yagi pt. 3 - shizusumi

11 1 0
                                    

"Che cazzo succede?!" Entrai in casa Uenoyama insieme al padrone e alla famiglia che viveva insieme a loro. Fui il più veloce, e i sei che mi seguivano mi seguirono. Ritsuka era stato avvisato del litigio. In un attimo presi entrambi i miei figli per le orecchie.
"Giuro, ha iniziato lui! Io non ho fatto niente!" Yuki supplicava il padre di credergli, ma non ne aveva bisogno. Sapevamo tutti chi avesse iniziato. I Kaji si misero un po' in disparte mentre Ritsuka andava a guardare le ferite del figlio.
"Ti sei scopato mia sorella, che cazzo significa 'niente'?" Urlò Ko.
Scese un silenzio tombale.
Vidi Omitsu guardare Yuki, poi mia figlia, poi chiudersi nella stanza di Reshui, che era ancora fuori in corridoio.
"La stessa cosa vale per te, smettila con questa storia, cazzo!"
"Zitto, Ko, giuro che ti mando a lavorare come un cane se continui a rompere il cazzo a delle persone che non hanno fatto altro che starti accanto." Al mio commento, rimasero tutti zitti, e io mi girai.
"Arrivederci, zio Shizu~!" Non calcolai Shin. Fuori dalla porta, diedi uno schiaffo a Ko.
"Hai sedici anni, Cristo santo, non hai ancora imparato a stare al mondo?"
Lui abbassò la testa. "Voglio il papà. Riportami da lui, per favore." Gliene diedi un altro.
"Papi, basta..." Kin si era liberata dalla mia presa, e stava già abbracciando il fratello.
"Nessuno va da Hiiragi stanotte. Starete tutti e due a casa con me. Ko, sei in punizione. Non hai idea di quanto io sia incazzato."
"Ma papà, ho solo difeso la mia gemella..."
"La prossima volta fallo senza toccare il figlio dei miei migliori amici." Mi avviai verso la macchina, ma mi aspettava una sorpresa non molto gradita.
"Oh? Ragazzi!" Non avevo mai visto Hiiragi così distrutto. Certo, il suo viso si era illuminato appena aveva visto i gemelli. Ma poi il suo sguardo si posò su di me, e la luce nei suoi occhi diventò un patetico tentativo per cercare di nascondere i suoi veri sentimenti miserabili. Dietro di lui, Mafuyu, dalla faccia presumevo molto preoccupato.
Non ci vedevamo da mesi. Aveva ragione ad essere preoccupato. E in quel momento, ero così imbarazzato ed arrabbiato che non cercai nemmeno di essere gentile. Decente.
"Stanno venendo a casa con me." Lui, che stava andando ad abbracciarli, si fermò.
"Ko è in punizione." Aprii lo sportello della macchina, entrando al posto del guidatore e non salutando né lui né il rosso.
"Oh..." Sentii solo questo, prima che i miei figli salissero in macchina.
"Kin. Yuki ha diciotto anni e tu sedici. Che cazzo ti è saltato in mente? Ko. La prossima volta ci pensa papà."
"Che cazzo vuol dire? Parli tu che ti scopi Shin un giorno sì e l'altro pure! Io posso fare quello che voglio!"
Strinsi il volante.
"Quello che succede tra me e Shin sono affari nostri. Non sto più con vostro padre e sono adulto abbastanza da fare le mie scelte."
"Sei solo un pezzo di merda. Lo sai che il papà vorrebbe stare con te? Che lo hai fatto soffrire infinitamente? Per cosa? Per degli stupidi capricci? Se venisse a sapere di te e Shin si ucciderebbe!" Ko mi urlava addosso, ma non mi interessava.
Fermai la macchina.
"Cosa? Hiiragi ha detto questo? Che vorrebbe stare con me? Ma l'ha deciso lui, di separarci..."
"Era solo una cosa del momento! Lu-"
"Beh, non si può tornare indietro adesso."

It's a Family Matter (Given ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora