Non mi piacciono le urla. Non mi sono mai piaciute. Appena sentii la voce di mio padre urlare il nome di mio fratello, mi rinchiusi nell'armadio in mezzo ai miei vestiti. Mi tappai le orecchie e iniziai a pensare a dolci melodie provenienti da mille violini. Avrei voluto prendere il mio e suonare qualcosa, ma non volevo attirare l'attenzione.
Oh... Potrei andare da Kin...
Kin era la mia migliore amica, la figlia di zio Shizu e zio Hiiragi. Io, lei e suo fratello, che era tra i migliori amici del mio, di fratello, facevamo sempre un sacco di cose insieme, ma dopo la separazione dei loro genitori, i gemelli erano andati a vivere in due appartementi diversi, anche se solo temporaneamente, per prendersi un po' di tempo da soli. Kin viveva con Shizu, mentre Ko con Hiiragi.
Mi alzai dalla mia pila di vestiti tutta convinta, presi le prime cose che si erano infilate sotto i miei piedi e mi vestii. Essendo ancora piccola, non potevo andare in giro così, senza chiedere niente a nessuno, perciò cercai di fare molto piano per non farmi scoprire e uscire senza dover parlare con nessuno. Il mio piano aveva funzionato finché Shin non uscì dalla sua porta.
"Cazzo..." sospirai, guardandolx.
"Hmmm... Dove vai, sorellina?" sorrise, appoggiandosi allo stipite della porta con la spalla sinistra.
"Da Kin... Per favore, copriti la pancia, mi viene freddo solo a guardarti..."
Lxi sbuffò. Era sempre mezzx nudx, cosa ci dovevo fare io?
"Sembri papà. Comunque non puoi uscire a quest'ora da sola, soprattutto non con questa pioggia. Ti accompagno."
Sorrisi appena, menomale che Shin era più loscx di me.
"D'accordo... cambiati però."
Alzò gli occhi al cielo, e non mi ascoltò. si mise un cappotto sopra i vestiti praticamente inesistenti che aveva addosso, e mi prese la mano, camminando felicemente per la strada con il suo ombrello molto appariscente.
"Tu... non sei turbatx per... i Kaji?"
Mi guardò.
"No, in effetti... Non mi importa, insomma, tutto si risolverà... È inutile renderla più difficile arrabbiandosi e struggendosi."
Socchiusi la bocca. "Sei così saggix, Shin..."
Mi strinse la mano con una risata mentre salivamo sull'autobus, poi restammo in silenzio.
"Kin starà bene, vero? Non sono un'insensibile, a presentarmi alla sua porta per chiederle aiuto morale?"
Una domanda che mi tenevo dentro da un po'. Eravamo quasi a casa Yagi, quindi era già troppo tardi per tornare indietro, però dovevo saperlo.
"Hmm... Potreste condividere i vostri dolori, come i veri amici, bla bla bla."
Risi. "Okay, ho capito. Uhhhh... Suoni tu?"
Sentimmo il rumore del campanello anche fuori dalla porta, e poi i passi di chi ero sicura fosse zio Shizu.
Non mi sbagliavo, e uno stanco viso perennemente arrabbiato aprì la porta.
"Oh, Reshui, Shin... Entrate pure. Siete qui per Kin?"
Rispose Shin. "Beh, lei sì. Se non è un problema, io vorrei usare il tuo divano finché queste due non finiscono la loro piccola rimpatriata..."
L'angolo della bocca dello zio si alzò quasi impercettibilmente. Sorrisi anche io.
"Certo che no. Lasciate le scarpe qui, Kin è nella sua stanza, vai pure."
Annuii, e corsi sulle scale per andare dalla mia migliore amica.
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It's a Family Matter (Given ITA)
FanfictionOrmai i nostri adorati personaggi di Given sono mariti, mogli e genitori. Essendo molto legati, sono rimasti tutti amici, e i loro figli si conoscono tra di loro come se fossero fratelli. Tra amori, dolori e avvenimenti inaspettati, l'adolescenza di...