"Non si può avere il Sole senza aver prima passato la tempesta"
Klara e le sue amiche tornarono in Inghilterra il giorno dopo la gara.
Aveva già ripreso a scrivere per il suo romanzo, continuando ogni giorno a pensare ad un titolo.
Ma dopo tutto quel pensare, un giorno di venerdì, era seduta alla sua scrivania ad osservare quelle centinaia di parole sullo schermo del computer.
E mentre al telefono andavano in onda le prove libere della settimana in Russia, una lampadina si accese, non appena Lewis andò davanti al giornalista per rilasciare la solita intervista di routine.Vederlo in quel momento, con il cappello che gli copriva di poco il volto insieme alla mascherina, e quella giacca che lo copriva dall'aria ghiaccia della Russia.
Quei suoi occhi marroni e profondi, la rilassarono.
Era come sdraiarsi al sole, e sentire il corpo riscaldarsi sotto di esso. Quella calda sensazione che piano piano faceva chiudere gli occhi, che rilassava in mezzo a tutto quel casino.
Era davvero il suo potere.
Lui riusciva a rilassarla in mezzo a tutta quella confusione, in mezzo a tutto quel buio, lui era la luce.
Ogni volta, ogni giorno da quando era entrato nella sua vita, lui era diventato il sole che spazzava via il grigio nel cielo e lo rendeva limpido.<il linguaggio del sole> borbottò attirando l'attenzione.
<che cosa?> domandarono entrambe andandoli vicino con le sedie.<il titolo del romanzo.. "il linguaggio del sole">
<allora tocca solo scegliere la copertina!> esclamò Ines euforica, perché finalmente poteva lavorare sul quel romanzo.
<ti lascio carta bianca> l'avvertì Klara per poi tornare a scrivere."Erano poche le volte in cui mi ritrovavo a picchiare la testa dove ero stata male.
Eppure, continuavo a camminare lungo la solita strada, quella via lunga e infinita che mi portava alla solita conclusione: io senza di lui non potevo sorridere;Per quanto male mi avesse fatto, per quanto avevo sofferto a causa sua in tutti quei mesi, lui era anche lo stesso motivo per il quale, non appena mi compariva il suo sorriso fra i pensieri. Non appena mi sembrava che le sue mani mi stessero toccando, le sue braccia mi stringessero, dandomi calore e amore, io sorridevo;
Era quello il sorriso più sincero.
Era il sorriso che mi faceva dimenticare tutte le sue parole contro di me, il sorriso che sorpassava ogni male e mi ricordava quanto io in realtà continuassi ad amarlo.
Liam era il sole, bruciava la mia pelle ad ogni suo tocco, ogni volta che mi guardava.
Bruciava la mia anima.
Aveva dato luce alla mia vita, aveva fatto crescere milioni di fiori in quei campi solo verdi o secchi e gli aveva dato colore.
È vero, non credo all'amore.
Cosa è l'amore?
Una prova di affetto? Un gesto? Un sorriso? Un bacio? Cosa era?Io credo che l'amore sia quando incontri gli occhi di qualcuno, ti ci perdi dentro e sembra di nuotare in mezzo ad un mare pieno di colori, e non puoi più farne a meno.
Oppure, quando il sorriso di quella persona diventa il tuo unico scopo nella vita..Ma è un sentimento che non ha una vera e propria spiegazione.
E questo lo avevo appena capito.Non si può spiegare qualcosa di così tanto raro e bello.
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Fuoco e Benzina | LH44
FanfictionLui che non avrebbe mai voluto affezionarsi a qualcuno, lei che non vedeva l'ora di trovare l'amore. Si sono incontrati, morsi, accarezzati ed ora il fuoco stava bruciando le loro anime. Lei che era come benzina che divampava le fiamme dentro di lu...