"Ah... Mi mancava farlo con te." Feci un piccolo sorriso ad Akihiko, portando la sigaretta alla bocca e facendo un tiro, buttando lentamente fuori il fumo.
"Non dirlo così..." Ridacchiò, e mi guardò anche lui. Eravamo fuori dal mio appartamento, seduti uno accanto all'altro con le schiene appoggiate alla porta.
Koi era appena uscito, e Akihiko aveva deciso di rimanere da me per cena.
"Mh, in effetti, ora che mi ci fai pensare, mi manca fare anche quello con te." Mi diede un colpetto sulla gamba.
"L'ultima volta che l'abbiamo fatto è successo Koi. Mi sa che non è un'ottima idea."
Mi avvicinai a lui, accarezzandogli una guancia coperta da un leggero strato di barba rasata male.
"Quindi mi stai dicendo che vorresti, non fosse per la mia incredibile fertilità? Insomma, lo capisco, tuo marito ti ha mollato e vedermi dopo tutto questo tempo ti fa sentire molto eccitato, hm?"
Si alzò in piedi, buttando la sua sigaretta per terra e pestandola, poi si accucciò davanti a me. "Haruki non mi ha mollato. È dovuto scappare via perché tu ci hai stravolto la vita con questa cosa. E anche se mi avesse mollato, odierei farlo con la persona che ha nascosto un figlio da me per un'eternità."
Sospirai. La verità è che avevo scoperto di avere Koi quando mi ero trasferito in America. Lui era felice con Haruki, e io non me la sono sentito di renderlo triste ancora una volta, mi avrebbe odiato. Si erano sposati e avevano avuto tre bellissimi figli, ma ormai era troppo tardi per dire qualcosa, però Koi continuava a voler conoscere suo padre. Io, sinceramente, avevo ancora una ferita aperta, Akihiko era il mio vero amore e avevo rovinato tutto. Avremmo potuto essere una famiglia felice, io, lui e Koi. Ma non era stato così, ed era colpa mia. Non riuscivo ad andare a vedere la persona a cui avevo fatto così tanto male. Perciò, avevo ritardato tutto, procrastinato come potevo, finché Koi non mi aveva convinto. Ero felice che andassero d'accordo, e che Aki stesse sacrificando tante cose per stare con noi, ma mi faceva solo pensare a tutte le opportunità che avevo lasciato scappare.
"Lo sai... Sono fatto così." Mi alzai anche io. "Comunque, se Haruki ti ama così tanto e tu mi odi così tanto..." Lo guardai dall'alto. "Perché sei qui con me?"
Quella stessa sera, mi ritrovai dietro una macchina a guardare una delle scene più strazianti della mia vita.
Akihiko era poco lontano da me. L'avevo seguito. Era sotto a casa Yatake, con un mazzo di fiori in mano e un sorriso speranzoso in faccia. Vidi Haruki aprire la finestra e guardare giù.
"Aki? Ti ho detto che ho bisogno di temp-"
"Vieni giù. Mi manchi come l'aria, Haru, ti amo più di qualsiasi altra cosa, perciò torna da me! So che ho fatto degli errori e sono pronto a darti tutto me stesso, ma adesso ho solo bisogno di baciarti, per favore... Senza di te sono perso..."
Poco dopo, erano davanti a me, a piangere e a scambiarsi baci dolci.
"Come hai comprato questi fiori? Sono davvero belli..."
"Non li ho comprati, li ho raccolti... solo per te... C'è anche una foglia che viene dall'albero dove ci siamo messi insieme..."
Vidi Haruki asciugarsi le guance. "Dio, ti amo... Scusa se sono scappato via... So che è un periodo difficile, probabilmente più per te che per me... E so che vedere Ugetsu non è facile per te, dopo tutta la storia..."
Akihiko annuì, e si baciarono di nuovo. Strisciai contro la portiera, lasciando che anche le mie lacrime mi bagnasserò il viso, il collo, e le maniche che cercavano di fermarle.
Ugh... Il tempo non aiuta per un cazzo...
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It's a Family Matter (Given ITA)
FanfictionOrmai i nostri adorati personaggi di Given sono mariti, mogli e genitori. Essendo molto legati, sono rimasti tutti amici, e i loro figli si conoscono tra di loro come se fossero fratelli. Tra amori, dolori e avvenimenti inaspettati, l'adolescenza di...