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Quella giornata sembrava non finire mai.

Il lunedì era il giorno più odioso e straziante della settimana.

Seppur amava il suo lavoro, e amava scrivere. Camminare per i corridoi di quell'edificio la mattina, di lunedì, era come camminare lungo il viale dell'inferno.

Tutti i dipendenti agitati, che scorrazzavano avanti e indietro con le mani piene di fogli per aggiornarsi sul weekend.
Altri ancora che non la smettevano mai di parlare del loro fine settimana passato chissà dove a divertirsi, con tazze di caffè in mano e pieni di energia.

E poi c'era lei.
Gli occhi assonnati e le borse sotto di essi.
La borsa a tracolla ed un caffè in mano, mentre si avvicinava alle due sue amiche che la stavano aspettando per entrare nel loro studio e cominciare a lavorare.

<sembri uno zombie, stai bene?> borbottò Olivia guardando il volto stremato della ragazza che aveva di fronte.
<ho solo avuto una nottataccia> rispose salutandole subito dopo.

Era sicuramente vero quello che le aveva detto Olivia, dopo tutto quella notte non aveva mai chiuso occhio a causa della nausea e dei dolori atroci.

<come ti ha scritto? Che ti ha detto?> urlò Ines ascoltando le parole di Klara.
<mi ha chiesto di Scott>
<quindi avete parlato> si intromise Olivia.
<"parlato"- fece le virgolette con le dita - ha visualizzato e basta. Una conversazione da due messaggi>

Mise una mano sulla pancia, quando un dolore straziante si fece largo lungo la bocca della stomaco.
Strinse i denti e continuò ad ascoltare le amiche che aveva di fronte.

<certo che è strano però> borbottò Ines legandosi i capelli in una coda super ordinata e perfetta.
<i piloti vivono in un mondo tutto loro, è difficile capirli> disse Olivia, fermandosi a guardare Klara che stava decisamente soffrendo su quella sedia girevole.

<tu non stai bene, stai sbiancando>

<devo correre al bagno> mormorò portandosi la mano alla bocca, si alzò di scatto dalla sedia e corse al bagno seguita da loro due.

Arrivò giusto in tempo.

Si accasciò a terra e buttò fuori tutto.
Sentì le mani di entrambe posarsi sulla schiena, riempiendola di carezze che la scaldarono dolcemente.

Venne aiutata ad alzarsi e si appoggiò lungo l'enorme lavandino del bagno, affannata come se avesse corso una maratona.

<ti porto a casa così stai sotto gli occhi dei tuoi, okay?> domandò Olivia guardandola sofferente.
<non c'è nessuno a casa, sto qui>

<allora diciamo che è un'emergenza e andiamo a casa mia, così stai un po' al caldo> continuò lei sorridendole dolcemente.

Ines si precipitò a chiedere un permesso per uscire tutte e tre, uscirono fuori dall'agenzia e andarono verso l'auto di Olivia <ci fermiamo in farmacia prima> disse accendendo il motore.

Non fecero in tempo a sbarcare la porta di casa, che un rumore assordante attirò l'attenzione di Olivia ed Ines che si voltarono di scatto, trovando Klara svenuta a terra.

Attesero interi minuti nel corridoio del condominio.

Olivia teneva la sua testa sulle proprie gambe mentre Ines corse giù all'entrata non appena sentirono le sirene.

I paramedici arrivarono di corsa e si chinarono a terra dove Klara lentamente cercava di tenere gli occhi aperti.

<si è svegliata da poco, ha perso conoscenza per qualche minuto> disse Olivia per aggiornarli.
<ha assunto droga o alcol?> domandò uno di loro mentre misurava la sua pressione, entrambe scossero la testa.

Fuoco e Benzina | LH44Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora