uenoyama pt. 3 - mafuyu

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Chiusi gli occhi, sentendo la sua mano accarezzarmi la guancia destra, e poi la spalla, il braccio, la mano, le punte delle dita.
"Sono qui con te..."
Cercai di abbozzare un sorriso. Almeno di disegnarne il contorno. Mio figlio aveva ragione, si meritava spiegazioni, dal suo punto di vista eravamo solo degli amici ingrati ed egoisti che avevano lasciato andare in rovina la famiglia della sua migliore amica, ma per me non era così facile spiegare. Non in quel periodo, almeno. Era tutto troppo, tra le liti di Shizu e Hiiragi, i problemi dei Kaji e il lavoro.
Nella mia testa era tutto troppo, sempre, ma con tutto ciò stava diventando insopportabile.
"Ritsuka..." sentii un piccolo sussulto.
"Amore?" aveva un tono speranzoso.
"Devo scrivere." mio marito buttò fuori il respiro che stava trattenendo da pochi secondi. "Devo scrivere una canzone, altrimenti rimarrò bloccato."
Aprii gli occhi, il dolore dietro le palpebre non era poco, ma dovevo guardare negli occhi l'uomo che mi era stato accanto per anni.
"Certo, Fufu. Vuoi carta e penna? Vuoi la chitarra?"
Scossi la testa.
"Tu tienimi la mano." Un'onda di ispirazione mi si infranse addosso. Le parole mi balenavano davanti agli occhi, una ad una, seguite da una melodia, ed ero tornato a cantare su un palco per la prima volta.
Ero tornato al nostro primo bacio.
Guardai Ritsuka.
Era sempre stato lui a prendersi cura di me, io non mi sentivo mai abbastanza, ma lui mi aveva seguito sotto il cielo limpido e sotto le tempeste.
Rimaneva forte per me, anche quando sapevo che voleva urlare e piangere contro un cuscino.
"Ti amo, lo sai?" vidi il suo viso illuminarsi.
"Mai quanto me."

It's a Family Matter (Given ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora