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Il sabato delle qualifiche era tutto completamente bagnato, la pioggia non aiutava affatto i piloti.

Nella parte finale delle qualifiche l'asfalto cominciava a migliorare, Lewis fece un buon tempo, conquistando così la novantesima pole nella sua carriera in Formula1, seguito da Bottas e Lance Stroll.

Lewis si sistemò prima di andare a lasciare qualche intervista.
Si fermò dalla giornalista di Sky, che non appena lo vide avvicinarsi si preparò ad intervistarlo.
Lewis avrebbe scommesso che dietro quella mascherina Mara stesse sorridendo, un sorriso enorme.
<ciao Lewis ben arrivato>
<ciao Mara, come va?> posò le mani sul divisorio che lo divideva dalla giornalista ed aspettò.

<alla grande Lewis! Allora, hai ottenuto la tua 90esima pole>
<si, sono molto felice per ciò, non ci sarei mai riuscito senza il nostro team e al loro ottimo lavoro>

Dopo qualche altra domanda, Lewis salutò Mara e continuò con le interviste, poi tornò dentro la sua stanza e si cambiò per poter tornare in hotel.

<come ti sei qualificato?> domandò Klara non appena Lewis si tolse le scarpe.
<parto in pole> le rispose sorridendole.
<ciao Roscoe!> esclamò andando incontro al cane per poterlo riempire di coccole e di baci.

<cosa faremo dopo? La prossima gara è fra qualche settimana>
<cosa vorresti fare?> rispose con un'altra domanda sedendosi sul bordo del letto.

<vorresti fare qualcosa?>
<beh è da tanto che non vado in bici>

<oh aspetta mi sta chiamando mamma> lo interruppe Klara vedendo lo schermo illuminarsi, lui annuì, la lasciò andare in terrazza dove rispose a sua madre.

<hey tesoro, come va?>
<tutto bene, voi? Scott come sta?>
<per ora non ha avuto altre crisi, giovedì dovremmo tornare in ospedale vogliono visitarlo di nuovo prima di poter cominciare le chemio>

<mamma come farete a pagarle?> domandò preoccupata.
<un modo lo troveremo tesoro, ci vediamo quando tornate in Inghilterra?>
<si, vorrei tanto aiutarvi...> borbottò pensando al famoso patto con Lewis, probabilmente non sarebbe mai servito nulla, per quanto felice fosse con lui, il pensiero di suo fratello la torturava ogni giorno.
Ma non avrebbe mai immaginato che Lewis l'aveva osservata tutto il tempo, notando il suo volto trasformarsi nella tristezza più assoluta.

Chiunque avrebbe capito che qualcosa non andava.

La domenica mattina arrivò molto in fretta, Lewis si alzò presto per potersi allenare un po' prima di andare, mentre Klara si alzò poco più tardi trovandolo disteso a terra a fare qualche flessione <chiamo per farci portare qualcosa da mangiare ti va?> domandò lei strofinandosi gli occhi lucidi.
Lui annuì e si levò da terra <vado a darmi una sciacquata veloce>

La colazione arrivò proprio nel momento in cui Lewis uscì dal bagno con soltanto un asciugamano legato intorno alla vita <vestiti un po' pesante, a quanto pare pioverà per un bel pò oggi> disse guardando il telefono.

Fecero colazione con un po' di frutta dopo che Lewis si era messo almeno un paio di mutande e una tuta per restare comodo.

<come te la senti oggi?> domandò vedendolo spensierato mentre addentava uno spicchio di mela <stranamente bene, se lavoriamo come ieri andrà più che bene>

Klara indossò un maglioncino nero, che gli arrivava sopra all'ombelico, lasciando scoperta la piccola scritta che aveva tatuata poco sopra di esso. Un paio di jeans larghi, e poi finalmente potette indossare una delle giacche che aveva comprato il giorno prima;
Mentre Lewis indossò una felpa viola, proprio come i pantaloni e delle Dr.Martens;

Fuoco e Benzina | LH44Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora