che il mio cuore sussultò. C'erano tutti, tutti tranne Morgan.
Bucky guardava con occhi spaventati Howard, e lui alternava lo sguardo tra me e James. Papà fissava imbambolato Howard, ma talvolta spostava lo sguardo verso i miei demoni. Winnifred mi guardava con gli occhi spaventati, mentre Rebecca era un po' meno spaventata. Lei mi aveva beccato una volta mentre li usavo per allenarmi. Vidi Howard andare verso Bucky, e il mio presunto nonno gli disse qualcosa, facendolo annuire.
Lupson, con la sua magia demoniaca, mi buttò a terra, spingendomi per almeno 3 metri.
<brutto stronzo patentato> dissi affondando le dita nella terra per fermarmi.
Mi alzai e mi pulii le dita sporche di terra sui pantaloni. Sospirai. Dovevo essere calma.
<allora Lupson, sarò calma, ma tu dimmi perché cazzo sei qui?> dissi mostrandogli i miei occhi maggiormente rossi.
<hai levato la regina Sandra dal suo trono, e ora il mondo degli Inferi è caduto con te> disse con me.
<non devi più nominare il suo nome> dissi con decisione
<ah, ok, mi scusi> disse prima di trasformarsi in umano. Non capii il perché di quella scelta fino a quando Morgan non me la ritrovai attaccata alla mia maglietta.
<ti stavo cercando> disse con la voce che tremava.
<oh, tranquilla, sono qui adesso, ma perché non vai a giocare un po'?> dissi cercando di mandarla via. Sentii uno spostamento d'aria vicino a me e, quando mi girai, trovai Bucky davanti a me, per proteggermi con il suo braccio di vibranio. Quello stronzo di Lupson mi aveva lanciato una palla.
<grazie James> dissi
<prego Stark> mi rispose con un sorrisetto furbo
<viene Morgan, andiamo, mi devi ancora presentare tutte le tue Barbie!> esclamò Luna venendo a prendersi Morgan, e io la ringraziai con lo sguardo.
<bene Lupson, ricordati che hai cominciato tu> dissi, e poi, prendendo la rincorsa, gli saltai sulle spalle, facendolo cadere di schiena.
gli rimasi seduta sul petto, e prima che potesse fare qualcosa con la magia, usai i miei poteri per bloccarlo. Con l'aria gli bloccai i polsi sopra la testa, e con il fuoco feci diventare l'aria più calda, in modo che gli brucasse leggermente i polsi. Con la mano sinistra mi girai e gli bloccai il resto del corpo.
<Lulabell, potresti sentire dove stra cazzo è mia sorella?> urlai per il tanto sforzo che stavo mettendo per compiere quell'azione.
<sono qui, ma che succed-?> non finì la frase per come era rimasta scioccata.
<cazzo> disse poi.
<al posto di state lì ad ammirare le mie grandi doti, potresti gentilmente venire qua ad aiutarmi o vuoi pure che ti porto un pacco di popcorn?> dissi ironica.
<calmati> usò anche lei i suoi poteri per bloccarlo e solo al quel punto potei alzarmi da sopra di lui.
<Revertar ad te et ad familiam tuam , et ad id quod nunc feci non limitabo me , sed collidam cum heredibus tuis .> disse il demone si cui ero seduta fino ad ora.
<Habebis super corpus meum> gli risposi.
<che ha detto?> chiese Lara non capendo il latino.
<Tornerò da te e dalla tua famiglia, e non mi limiterò a ciò che ho fatto ora, ma mi scontrerò con i tuoi eredi.> dissi parola per parola.
<e tu che gli hai risposto?> chiese leggermente preoccupata
<che dovrà passare sul mio cadavere> dissi guardandolo.


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SPAZIO AUTRICE
E DOPO MILLE ANNI SONO RITORNATAA.
questo capitolo è da un bel po' che lo stavo scrivendo, ma per colpa della scuola ho avuto dei "problemini" a finirlo, ma nonostante tutto eccomi qua, CON IL PRIMO CAPITOLO DEL 2023. AUGURI DI BUON ANNO IN RITARDOOOOOOO.
ok, tutta questa euforia non so da dove esce, ma nonostante ciò spero che il capitolo vi sia piaciuto.
~vio

Due metà che combaciano // Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora