Himari
Appena arrivata a casa di Hitoshi, cercai mia sorella e quando la trovai fu abbastanza scioccante.
Lei e Hitoshi erano insieme e ridevano. Non mi avevano ancora visto, e così potei vederli mentre si baciavano. Rimasi bloccata sulla porta.
"U-uh-"
Si girarono entrambi, e Omitsu si alzò.
"M-ma che state facendo? Non ti piaceva Yuki...?"
"Sì, e lui sta dietro a quella troia, e poi faccio quello che voglio!" Nonostante stesse dicendo quelle cose, il suo viso rosso e il suo tono di voce dicevano altro.
"Ma Hitoshi è il suo migliore amico..."
Lui si inchinò alle mie parole, con un sorrisino divertito.
"Sì, e allora? Mi sta aiutando in questo momento difficile. Ora torniamo a casa con papà e dimentichiamo tutto ciò."
Sospirai, con le lacrime agli occhi.
"Pensavo di conoscere almeno te.. Invece sei come tutti gli altri." Corsi via, e mi ritrovai rannicchiata sul tetto della casa, a piangere. Nessuna delle mie sorelle si apriva più con me e io non potevo aprirmi con loro, e Koi, con cui avevo legato abbastanza, adesso stava solo dietro a Shin. Erano due poli opposti, e lui era il mio nuovo fratellone. Non avevo neanche lui.
"Perché piangi?" Una voce flebile mi raggiunse da dietro, e mi affrettai ad asciugarmi gli occhi.
"Heh... Ciao Minori..." Sorrisi dolcemente, asciugandomi gli occhi. "È... mia sorella e tuo fratello..."
"Ah, mio fratello. Non dire nient'altro, ti capisco." Si sedette vicino a me.
"Lo odi così tanto?" Cercai di distrarmi.
"Sì. Io lo so come ti senti, Himari... Mi sento così ogni giorno da sempre. Hitoshi è il protagonista della famiglia e non fa altro che usarmi come un appoggino mentre si gode tutte le attenzioni dei nostri genitori. A volte penso che smettere di esistere o non essere mai esistiti sarebbe molto meglio. Ti fanno credere di essere una famiglia felice, ma in realtà ti stanno uccidendo piano piano perché sono tutti troppo egoisti. Ho cercato di scappare molte volte e ho cercato anche di non pensarci e vivere la mia vita senza di loro. Mi hanno rovinato tutti i rapporti e non riesco piu a fidarmi di nessuno. A volte vorrei solo smettere. Di stare qui, di provarci, di continuare a parlare..."
Mi si accese una lampadina sopra la testa, e mi sistemai.
"Hey, avresti voglia di... tornare a casa con noi?"Koi
Portai una tazza di tè a Shin. Eravamo a casa di mio papà, e stavamo discutendo della questione bambino. Ormai era passata una settimana da quando avevamo parlato con mio padre, e ci eravamo confrontati con Haruki che ci aveva raccontato del suo tragico aborto naturale. Entrambi sostenevano che sarebbe stato troppo presto se avessero avuto quel figlio che li aveva colti di sorpresa. Nessuno dei due aveva abortito volontariamente, ma entrambi dissero che sarebbe stata la cosa giusta da fare.
Anche per me.
Non sarei dovuto nascere, aveva detto mio papà.
Mio padre e io non avevamo il migliore dei rapporti.
Sentirsi dire che sarebbe stato meglio senza di me, però, mi aveva fatto comunque male.
Sotto sotto, speravo che Shin tenesse il bambino. Così poteva venire al mondo, come avevo fatto io. Non avevo la vita migliore, ma ne avevo comunque una.
"Tuo papà ha ragione... Anche se sei nato tu, e ti vuole bene, non era pronto... Anche
Haruki ha detto lo stesso... Forse non è una decisione cosi difficile. Sono unx ragazzx. Non dovrei avere un figlio." Vidi già le sue mani andare ad asciugarsi le lacrime, ma io gliene presi una e la baciai.
"Shin... Devi fare quello che vuoi." Sorrisi. "Non farti influenzare dalle opinioni degli altri. Però... È tempo che il padre lo sappia."
"Non posso dirlo a Shizu... Gli rovinerei la vita."
"Se fossi io, vorrei crescere un bambino con te."
Calò il silenzio, e realizzai di aver detto una cosa un po' troppo grande.
"Ehm, scusa... Intendevo... Che se vuoi crescerlo, ti aiuterei... A-anche se non fossi lui, ecco... Sai che sono qui per te... Sei brillante, maturx, bellissimx... meriti di tutto..."
Mi abbracciò subito, con un piccolo sorriso.
"Grazie, Koi... Oltre a un bel faccino e a un bel fisichetto hai davvero anche un bel cuore. Ti sarò eternamente gratx." Mi diede un bacio sulla guancia, e io arrossii. Lx sentii sospirare subito dopo.
"Andiamo da Shizu... Questa storia finisce oggi."Shizu
"A-ah." Erano cinque minuti che stavo cercando di processare ciò che Shin mi aveva detto. La mia testa era arrivata alla conclusione più logica. "Uhm... Quindi ti devo... A-accompagnare alla clinica?"
"Beh, io non so se voglio abortirlo."
Scoppiai. Mi misi in ginocchio, prendendo le sue mani.
"Shin, ti prego... questa cosa non può essere pubblica, devi assolutamente abortire, l'hai già detto a troppe persone e ne va di tutta la mia vita. Hiiragi vuole passare più tempo con me e con i bambini e io e te dovevamo solo divertirci un po'. Per favore... Tuo padre mi ammazzerebbe, e ci è già andato vicino... Ti prego, non puoi avere questo figlio."
Lx guardai con occhi supplicanti, non potevo permettermi di avere un figlio con unx ragazzinx.
Sospirò e basta, lasciando le mie mani e incrociando le braccia.
"Che io abortisca o meno, lo sapranno tutti prima o poi. Volevo già abortire, ma grazie per renderlo così facile. E grazie del supporto." Si alzò, e sentii una fitta al cuore. Se ne andò insieme al ragazzo biondo, senza che io potessi aggiungere una parola.Hitoshi
Yuki era spuntato davanti alla porta del bar a cui lavoravo proprio mentre stavo chiudendo, e sinceramente mi aspettavo tutti i pugni che provò a tirarmi. Si dice provò perché ero molto più forte di lui, perciò dopo qualche schivata gli presi un braccio e glielo portai dietro la schiena, sbattendolo di faccia sul bancone mentre lui parlava sottovoce.
"Come hai potuto farti Omi? L-lo sai che la amo..." gemeva piano dal dolore, inutile dire che era estremamente eccitante.
"Io amo te, Yuki. Direi che siamo pari, huh?"
Lo vidi stringere gli occhi.
"N-no, Hitoshi... Le hai tolto la sua prima volta con qualcuno che ama e... Hai perso tutta la mia fiducia."
"Ah... È così? Perché, pensi che a me lei non piacesse? Sono cazzi miei e di Omi. Pensi che non mi possa piacere la stessa ragazza che piace a te? È una bellissima ragazza e lei ha voluto farlo con me. Non ti basta? Vuoi i dettagli?" Ero troppo arrabbiato. Con lui, per non avere mai ricambiato i miei sentimenti.
Mi abbassai vicino al suo orecchio, e sapevo di aver perso il controllo.
"Vuoi sapere come mi ha pregato di strapparle i vestiti perché voleva dimenticare te?"
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It's a Family Matter (Given ITA)
FanficOrmai i nostri adorati personaggi di Given sono mariti, mogli e genitori. Essendo molto legati, sono rimasti tutti amici, e i loro figli si conoscono tra di loro come se fossero fratelli. Tra amori, dolori e avvenimenti inaspettati, l'adolescenza di...