CAP. 43 - tempo

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2 anni dopo

Ritornai a casa da lavoro e mi arrivò un messaggio da parte di Ned.

Il tipo sulla sedia💺
Ehy, Nick, ti va di andarci a prendere
un gelato al centro commerciale?
Non ho niente di meglio da fare se te
lo stesso chiedendo.

io
bhe, ok, ci sto, esco di casa e
arrivo.

Mi disse che andava bene e che lui era già lì, tipico di Ned. Andai a piedi visto che non distava molto. Anche se tutta la gente sapeva chi ero io, riguardo i miei poteri, tutti appena passavo mi guardavano e si sussurravano qualcosa, ma ormai mi ci ero abituata. Arrivai al centro commerciale e vidi Ned seduto di spalle su una panchina.
Silenziosamente gli andai dietro, e gli urlai. Lui saltò e si girò di scatto verso di me con una mano sul petto.
<ti avevo avvertito che la mia vendetta arrivava> gli dissi ridendo.
<ti ricordi ancora quella volta che ti ho sporcato il naso con il gelato?!> mi chiese scioccato.
<oh sì, eccome se me lo ricordo> Gli dissi mentre entravamo nella gelateria. Io presi fior di latte e cioccolato, mentre Ned prese limone e fragola. Con i gelati in mano giravamo il negozio senza fare nulla. Finii il mio gelato e buttai il tovagliolo in un cestino lì vicino. Ned lo aveva già finito, ma io sono sempre la più lenta per mangiare un gelato.
Parlavamo del più e del meno, fino a quando non udimmo delle grida, e corsi per vedere. Essendo un Avengers è il mio "lavoro". Andai nel luogo da dove provenivano le grida e quando vidi cosa c'era non capii pienamente il senso delle grida. Ned arrivò faticosamente, e io mi infilai tra la folla. Quest'ultima mi fece passare subito.
Davanti a me c'erano un uomo, una donna e una ragazza. Erano vestiti... strani, tipo come se si fossero vestiti d'epoca. Mi ci volle un po' per realizzare, ma non capii come fosse possibile. Rimasi scioccata. Mi avvicinai lentamente.
<ehm, salve> dissi richiamando la loro attenzione.
<dove ci troviamo? e chi è lei?> chiese riferito al luogo e all'uomo con loro.
<vi trovate in un centro commerciale di New York> dissi io calma.
<chi è lei?> scandì la donna.
<io sono Howard, chi è lei?> disse l'uomo
<io sono Winnifred, perché sono qui?> chiese sta volta riferito a me.
<smettetela di filmare> ordinai a tutta la folla, e levarono tutti i telefoni.
<siamo nel 21° secolo signora> gli gli dissi, ormai ero vicino a loro.
La ragazza spalancò gli occhi sorpresa.
<volete venire a casa mia, così vi spiego meglio?> gli chiesi, ed annuirono tutti e tre, anche se un po' titubanti. Passando accanto a Ned gli mimai con la bocca un 'dopo ti scrivo', mentre la gente ci guardava andare via.
<allora, io mi chiamo Nicole e ho 22 anni> gli dissi appena usciti, tanto per rompere un po' il ghiaccio.
<io sono Rebecca> mi disse la ragazza, e io sorrisi felice visto che si stava iniziando a fidare, credo.
<siamo nel 2021, voi da dove venite?> gli chiesi
<dal 1943, a Brooklyn> disse sconvolta Winnifred
A sentire quella città mi venne in mente Bucky, e le lacrime tentarono di uscire, ma le bloccai.
<bel paese> dissi cercando di mantenere un tono di voce normale.
<si, lo era> disse la donna.
<se volete domani ci potremmo andare, non dista molto> gli dissi mentre aprivo la porta di casa. Li feci entrare rassicurandola che non li avrei uccisi e poi mi richiusi la porta alle spalle. Rebecca andò a giro per il soggiorno, e si fermò davanti una foto. Chiamò la mamma ed essa la guardò con gli occhi lucidi.
<James...> sussurrò, ma io lo udii. Andai da loro e mi misi a guardare la foto.
<lo conoscete?> gli dissi con voce quasi tremante.
<si, era mio fratello> disse con la voce tremante Rebecca. A quel punto la lacrima che tanto minacciava di uscire scese, contagiando pure le altre lacrime.
<come ha fatto a sopravvivere, era morto!, e come fate a conoscervi> disse Winnifred.
<é-é una storia lunga, poi ve la racconterò di sicuro, per ora pensate solo a rilassarvi> dissi mentre mi asciugavo le lacrime e me ne andai in bagno. Howard si era isolato da noi, e si era rinchiuso nella camera che gli avevo dato.
Chiusi la porta a chiave e guardai il mio riflesso allo specchio. I capelli arancioni arrivavano poco più in giù delle spalle, e le lentiggini sul naso erano più visive.
Misi la mano dentro la maglia e tirai fuori una collanina. Me la aveva data Bucky. Si trattava di una catenina con due piccole targhette con tutti i suoi dati. Da allora non me la tolsi più. Mi sciaquai il viso e ritornai in soggiorno. Rebecca si guardava in giro curiosa. Solo in quel momento vidi quanto somigliava a suo fratello.

<allora, avete fame?> chiesi facendo girare Rebecca e sua mamma verso di me.
<ora che mi ci fai pensare...> disse Rebecca facendomi ridere.
Mi avvisi ai fornelli, ma Winnifred si alzò per andarci lei.
<no, cucino io tranquilla, oggi pensa solo a rilassarti> lei annuì e rimase seduta alla penisola per aspettarmi.
<adoro i tuoi capelli> mi disse Rebecca facendomi sorridere.
<grazie>

Dopo che gli cucinai qualcosa di buono presi un piatto e mi incamminai verso il corridoio. Bussai alla porta di Howard due volte, e dopo che mi disse di entrare, entrai.
<ciao, non so se avevi fame, però ho cucinato pure per te> gli dissi cortese mentre appoggiavo il piatto sulla scrivania. Poi il telefono mi squillò. Lui mi guardò stranito.
<niente, è mio padre, lo chiamerò dopo> gli disse mentre riagganciavo. Poi uscii dalla stanza, concedendogli il tempo di riflettere.

<hai sorelle? figli? nipoti?> mi chiese felice Rebecca.
<Rebecca, calma, lasciala riposare> disse Winnifred.
<no no, tranquilla. Comunque sì ho due sorelle, no non ho figli e si ho un nipote> dissi rispondendo alle sue domande <vuoi chiedermi qualcos'altro?> gli chiesi mentre gli si illuminavano gli occhi.
<davvero?> mi chiese felice, e io annuii.
<quanti anni hanno le tue sorelle?>
<una 22 anni come me e l'altra 5>
<come si chiamano?> mi chiese interessata. La mia vita era veramente così interessante?
<Lara e Morgan>

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SPAZIO AUTRICEE
bene, non sono morta, ma ho veramente troppo cose da studiare e non riuscivo ad alternare il tempo tra wattpad, il mio cane e scuola.
vi lascio l'abito da discoteca per Pikachu

diciamo che potrei andare a lavorare da intimissimi come designer per pigiami HAHAHAH e niente vi saluto~vio🌹🥀

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diciamo che potrei andare a lavorare da intimissimi come designer per pigiami HAHAHAH
e niente vi saluto
~vio🌹🥀

Due metà che combaciano // Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora