ueki pt.1 - hitoshi e minori

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Minori

Non mi sorprendeva più, ormai, entrare in camera di mio fratello e trovarlo con entrambe le mani sotto le coperte, una ad altezza bacino, che si muoveva su e giù, e una ad altezza petto, che gli faceva inarcare la schiena ed emettere gemiti che poteva benissimo trattenere, se solo avesse voluto.
Mi impegnai a fare tanto rumore con la porta, così da farlo smettere, ma lui mi guardò e basta, labbro inferiore catturato dai denti e occhi velati dal piacere.
"Che schifo, Hitoshi." anche la mia reazione, ormai, era sempre la stessa. Forse era perché avevo quindici anni e quelle cose erano ancora un po' taboo, però non mi sembrava normale masturbarsi davanti al proprio fratello...
"Cosa c'è, fratellino? Sono impegnato..." Non so quale Dio mi fosse venuto incontro, ma Hitoshi tolse le mani da sotto le coperte e le mise dietro la propria testa. Che schifo, di nuovo.
"Papà mi ha detto di dirti che Yuki arriva oggi."
Il suo viso si illuminò, ed ero anche sicuro di aver visto un altro movimento da sotto le coperte, un po' più a sud...
"Davvero? Ma non mi avevano detto niente..."
"Beh, ecco. Sì. Dormirete insieme, sia chiaro. Io voglio la mia stanza. Non segarti davanti a lui, per piacere..."
Il suo sguardo si spostò sul soffitto.
"Hm, preferirei farmi segare da lui..." alzai gli occhi al cielo.
"Che schifo, Hitoshi."

Hitoshi

La mia sessione di divertimento in prima persona divenne ancora più intensa una volta saputo dell'arrivo di Yuki. Stavo già pensando a lui, ma non era la stessa cosa. Cazzo, avrei dormito con lui e non vedevo l'ora. Parlando seriamente, Yuki era il mio migliore amico da sempre. Suo padre e mio padre si conoscevano fin dalle superiori, e quando ci avevano fatto conoscere da piccoli eravamo subito andati d'accordo. Col passare degli anni, però, una cosa aveva tirato l'altra e mi ero innamorato di lui. Mi aiutava coi compiti, e nel sentire la sua voce imbarazzata (Yuki si vergognava di essere intelligente, anche se non avevo mai capito il perché) il mio cuore si scioglieva, e poi mi parlava di ragazze, e si vedeva che non era portato. Il mio sogno era quello di fargli realizzare la sua sessualità. E che fosse gay. Se non gay, bisessuale, come me. Avremmo fatto una threesome da urlo... Io, Yuki, e una bella ragazza...
No, mi dovevo calmare, stava arrivando. Appena suonò il campanello, corsi alla porta, aprendola e fiondandomi tra le sue braccia.
"È appena finita la scuola e già vieni a rompermi il cazzo a casa, Uecchi?" alzai la testa verso di lui, ridacchiando alla sua espressione imbarazzata.
"Uh... Pensavo ti facesse piacere vedermi."
"Sto scherzando, tesoro... Vieni, andiamo in camera mia, puoi lasciare le tue cose... Ciao, zio Ritsuka!"
Uenoyama senior mi fece un cenno. Caspita, erano proprio uguali. Forse avevo una cotta per l'amico di mio padre...
Scossi la testa, correndo in camera insieme a Yuki, che si sedette sul mio letto.
"Allora... so che hai tanto da raccontarmi."

It's a Family Matter (Given ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora