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<dimmi che scherzi>

<no non sto scherzando Lewis..> rispose tremando, anche la sua voce stava cedendo.
<da quanto>
<due anni.. forse comincerà le chemio finalmente..>

Lui si avvicinò a lei, poteva notare i suoi occhi inumidirsi ad ogni parola che usciva dalla sua bocca <perché non me l'hai detto subito?>
<non pensavo che ti importasse, o almeno, che ti importasse quando ci siamo conosciuti... e ora, non volevo che questa cosa rovinasse questo> disse indicando entrambi.

Gli posò una mano sulla guancia e lei dolcemente ci si rilassò chiudendo gli occhi, ed in quel momento delle lacrime uscirono dai suoi occhi, inumidendo le sue ciglia e sciogliendo così il mascara.

<non avrebbe rovinato nulla, ti avrei fatta rimanere a casa però>
<per questo non volevo dirtelo, sei la mia unica distrazione in questo periodo, non farmi tornare a casa>

<va bene, ma se mai vorrai andare a casa> venne interrotto subito <se vorrò tornare a casa te lo dirò>

L'unica cosa che riuscì a fare fu, togliere la mano dal suo volto e stringerla fra le proprie braccia sentendola arrendersi al dolore, sul suo petto.
Riempiendo quella stanza con la sua sofferenza, riuscendo così a soffocare Lewis, che sentì il cuore sgretolarsi mentre la sentiva piangere fra le sue braccia.

<torniamo in hotel adesso> sussurrò al suo orecchio mentre non aveva ancora smesso di accarezzargli la testa cercando di calmarla.

<ti va di farmi guardare Enola Holmes?> domandò attirando la sua attenzione. Tolse il volto dal suo petto, aveva gli occhi gonfi, rossi, lucidi e lo stava guardando dritto nei suoi e accidenti, Lewis avrebbe voluto urlargli quanto fosse bella anche così.
<saresti disposto a guardarlo?>

<si, così starai un po' meglio> rispose asciugandole le guance rigate dalle lacrime.

Tornarono in hotel, dove Klara con passo pesante si sdraiò sul letto rannicchiandosi sopra le coperte <almeno metti qualcosa di comodo> borbottò Lewis vedendola così giù di morale.

Lei annuì ed entrambi indossarono qualcosa di comodo per poi stendersi sul letto, raggiunti poco dopo da Roscoe che si sdraiò fra di loro.
Mentre Klara era intenta a coccolare Roscoe, Lewis cercò il film alla tv e lo avviò attirando la sua attenzione.

<non è male, poi Millie è molto brava> le confessò stringendola a se quando Roscoe scese dal letto.
<Adoro Millie, in Stranger things recita da Dio> gli rispose.
<sai che l'ho conosciuta?> Klara stoppò il film, alzò la testa dal suo petto il giusto per guardarlo e aspettò che continuasse a parlare.
<2018, l'hanno invitata a fare un giro con me in pista. Era felicità ma anche spaventata, non faceva altro che urlare in auto- rise -ed io mi sono divertito a farla impazzire onestamente>
<hai fatto questi giri con altri come lei?>
<certo. Usain Bolt, James Corder e molti altri>

<sembra molto figo>
<vuoi provare?>
<se ti va> borbottò riavviando il film.
<organizzerò un giro> le rispose riprendendo a guardare la televisione.

Klara si addormentò durante i titoli di coda, e Lewis colse l'occasione per mandare un messaggio a Toto per chiedergli un consiglio.
Addormentandosi poco dopo la fine della loro conversazione.

Mentre facevano colazione Lewis ricevette una chiamata da Toto <dimmi tutto>
<ti ho organizzato il doppio giro, sulla pista di Silverstone, scegli tu il giorno e richiamami>
<grazie Toto, ti aggiorno> riagganciò e andò verso Klara.
<ho organizzato una cosa per queste settimane> lo guardò aspettando <vorrei che Scott venisse con noi, non è niente di faticoso, mi serve sapere quando potremmo rubare tuo fratello>
<Lewis...>
<non è nulla, staremo attenti>

<giovedì ha l'ultima visita per vedere se possono cominciare con le chemio...> mormorò chinando il capo <allora sabato partiamo va bene, ora ti riporto a casa, poi tornerò a prendervi>
<non dovevi...>
<si invece e lo faccio con piacere. Adesso facciamo le valigie>

Sistemarono le loro cose e scesero giù trovando Angela ad aspettarli di fronte al furgone <che farete in questo tempo?> domandò curiosa aiutandoli a sistemare dentro le borse <torno a casa qualche giorno> le rispose Klara, mentre Lewis stava entrando dentro <è successo qualcosa? Si tratta di tuo fratello?> lei annuì <non è successo nulla però> <Lewis lo sa?> annuì nuovamente <sa di Scott> <ma non sa il resto> la interruppe Angela posandole una mano sulla spalla.

Arrivarono in aeroporto e dopo poche ore l'Inghilterra riempì lo sfondo dei loro finestrini, mostrando poi la magnificenza e la bellezza di Londra.
Scesero dal Jet e salirono in macchina, arrivando poi dopo pochi minuti di fronte a casa di Klara <chiamami se c'è qualcosa okay?> annuì <ci vediamo sabato> continuò, lei si avvicinò e gli lasciò un piccolo e dolce bacio sulle labbra <grazie Lewis> sussurrò proprio su di esse per poi uscire dalla macchina con le valigie. Lewis rimase lì davanti finché non vide aprirsi la porta e la vide entrare.

Sua madre fu sorpresa nel vederla lì, la fece entrare con un piccolo sorriso sul volto <è successo qualcosa fra di voi?> <no mamma, ritorno con lui sabato>

Posò le valigie in camera e andò in cucina trovando sua mamma pulire il pesce <volevo dirti una cosa>
<dimmi pure tesoro>
<Lewis ha organizzato qualche giorno di vacanza, vorrebbe far venire con noi Scott>
<dove andreste?>
<in un posto sicuramente tranquillo, a Lewis non piace la questione del virus, non credo abbia organizzato qualcosa di complicato>
<Scott ne sarà felice> mormorò a sorriso spento seguita dalla figlia che annuì tristemente <glielo vado a dire>

Bussò alla sua porta, trovandolo a terra intento a costruire un lego.
<ho una notizia da darti>
<spero sia bella> borbottò mordendosi il labbro perché non riusciva a trovare un pezzo <eccolo> disse Klara avvicinandosi a lui e passandogli quello che cercava.
<credo proprio di sì, soprattutto per te>
<non sarà mai bella come quei badge vip per Silverstone> disse sorridendo <secondo me si> si interruppe qualche instante e poi continuò <Lewis ha deciso di organizzare un piccolo viaggetto prima di Silverstone e ti vuole con noi>
<mezza settimana con Lewis Hamilton, a pochi centimetri da te, cenerete e pranzerete insieme> borbottò roteando gli occhi.

Scott a quella frase staccò l'attenzione dal lego e guardò la sorella con ogni sognanti <davvero? Dove andremo? Cosa faremo?>
<si davvero e non lo so, è una sorpresa anche per me, sabato passerà a prenderci>
<mi stai dicendo che salirò nell'auto di Hamilton?> lei annuì fiera.

Scott non potette fare a meno di saltare addosso alla sorella, stringendola così forte da soffocarla, ma in quel momento a lei non importava, quel suo abbraccio e quella sua stretta se pur dolorosa era la cosa più bella.
Perché dentro di lei, la sensazione più brutta che potesse mai avere stava prendendo il sopravvento e la stava uccidendo.

Sentì le lacrime combattere per uscire, ma resistette, per non mostrarsi debole ai suoi occhi.

Ricambiò l'abbraccio e rimasero così per qualche minuto finché sua madre non li chiamò per cenare.


scusate è un capitolo di passaggio quindi è un po' cortino :(((

Fuoco e Benzina | LH44Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora